Sponda destra Sementina-Gudo: pubblicato il progetto da 51 milioni per la seconda tappa. La curva a S sulla cantonale sarà coperta per favorire la fauna
Un progetto che «segna una svolta nel modo di concepire e di vivere un corso d’acqua». Il consigliere di Stato Claudio Zali, durante una conferenza stampa odierna a Palazzo delle Orsoline, ha definito la presentazione della seconda tappa del parco fluviale di Bellinzona (quella nel comparto Boschetti tra Sementina e Gudo) come «un momento molto significativo» per tutto il cantone. Questa ulteriore fase di sistemazione idraulica e rivitalizzazione lungo sei chilometri degli argini del fiume Ticino rappresenta infatti uno degli investimenti (circa 51 milioni di franchi) più importanti per quanto riguarda i corsi d’acqua. Un progetto che garantirà alla cittadinanza «una qualità di vita superiore rispetto a quella attuale», ha affermato da parte sua Simone Gianini, vicesindaco di Bellinzona, città che promuove quest’opera con il Consorzio correzione fiume Ticino (proprietario degli argini), sostenuti dal Dipartimento del territorio e dall’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam).
Dopo l’ultimazione della prima tappa in zona Torretta inaugurata circa un anno fa, questa seconda tappa (che è attualmente il più importante intervento di rinaturazione in Ticino) prevede l’allargamento dell’alveo tra il ponte autostradale fra Sementina e Giubiasco e il settore Progero a Gudo, con in particolare la realizzazione di lanche sulla sponda destra e di conche su quella sinistra. Si tratta insomma di un «importante allargamento del fiume – ha spiegato Laurent Filippini a capo dell’Ufficio dei corsi d’acqua – che permetterà di frenare l’erosione del fondo, garantendo una maggiore sicurezza». Sono poi anche previsti una pozza multifunzionale (biotopo e punto di approvvigionamento per la lotta agli incendi boschivi) vicino al Centro sportivo di Sementina, così come un breve ponte faunistico sopra la strada cantonale tra Sementina e Gudo (la famosa curva a S) che garantirà più sicurezza per gli automobilisti e per gli animali di passaggio. A Progero è inoltre prevista la rinaturazione di tre riali e della loro zona di confluenza col fiume Ticino, che sarà ampliato grazie alla rimozione dell’arginatura destra e alla creazione di nuove scarpate. Infine, è pure previsto lo spostamento e interramento di due tratte di elettrodotti aerei da parte dell’Azienda elettrica ticinese e dell’Azienda multiservizi Bellinzona.
Entro la fine di questo mese verranno pubblicate le domande di costruzione e licenziati i messaggi da parte del Consiglio di Stato e del Municipio di Bellinzona all’attenzione dei rispettivi legislativi per la richiesta dei crediti di finanziamento. I lavori dovrebbero dunque iniziare nell’autunno 2023 e dovrebbero durare cinque anni. I costi di questa seconda tappa ammontano a circa 51 milioni di franchi. Consorzio e Città saranno chiamati a pagare per questa seconda tappa rispettivamente 4,2 milioni e 0,8 milioni di franchi. Importi che tutto sommato sono limitati, grazie ai sussidi garantiti dal Cantone (8 milioni) e dalla Confederazione (38 milioni) che copriranno il 90% dei costi. Tutti gli oratori (oltre a Zali, Gianini e Filippini, era presente anche Edgardo Malè, presidente del Consorzio correzione fiume Ticino) hanno sottolineato l’importanza dei contributi assicurati dall’Ufam.
Malé ha poi ricordato che a questa seconda tappa ne seguirà una terza sul comparto Saleggi. E il nuovo ospedale previsto «potrà solamente beneficiare di questa vicinanza». In questo caso la fase preparatoria proseguirà a partire dal 2023, in parallelo alla realizzazione del comparto Boschetti. Gianini ha da parte sua sottolineato l’importanza di quest’opera (in cui il Municipio «crede fortemente») per Bellinzona. Si tratta infatti di un «progetto strategico di sviluppo economico e sociale, al pari del polo biomedico, del prospettato nuovo ospedale alla Saleggina, del nuovo Quartiere Officine con il parco dell’innovazione, delle infrastrutture di mobilità pubblica del rilancio dei castelli». Si tratta insomma di «uno dei progetti principali che impegnerà la città nei prossimi anni». Anche perché dopo queste tre tappe vi è l’intenzione di rivitalizzare e rendere maggiormente fruibile il fiume «anche a nord del Comune, fino a Moleno e Preonzo». Già perché queste opere, in generale, garantiscono la sicurezza del territorio e la protezione contro le piene, la tutela dell’ambiente e del paesaggio (nel senso anche della sua biodiversità) e permettono una migliore fruibilità del fiume da parte della popolazione. Popolazione che «gradisce moltissimo» questi progetti: «Già oggi la zona golenale della Torretta è frequentata da moltissime persone in cerca di svago». Zali ha poi annotato come questi progetti permettono di «riappropriarci dei corsi d’acqua» che in passato sono stati «mortificati» in nome «della (auspicata) sicurezza, della produzione di energia elettrica o del recupero di terreni coltivabili».
Va infine segnalato che nei prossimi giorni tutti i fuochi di Bellinzona riceveranno un volantino che illustra gli aspetti principali del parco fluviale nelle sue tre tappe con informazioni che permetteranno di capire al meglio il progetto. Ulteriori dettagli sul sito www.ilmiofiume.ch.