L'Alleanza patriziale ticinese invita tutti gli Enti patriziali ad aderire alle raccolte fondi promosse per la Vallemaggia e la Mesolcina
Le alluvioni che hanno flagellato nelle ultime due settimane la Mesolcina e la Vallemaggia hanno "tragicamente sconvolto" il territorio gestito e amministrato dagli Enti patriziali, coinvolti dunque "drammaticamente" dagli eventi.
Nell'esprimere vicinanza e solidarietà a tutte le persone colpite, e in particolare a chi ha perso le persone care, il Consiglio Direttivo dell'Alleanza Patriziale Ticinese (Alpa) lancia un appello: "La ricostruzione richiede uno sforzo immane ed è necessario l'aiuto di tutti. Ci vuole coraggio e impegno adesso e nell'immediato futuro", recita il comunicato inviato oggi, 7 luglio, ai media.
Una ricostruzione difficile, poiché "le risorse a disposizione non sono commisurate all'enormità dei danni. Serve l’aiuto di tutti noi". Per tale motivo, l'Alleanza "aderisce ed invita tutti gli Enti patriziali cantonali a partecipare alle raccolte fondi promosse a dipendenza dalla forza finanziaria di ogni Ente". L'appello è rivolto anche alle istituzioni, in particolare al Consiglio di Stato, che, a detta dell'Alpa, dovrebbe prevedere un aumento straordinario del Fondo per la gestione del territorio, "quale aiuto tangibile e duraturo per le regioni colpite in modo importante" per rendere disponibili i finanziamenti necessari per la ricostruzione nel minor tempo possibile nelle zone danneggiate e dare la possibilità agli Enti patriziali di intervenire.
L'Alpa, infine, riprendendo alcune affermazioni apparse sulla stampa, "si distanzia fermamente da alcune considerazioni affrettate espresse da fortunatamente pochi commentatori secondo i quali "alcune regioni di montagna hanno ormai il destino segnato e occorre accettare il loro abbandono".
Sarà per contro determinante nel futuro, scrive l'Alleanza patriziale, "prestare ancora maggiore attenzione e supporto a queste regioni che devono assolutamente avere pari dignità ed essere trattate allo stesso modo rispetto alle regioni urbane e ciò anche grazie al loro ruolo complementare, nonché al grande patrimonio storico, naturalistico, culturale, socioeconomico, turistico e antropologico".
Per l'Alpa è prioritaria l'introduzione, da parte della politica, di "una nuova strategia di collaborazione e protezione della popolazione, con l’impiego di ogni forza possibile per contribuire a gestire le emergenze che dovrà altresì essere prioritaria, soprattutto nell’arco alpino, nonché il supporto costante agli enormi sforzi di ricostruzione e premunizione che l'eccezionale evento ha causato".