Bellinzonese

Strade e posteggi: Monte Carasso vittima del suo successo

Traffico parassitario, il Municipio di Bellinzona attende la fine del cantiere del semisvincolo per capire se sia necessario introdurre divieti

16 settembre 2022
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Monte Carasso vittima del suo successo. Si potrebbe riassumere così l’incontro fra popolazione e Municipio di Bellinzona presente al gran completo giovedì sera all’ex convento. Diversi i temi messi sul tavolo dalla quarantina di abitanti presenti. Temi in parte identici a quelli già discussi nell’analoga serata del 2019. A spiccare, ancora una volta, il traffico parassitario e i turisti motorizzati in cerca di un posteggio (compreso quello provvisorio presente da alcuni anni in Carà di Sai) prima di salire al ponte tibetano o di prendere la teleferica di Mornera. Ad aprire le danze Cesiro Guidotti, storico segretario della Fondazione Curzútt - San Barnárd, che ha segnalato la latitanza delle scuole comunali bellinzonesi e ticinesi sulla montagna di sponda destra e in particolare all’ostello che disponendo di 40 posti letto è invece meta apprezza per scolaresche d’Oltralpe. Ha così lanciato un appello affinché sia svolta a Curzútt qualche settimana verde in più. Il capodicastero Educazione, Renato Bison, ha però spiegato che la settimana verde diventa un’occasione preziosa per scoprire altri comprensori; segnalerà comunque l’appello alla Direzione scolastica affinché se ne faccia portavoce presso gli altri istituti ticinesi.

Aspettando il semisvincolo

Un residente nella parte bassa del paese, densamente abitata e attraversata dal percorso ciclopedonale che conduce alla passerella sul fiume Ticino, ha ancora una volta ribadito la pericolosità del traffico veicolare di turisti diretti al vicino posteggio provvisorio, come pure il traffico parassitario composto nelle ore di punta da molti camion e furgoni i quali in alternativa alla congestionata cantonale attraversano le comunali Strada Novo e la strettissima Burg’ère Ferè priva di marciapiede e usata da molti genitori per accompagnare i figli a piedi verso la Scuola dell’infanzia. «Se non si fa nulla, prima o poi ci scappa il morto», ha tuonato l’abitante che assiste quotidianamente a «situazioni incresciose». Il vicesindaco Simone Gianini, capodicastero Territorio e Mobilità, ha ricordato che le misurazioni effettuate nel 2019, in risposta a una situazione ritenuta pressante a titolo soggettivo, non hanno mostrato un quadro preoccupante a tal punto da dover introdurre subito dei divieti. Ripetute le analisi nel 2021, queste hanno sortito l’eventualità di permettere l’accesso ai soli residenti o confinanti nelle ore di punta, come fatto alcuni anni fa in via alla Chiesa a Gudo: «Il rischio tuttavia in un contesto molto particolare come quello di Monte Carasso – ha evidenziato Gianini – è che il traffico parassitario si sposti su altre strade locali non risolvendo il problema ma spostandolo. Una valutazione sarà ripetuta una volta ultimato il vicino cantiere del semisvincolo (fine 2024) considerando le modifiche che interverranno in quel momento sulla circolazione stradale dell’intero comprensorio».

Tatti, Ciossetto e sensibilizzazione

Idem per il posteggio provvisorio, di cui più voci sollecitano la chiusura: «Non dovrebbe rimanere per sempre», ha riassunto il capodicastero Sicurezza Mauro Minotti rilanciando la palla nel campo di Gianini. «Si lavora molto e continueremo a farlo – ha rimarcato quest’ultimo insieme al capo delle finanze Fabio Käppeli – per indirizzare i turisti sui posteggi principali Tatti e Ciossetto, da dove poi raggiungere a piedi o in bus la partenza del Tibetano, con corse del Trasporto pubblico potenziate negli ultimi anni. Peraltro la disponibilità di posti auto in paese è migliorata grazie alla nuova ordinanza che ne regola l’utilizzo ai collaboratori del Comune e degli Enti autonomi». Le migliorie introdotte dovrebbero insomma prima o poi modificare il comportamento dei turisti – questo l’auspicio – risultando così il posteggio provvisorio in futuro non più necessario. Si è pure accennato a una lontana eventualità di realizzare un autosilo, che richiederebbe però l’individuazione di un terreno confacente: un ruolo potrebbe forse giocarlo il Patriziato (il condizionale è d’obbligo e la prudenza pure), la cui presidente ha chiesto news sulle valutazioni fatte a suo tempo dal Cantone sul vasto terreno patriziale situato accanto alla residenza Morenal per l’edificazione di una nuova scuola media. «Che è invece prevista – ha risposto Gianini – dove il Cantone ne sente il bisogno, ossia al Seghezzone di Giubiasco».

Commissione edilizia criticata ‘ma necessaria’

Dalla sala un’altra sollecitazione ha riguardato/criticato la Commissione edilizia di cui si era dotato l’ex Comune di Monte Carasso e che esiste tutt’oggi quale organo consultivo del Municipio cittadino per le domande di costruzione relative a questo quartiere. Gianini ha ricordato che il Legislativo cittadino aveva a suo tempo bocciato la proposta di eliminarla: «Era stata voluta tanti anni fa per accompagnare l’allora Esecutivo confrontato con un Piano regolatore voluto appositamente molto sintetico» partendo dall’importante lavoro pianificatorio fatto dal compianto architetto Snozzi: «Vi era insomma un’esigenza di controllare il rispetto di quel ‘disegno’. Non parlerei però di arbitrarietà della commissione: fra i vari ricorsi interposti, solo uno è stato accolto, ma perché la decisione contestata non era stata sufficientemente motivata».

Un altro approccio energetico

Infine sempre dalla sala l’ingegnere Mario Camani (in passato al Cantone si è occupato anche di risparmio energetico e sviluppo delle energie rinnovabili) ha toccato proprio questo tema, in particolare quello delle risorse energetiche mondiali «che non sono infinite: purtroppo nessun politico afferma che non si può più andare avanti così». Il sindaco Mario Branda e il collega Henrik Bang hanno rimarcato l’attenzione riposta dal Municipio su questo grande tema: «La crisi in corso ha un pregio, obbligando anche noi ad approcciarci in modo diverso ai temi energetici». Prossimamente si saprà come, nel concreto.