Per Tiziano Zanetti, presidente dell'Alleanza patriziale ticinese, le sfide future spaziano dalla valorizzazione dei rustici alla gestione dei lupi
Rustici, sentieri, lupi, energia. Sono solo alcune delle sfide con cui è confrontata l’Alleanza patriziale ticinese (Alpa), emerse durante l’assemblea annuale che si è tenuta recentemente a Biasca, alla quale hanno partecipato circa 250 persone. «Un’ottima affluenza che dimostra il grande interesse verso questo, a volte, mondo sconosciuto», afferma a ‘laRegione’ il presidente Tiziano Zanetti. «Sconosciuto, perché troppe volte le persone dimenticano che oltre il 70% del nostro territorio è di proprietà dei Patriziati». Ora queste sfide potranno essere portate all’attenzione della politica ticinese in modo ancora più deciso, visto che in occasione delle scorse elezioni cantonali Zanetti è stato eletto in Gran Consiglio: «Sono evidentemente soddisfatto della nomina, così come per la rielezione di Mauro Minotti e Aron Piezzi», entrambi membri del consiglio direttivo dell’Alpa. «Una maggiore sensibilità in quest’ambito va a beneficio di tutti, visto che sono in particolare i Patriziati a gestire, intervenire e investire sul territorio in collaborazione con il Cantone, i Comuni, enti e associazioni».
Proprio Piezzi alla fine del 2022 aveva già portato all’attenzione del parlamento ticinese un tema molto sentito all’interno dell’Alpa, ovvero quello dei rustici: con una mozione chiede al Consiglio di Stato di attivarsi affinché il quadro legislativo in vigore venga modificato, in modo da incentivare le ristrutturazione degli edifici fuori zona edificabile. Attualmente, infatti gli interventi a carattere conservativo e/o con cambiamento di destinazione sono considerati delle eccezioni. Si tratta di una tematica «centrale per l’Alpa», sottolinea Zanetti. «Il tempo è quasi scaduto e se non si cambia approccio rischiamo di perdere un valore storico e culturale immenso legato al nostro territorio». Il presidente dell’Alpa si riferisce al fatto che, a causa delle norme che limitano le possibilità di intervento, questi edifici vengono vieppiù abbandonati. E un rustico crollato o fortemente deteriorato non può essere ristrutturato o trasformato in residenza secondaria. Oltre a caldeggiare una modifica della Legge federale sulla pianificazione del territorio, l’Alpa appoggia anche l’idea di adeguare il cosiddetto Puc-Peip, ovvero il ‘Piano di utilizzazione cantonale dei paesaggi con edifici e impianti protetti’. Gli edifici rurali situati fuori zona edificabile contemplati dal Puc-Peip possono essere convertiti in residenze secondarie abitabili grazie a interventi strutturali conservativi e rispettosi delle norme locali, mentre gli altri – numerosi rustici non sono compresi nel ‘Piano’ – invece no. Rivendicazioni che sono anche oggetto di un ‘manifesto’ promosso dall’Ente regionale per lo sviluppo di Locarnese e Vallemaggia, alla quale l’Alpa ha aderito.
Un’altra sfida è rappresentata dalla difficile convivenza tra contadini e grandi predatori. «La presenza dei lupi in Ticino sta diventando sempre più problematica», precisa Zanetti, ricordando che il poco spazio – rispetto ad altre regioni molto più ampie presenti in Europa o in Nord America – a disposizione in altura è nel tempo stato occupato dal settore primario. «Se non si interviene, il rischio è che gli alpeggi vengano abbandonati con tutte le conseguenze del caso». Inoltre, «in Ticino una protezione adeguata delle greggi è molto difficoltosa: vi è quindi il rischio di investire molti soldi per poi avere solo scarsi risultati». Insomma, per il presidente dell’Alpa «occorre limitare al massimo la presenza di questi predatori, procedendo a una regolamentazione importante della popolazione di lupi».
Come detto, oltre il 70% del territorio ticinese è di proprietà dei Patriziati. Di conseguenza «la maggior parte dei sentieri si trova su territorio patriziale», rileva Zanetti. E a livello cantonale è al vaglio del parlamento una modifica proprio della Legge sui percorsi pedonali ed i sentieri escursionistici. In estrema sintesi la revisione mira a valorizzare il potenziale delle mountain bike in Ticino, codificando la pianificazione, la costruzione, la sistemazione e la manutenzione dei percorsi Mtb. Percorsi che «sono qualcosa di positivo, visto che attirano visitatori che scoprono così il nostro territorio». Tuttavia, secondo il presidente dell’Alpa, la modifica di legge non tiene sufficientemente conto dei conflitti che vengono a crearsi tra ciclisti ed escursionisti. Sarebbe quindi «importante far sì che la convivenza tra queste due tipologie di persone sia il più armoniosa possibile, ad esempio separando chiaramente i percorsi dedicati alle Mtb da quelli per pedoni».
Non da ultimo, anche il tema dell’energia – sempre più sentito dalla popolazione, ad esempio in relazione ai rincari e ai cambiamenti climatici – trova un collegamento diretto con il territorio ticinese, che per metà è ricoperto da foreste. «Con il legname e gli scarti della lavorazione del bosco – rileva Zanetti – si possono alimentare le centrali termiche a cippato: una fonte di energia relativamente pulita e, soprattutto, a chilometro zero». E a promuovere queste centrali – che si stanno sempre più diffondendo in Ticino – «sono proprio i Patriziati in collaborazione con le Aziende forestali e i servizi cantonali preposti».
I Patriziati svolgono dunque un lavoro che spesso rimane dietro le quinte, ma non per questo meno importante. E la sfida principale di questo decennio è quella di «valorizzare e migliorare questo lavoro fondamentale svolto sul nostro territorio», conclude il presidente dell’Alpa.