Una mozione del Centro propone di modificare il Rod per distribuire linearmente a tutti i dipendenti comunali lo stesso ammontare
La domanda in questo periodo viene quasi automatica: c’è un modo più equo e sociale di concedere il carovita rispetto a quello proposto dal Municipio di Bellinzona nel Preventivo 2023, e accolto lunedì sera dal Consiglio comunale applicando un +2,7% integralmente alla scala salariale, scartando così la possibilità – data dall’articolo 52 del Regolamento organico dei dipendenti – di una compensazione riservata ai soli primi 60’000 franchi annui di stipendio a tempo pieno? Sì, secondo il Centro di Bellinzona che con una mozione (primo firmatario il consigliere comunale Emilio Scossa-Baggi) propone di modificare le regole del gioco, così da evitare in futuro un’ulteriore applicazione del metodo utilizzato quest’anno dalla Città, ma invero anche da molti datori di lavoro.
In soldoni la mozione propone di calcolare l’indicizzazione globale e di suddividerla equamente fra i circa 1’400 dipendenti comunali. Così facendo si eviterebbe di applicare l’attuale sistema che è uguale per tutti solo sulla carta, dal momento che le paghe migliori dal prossimo gennaio beneficeranno di un carovita addirittura triplo rispetto a quelle più basse, finendo così per incrementare ulteriormente – e ingiustamente, secondo i mozionanti – il divario salariale. Questo mentre in realtà i beni di consumo rincarano in egual modo per tutte le fasce della popolazione. Da notare, come detto, che il capoverso 1 dell’articolo 52 del Rod già prevede – con la possibilità di applicare un tetto di 60’000 franchi – un trattamento un po’ meno differenziato. Ma il Municipio, sentito il Fronte unico sindacale, quest’anno ha preferito agire diversamente. La mozione propone di tagliare la testa al toro eliminando la facoltà data al Municipio di scegliere, ritenuta superflua, e optando per la sola suddivisione lineare dell’ammontare stabilito.