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Operaio morto a Bellinzona, riaperto il cantiere del crollo

La Procura ha dissequestrato l’area ma non le scale dei tre edifici finora giunti a tetto. Anche la Cassa pensioni committente attende la perizia tecnica

Il cantiere di via Ghiringhelli a Bellinzona
24 marzo 2023
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Nel vicinato molti se ne sono accorti: a quattro mesi e mezzo dal crollo di una scala in calcestruzzo sotto la quale è morto un 44enne impiegato nelle operazioni di scasseratura, è ripreso in questi giorni in via Ghiringhelli a Bellinzona il cantiere edile per la costruzione di quattro palazzine. Con una differenza rispetto a prima del 9 novembre: nelle tre palazzine giunte a tetto, gli operai possono accedere ai piani superiori utilizzando esclusivamente i ponteggi esterni e non le scale interne, che rimangono per il momento sotto sequestro su ordine della procuratrice pubblica Marisa Alfier titolare dell’inchiesta penale. Scale che rimarranno off-limits almeno fino a quando non si conosceranno le conclusioni cui sta lavorando lo studio Lombardi di Giubiasco incaricato dal Ministero pubblico di effettuare una perizia tecnica. Obiettivo, capire quali lacune, negligenze e/o manchevolezze – lungo tutta la filiera, ossia dalla progettazione sino all’esecuzione delle varie lavorazioni – abbiano contribuito singolarmente, o insieme, a provocare il crollo. Per il momento, ricordiamo, sono formalmente indagati per omicidio colposo e violazione delle regole dell’arte edilizia tre operai alle dipendenze della ditta incaricata di posare il ferro di armatura. Una volta note le conclusioni peritali, bisognerà capire se quanto costruito fino allo scorso novembre sia sicuro o comporti eventuali rischi per le altre identiche scale già realizzate (della quarta palazzina esistono al momento solo scantinati, pianterreno e primo piano) o per altre parti degli edifici, come ad esempio le solette pure realizzate in calcestruzzo.

‘Problema esteso? Non abbiamo elementi per dirlo’

All’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (Ipct), committente, chiediamo se non ritenga opportuno o doveroso verificare insieme all’impresa generale la corretta gestione di tutte le fasi progettuali ed esecutive. Il direttore dell’Ipct Daniele Rotanzi considera anzitutto il dissequestro di gran parte del cantiere una decisione importante da parte dell’autorità inquirente: «Significa che ci sono argomenti validi riguardo alla possibilità di far lavorare le maestranze in piena sicurezza. Dal canto nostro, non possiamo che affidarci alle sue valutazioni». Tuttavia la perizia mira a ricostruire puntualmente quale problema abbia causato il crollo; e quindi, tutto a posto per le altre componenti degli edifici, pensando in particolare che verranno occupati dagli inquilini? «I risultati della perizia – risponde Rotanzi – saranno un elemento fondamentale anche per noi. Pure noi vogliamo capire se vi sia stato un problema localizzato o meno. A questo riguardo, confidiamo che la perizia fornisca delucidazioni complete su tutto il contesto». Tornando alla domanda, «come committenti e dando per assodato che tutto venga progettato, realizzato, seguito e verificato a regola d’arte dai professionisti proprio per questo incaricati, al momento non abbiamo elementi per ritenere che vi siano problemi anche altrove». Detto questo, Rotanzi ribadisce il profondo rincrescimento per la tragedia che ha colpito una famiglia: «È inconcepibile quanto accaduto. Siamo vicini alle persone e alla comunità così duramente colpite».MA.MO.

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