Gastro Bellinzona e Alto Ticino in assemblea sollecita il comitato organizzatore. Ribadita la preoccupazione per la mancanza di personale
Sembra passato un secolo – perché di mezzo c’è stata la pandemia che ha cambiato il mondo – ma di anni ne sono passati solo quattro da quando Luca Merlo ha assunto la presidenza di Gastro Bellinzona e Alto Ticino. Nella primavera 2019, intervistato dalla ‘Regione’, evidenziava come la base su cui costruire la strategia comune insieme all’Organizzazione turistica regionale e ai vari attori fosse «il miglioramento dell'accoglienza e il rafforzamento del nostro legame con i prodotti del territorio». Base che il Covid ha destabilizzato, lasciando nel settore ferite non ancora rimarginate ma creando nel contempo anche nuove opportunità. Temi – insieme alla persistente carenza di personale – trattati durante l’odierna assemblea svoltasi a Sementina alla presenza di una manciata di aderenti: «Pochi a fronte dei 290 soci. Peccato, perché si perde l’occasione di dibattere in modo allargato su questioni importanti», ha premesso Merlo in apertura di seduta. «Il mondo vieppiù digitalizzato sta cambiando molte cose, compresa la capacità d'informare i nostri aderenti in tempo reale», gli ha fatto eco il presidente di Gastro Ticino Massimo Suter.
In chiaro-scuro il bilancio 2022: «In primavera – ha ripercorso Merlo – l’allentamento delle restrizioni non ha subito combaciato col ritorno della clientela, ancora intimorita. L’estate arida è poi stata avara di soddisfazioni per i ristoranti di pianura. Meglio è andata a quelli in quota. Bene autunno e inverno». Guardando al 2023, focus sulla Festa federale di musica popolare in agenda dal 21 al 24 settembre nel centro storico di Bellinzona contemporaneamente alla Festa della vendemmia. Sono attese centomila persone e molti alberghi della regione hanno tutte le camere già riservate da un anno. Diverso il discorso dal profilo esercentesco: «Vogliamo fare la nostra parte tutti insieme. E con ciò intendo dire – ha sottolineato Merlo – non solo i ristoranti del centro storico, che saranno invasi perché non tutte le migliaia di ospiti vorranno sempre pranzare e cenare nei 15 punti di ristoro predisposti dal comitato organizzatore nelle varie piazze e dati in gestione a gruppi e associazioni. Il nostro auspicio è che anche i ristoranti un po’ più periferici e presenti nei quartieri siano debitamente coinvolti». Gastro ha peraltro anche sollecitato il comitato organizzatore affinché piccole formazioni musicali siano messe a disposizione degli esercizi pubblici, garantendo così un’animazione diffusa. Altro punto ancora da chiarire è il contributo finanziario che gli organizzatori hanno chiesto ai singoli esercenti per comparire sul dépliant col programma della quattro-giorni: «Questo punto – ha evidenziato Merlo – dopo i due incontri sin qui avuti andrebbe approfondito col nostro comitato. Gastro può infatti fornire un contributo finanziario più consistente, agendo appunto nell’interesse dell'intera categoria diffusa sul territorio, anziché dei singoli aderenti della zona centrale. Attendiamo un segnale in tal senso».
Si diceva della carenza di personale. Da un paio d’anni la preoccupazione rimbalza di assemblea in assemblea di Gastro Ticino e delle sue quattro sottosezioni regionali. Michele Santini, direttore dell’Hotel & Spa Internazionale di Bellinzona, ha reso attento il comitato su un problema che sta assumendo dimensioni sempre più importanti. Il responsabile del segretariato, Mattia Manzocchi, conferma: «La pandemia ha indotto molti operatori (cuochi, camerieri, personale di servizio, ecc.) a cambiare datore di lavoro ricercando condizioni solide e ritmi meno discontinui. Inoltre guardando alla nostra regione, emerge una certa reticenza ad affrontare lunghe trasferte quotidiane per recarsi al lavoro in cima alle valli. E pur essendoci 500 iscritti alla disoccupazione, non di rado il datore fatica a trovare il profilo desiderato». Gastro Ticino non potrebbe fare da agenzia di collocamento? Risposta negativa: «Bisognerebbe allocare una cifra considerevole per assicurare tutto l’anno salari e oneri sociali. Anno durante il quale per lunghi periodi la richiesta di personale sarebbe bassa, per poi esplodere in estate. Non saremmo in grado di gestire una situazione simile». Suter ha ricordato che la carenza di personale è uno degli effetti della pandemia e riguarda più settori economici: «Specie fra i giovani si è diffusa l’esigenza di lavorare a tempo parziale. Eppure lavorare con orari spezzati e nel weekend comporta anche vantaggi nella gestione del tempo libero. Inoltre la legge consente al disoccupato di rifiutare un’offerta se la ritiene geograficamente troppo distante. Non da ultimo sta diventando sempre più difficile reperire personale oltre confine. E a questo riguardo, non ci verrà incontro la doppia imposizione fiscale che scatterà dal 2024 per le nuove assunzioni», sebbene almeno parzialmente compensata dal credito d’imposta riconosciuto dallo Stato italiano. «Porteremo il tema alla prossima assemblea cantonale». Sempre sul piano cantonale è infine atteso il regolamento di applicazione della rivista Legge sugli esercizi alberghieri e ristorazione. Molte le novità già note, volute per andare incontro al settore con meno restrizioni; l'entrata in vigore è prevista entro il luglio di quest’anno.