Previsto dal 2008, l’impianto promosso da Amb e Ses smaltirà i rifiuti verdi e organici urbani producendo metano per la rete Metanord
Quattordici anni dopo i primi passi concreti, il Municipio di Bellinzona ha licenziato oggi il messaggio per la costituzione da parte dell’Azienda multiservizi Bellinzona (Amb) e della Società elettrica sopracenerina (Ses) di una società per la gestione di una centrale a biogas che valorizzerà gli scarti vegetali produrrà energia calorica. Come previsto sin dal 2008, la nuova centrale sarà realizzata a Giubiasco, vicino al depuratore gestito dall’Amb, per un investimento complessivo (realizzazione impianto e urbanizzazione terreno di proprietà Amb) pari a 26,6 milioni di franchi, quasi il triplo dei 10 milioni immaginati all’inizio. "Un investimento importante ma che permetterà di disporre di una soluzione completa e dimensionata per un bacino di raccolta regionale", si legge nel comunicato congiunto diramato da Amb e Ses, nel quale viene sottolineato che "grazie all’utilizzo di rifiuti organici si potrà produrre l’energia per riscaldare circa 800 economie domestiche, riducendo l’immissione di CO2 in atmosfera di circa 4’800 tonnellate", che equivalgono all’emissione annua di CO2 nell’ambiente generata da circa 2’000 automobili. "Da scarti vegetali e rifiuti organici domestici, come pure prodotti dalle attività commerciali, sarà recuperato il gas prodotto naturalmente, contribuendo alla riduzione dell’effetto serra". In sostanza il biometano sarà immesso nella rete metanifera della società Metanord già presente nel Vedeggio e in alcune località del Piano di Magadino. Amb e Ses stimano di poter produrre circa 8 milioni di kWh di biometano ai quali possono essere addizionati i 4 milioni di kWh già oggi estratti dai fanghi prodotti dall’impianto di depurazione, per un totale di 12 milioni di kWh. L’impianto "permetterà di valorizzare il materiale biodegradabile prodotto nell’area del Bellinzonese, Locarnese e bassa Mesolcina, con una possibile estensione alle Tre Valli".
La centrale, che occuperà un’area di circa 15mila metri quadrati, "sarà in grado di accogliere il verde cittadino (erba, ramaglie, foglie ecc.) per circa 16mila tonnellate l’anno, così come anche tutta la parte derivante dagli scarti da cucina (4mila tonnellate l’anno), il cui potenziale di raccolta e valorizzazione è ancora in gran parte oggi non sfruttato". Oltre al biogas che verrà venduta a Metanord generando un incasso per la nuova Sa, l’altro prodotto derivante dal processo di fermentazione che avverrà nell’impianto "sarà terriccio (compost) di alta qualità (certificazione bio) che sarà messo a disposizione dell’agricoltura, dei Comuni e dei cittadini in un’ottica di economia circolare a chilometro zero". Amb e Ses stimano di produrre quasi 9mila tonnellate l’anno di compost.
Nel messaggio il Municipio di Bellinzona spiega il motivo per cui nel progetto è stata coinvolta anche la Ses: "La quantità di scarti del solo Bellinzonese (10’000 ton/anno) non giustifica la costruzione di un impianto in proprio e quindi si rende necessario estendere il comprensorio di raccolta". La quantità annua prodotta nel Bellinzonese e nel Locarnese è invece tale "da giustificare la creazione di un unico sito di smaltimento condiviso e compartecipato. Questa impostazione – continua il Municipio – è pienamente condivisa e sostenuta anche dall’Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati del Cantone". Inoltre, conclude l’esecutivo, l’Amb non sarebbe in grado di sostenere l’importante investimento: "Una suddivisione degli investimenti e dei rischi aziendali è quindi più che opportuna".
Il progetto prevede la costituzione di una società con lo scopo di finanziare, realizzare, gestire e mantenere l’impianto a biogas. Le quote della nuova società saranno detenute in parti uguali da Amb e Ses. I costi di investimento e gestione operativa saranno a carico della nuova società. I costi operativi saranno coperti dalle entrate generate dalla vendita del biometano e dai costi di consegna del materiale verde che saranno, come oggi, assunti dai Comuni i quali potranno beneficiare di condizioni concorrenziali e di una garanzia di stabilità a lungo termine. La gestione della società dovrà garantire un equilibrio finanziario sostenibile, che permetta l’autofinanziamento e lo sviluppo di un servizio efficiente e concorrenziale a favore dei Comuni. Il business plan prevede che i ricavi coprano i costi di gestione corrente e i costi finanziari generati dall’investimento. Il Consiglio d’amministrazione sarà composto da 5 membri, di principio due in rappresentanza di Amb, due in rappresentanza di Ses e un rappresentante neutro (che potrebbe essere un rappresentante del Cantone).
La partecipazione di Amb alla costituenda nuova società di gestione e produzione di biogas con una quota azionaria del 50% implica un investimento di 2 milioni di franchi (2’000 azioni del valore di 1’000 franchi). I 26,6 milioni di investimenti previsti saranno finanziati sia tramite l’apporto di capitale da parte degli azionisti (in totale 4 milioni di franchi) sia tramite un prestito a lungo termine di 22,6 milioni che la società richiederà a banche o agli azionisti. Nel messaggio il Municipio di Bellinzona spiega che nel caso in cui il prestito verrà concesso direttamente alla costituenda società da parte di un istituto bancario, gli azionisti dovranno fungere da garante con una fideiussione pari all’importo del prestito maggiorato del 20%. Quindi in questo caso Amb concederebbe alla costituenda nuova società una fideiussione pari a 13,56 milioni (il Municipio chiede quindi al Consiglio comunale di avallare questa ipotesi). Nel caso in cui il prestito verrà invece concesso da parte degli azionisti, Amb dovrà concedere alla costituenda nuova società un prestito oneroso a lungo termine pari a 11,3 milioni di franchi che le verrà rimborsato sull’arco di trent’anni.
Considerato come il terreno dove sorgerà l’impianto sia di proprietà di Amb, si prevede la messa a disposizione alla società del fondo necessario tramite un diritto di superficie della durata di 30 anni corrispondente alla durata tecnica dell’impianto. Per l’utilizzo del terreno la società pagherà ad Amb il corrispettivo affitto annuale di 33’600 franchi per un totale cumulato nei 30 anni di circa un milione di franchi.