Nella sua interrogazione a nome del gruppo Unità di Sinistra, Lisa Boscolo invita il Municipio a una riflessione più approfondita
Mostrare scetticismo nei confronti di un Mondiale "discutibile" e capire la reale sostenibilità di Natale in Città. È questo l’intento dell’interrogazione presentata da Lisa Boscolo, a nome del gruppo Unità di Sinistra, al Municipio di Bellinzona. "Abbiamo tutti potuto leggere e prendere conoscenza, dal comunicato del 6 ottobre, dell’elenco delle misure di risparmio energetico. Misure che potranno essere adeguate e modificate nel corso dell’inverno a seconda delle direttive cantonali e federali. È sicuramente positivo vedere come la città abbia prontamente reagito al contesto energetico rispetto ad altre città che ancora non hanno nessuna strategia o proposta concreta. Difficile però non rimanere perplessi sulla scelta di mantenere una tensostruttura classica e riscaldata per il periodo natalizio e la trasmissione su grande schermo delle partite del campionato mondiale di calcio che si svolgeranno in Qatar". Due occasioni di socializzazione e convivialità che "non vanno di certo disprezzate e abolite", ma necessitano una riflessione approfondita.
Molte città in Romandia, sull’onda di altre realtà europee, hanno deciso di boicottare la Coppa del Mondo in Qatar per motivi sociali e ambientali: Vevey e Losanna vieteranno le ‘fan zone’ mentre Ginevra sta analizzando la situazione. "La decisione di questi Comuni – continua l’interrogazione – non è contro lo sport, non è contro il calcio, è contro il contesto politico. È una manifestazione che va contro i diritti umani, in cui le condizioni di lavoro dei lavoratori implicati nella costruzione delle infrastrutture sono state e sono deplorevoli. Amnesty International e Human Rights Watch hanno reso pubblici gli abusi e le violazioni dei diritti umani in materia di lavoro. Lavoratori migranti sfruttati, sottopagati a cui si aggiungono il numero di morti e feriti sui cantieri (le cifre si aggirano attorno alle 10-15 mila). Per non parlare dell’impatto delle emissioni di CO2 che verranno prodotte e che sono state prodotte nella costruzione delle infrastrutture per questa grande manifestazione sportiva, otto volte superiori a quelle di un anno soltanto in Islanda". Un esempio non virtuoso, in un contesto climatico d’urgenza. Il Municipio di Bellinzona è quindi invitato a non mostrare le partite lanciando un messaggio molto forte.
Il gruppo Unità di Sinistra mette poi l’accento sulla questione energetica: nel suddetto comunicato viene indicata una riduzione del 50% del riscaldamento e la diminuzione dell’illuminazione nel capannone di Natale in città. Misure accompagnate dalla proposta di ridimensionare del 15% la pista di ghiaccio. "Malgrado siano state presentate queste modifiche – puntualizza l’interrogazione, chiedendo se il Municipio sia a conoscenza dell’impatto ambientale ed energetico della tensostruttura – esse non sono chiare e non convincono, soprattutto se il riscaldamento rimane come gli altri anni alimentato da energia fossile. Pur comprendendo l’importanza di creare aggregazione e offrire uno spazio per le famiglie durante il periodo natalizio, è doveroso riflettere ad alternative con impatto neutrale in materia di CO2". Ad esempio la sostituzione del riscaldamento o l’eliminazione totale del capannone offrendo uno spazio d’aggregazione (come proposto da altre realtà nazionali) all’aperto con bancarelle, alberi, decorazioni e arredo urbano. "Il passaggio dai combustibili fossili all’energia rinnovabile locale porta numerosi vantaggi: la riduzione delle emissioni di CO2 dando un importante contributo alla protezione del clima e a lungo termine il risparmio di risorse finanziarie. Non è solo il metodo di riscaldamento che preoccupa ma pure la scelta di mantenere la pista di pattinaggio seppure riducendola e la produzione di rifiuti con il conseguente smaltimento". Elementi che hanno un impatto ambientale, per cui è importante riflettere su un’organizzazione più ecologiche dei grandi eventi.