Bellinzonese

Imputati assenti, slitta il processo sul fallimento Airlight

Biasca: la Corte ha stabilito che il dibattimento debba tenersi in presenza di tutti gli accusati, tranne il più anziano esonerato per motivi di salute

Il prototipo realizzato a suo tempo a Biasca
(Ti-Press)
13 febbraio 2023
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Iniziato oggi, è stato aggiornato al 20 marzo il processo a carico di cinque ex dirigenti dell’Airlight Sa di Biasca fallita nel 2016 con un buco di 25 milioni di franchi. Lo ha deciso la Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Siro Quadri ritenendo che il dibattimento debba celebrarsi in presenza di tutti gli imputati. Stamane infatti alla sbarra se ne sono annunciati solo due su cinque (Federico Micheli e Marco Zanetti), ciò che ha richiesto un esame dei certificati medici prodotti dai rispettivi avvocati. In un solo caso l’età avanzata e lo stato di salute precario non permettono all’imputato di presenziare (Pasquale Cardarelli). Per gli altri due la situazione è diversa: l’ex direttore operativo Andrea Pedretti, attualmente negli Usa, è stato ritenuto assente ingiustificato non avendo prodotto un certificato medico tempestivo. Un altro ex membro di Cda, Francesco Bolgiani, è invece degente e si confida che possa riprendersi nel giro di qualche settimana. La loro presenza – ha sottolineato il giudice – è ritenuta fondamentale per un corretto svolgimento del processo in base al Codice di procedura penale.

Eccezioni respinte

Quanto alle varie eccezioni prodotte stamane dai legali, sono state quasi tutte respinte dalla Corte. No dunque alla disgiunzione del procedimento chiesto da Bolgiani. Idem, sempre come da lui richiesto, per il rinvio dell’atto d’accusa al procuratore pubblico Daniele Galliano (atto che la Corte ritiene completo e chiaro, a parte una piccola imprecisione che è comunque subito stata verificata). No anche alla richiesta di confrontare in aula, e in contraddittorio, il perito finanziario incaricato dalla Corte e quello di parte coinvolto dai difensori: questo perché i rispettivi documenti sono ritenuti chiari, completi e confrontabili in loro assenza. Infine no anche all’audizione dell’ex direttore finanziario (non è accusato e le sue dichiarazioni presenti agli atti sono ritenute sufficienti dalla Corte) e di un finanziatore che secondo le difese si sarebbe tirato indietro quando nel 2016 e 17 si è trattato di mettere i fondi promessi, portando – questa la tesi degli avvocati – la Sa al fallimento. In un secondo tempo la Corte deciderà sulla richiesta di escludere dal procedimento gli accusatori privati (creditori), anche come richiesto dalle difese.

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