Mozione della Sinistra accolta dal Cc: le relazioni d’interesse in società e gruppi saranno indicate in un registro pubblico
In futuro chi assumerà la carica di municipale a Bellinzona dovrà avere piena trasparenza sulle proprie relazioni d’interesse esplicitando per iscritto al Consiglio comunale, attraverso un registro pubblico, la propria attività professionale, quella in organi dirigenziali e di sorveglianza di società di diritto pubblico e privato, le funzioni di direzione e consulenza per gruppi d’interesse e la partecipazione ad altri organi istituzionali. Lo ha deciso a grandissima maggioranza (un solo contrario e tre astenuti) il legislativo cittadino riunito martedì sera a Palazzo civico accogliendo la mozione dell’Unità di sinistra ispirata alla prassi già adottata per i parlamentari cantonali e federali. Mozione che mirava a una “giusta trasparenza verso il legislativo e la popolazione”, sebbene le collisioni d’interesse siano già contemplate dallo stesso Regolamento comunale e dalla Legge organica comunale. Quest’ultima, in particolare, negli articoli 100 e 101 garantisce un sistema di ricusa e di non accettazione di mandati da parte del Comune in caso di conflitto d’interesse. A ogni modo sia il Municipio nelle osservazioni preliminari e conclusive, sia la Commissione della legislazione nella propria relazione, hanno ritenuto più che opportuno sostenere l’obiettivo dei mozionanti. Così facendo si eviteranno sospetti o insinuazioni.
Un’altra mozione accolta, ma con una modifica sostanziale rispetto al testo originale, è quella dei Verdi che chiedeva l’istituzione in seno al Consiglio comunale di una Commissione permanente ambiente ed energia da consultare per i messaggi municipali con impatto rilevante sull’ambiente. Con un accordo raggiunto fra la Commissione della legislazione e il mozionante Ronald David, anziché creare una nuova commissione si è preferito caricare di nuove competenze ambientali ed energetiche la già esistente Commissione del Piano regolatore, che amplierà così il proprio campo di valutazione in presenza di messaggi municipali relativi a questi temi.
Ampiamente bocciato infine – ma quanto meno si è imboccata apparentemente una via un po’ diversa rispetto al passato – il pacchetto di cinque mozioni del gruppo Verdi/Mps/Fa che chiedeva una prassi diversa per la nomina dei Consigli direttivi degli Enti autonomi Sport, Teatro, Musei, Amb e Carasc. Tema che ha surriscaldato gli animi nella prima seduta di Cc a inizio legislatura. Alla fine per la maggior parte del Cc (41 no, 9 sì e 5 astenuti) l’attuale procedura – secondo cui la nomina compete al Consiglio comunale ma i nominativi vengono proposti dal Municipio senza che il Cc possa avanzarne altri – risulta essere abbastanza corretta e non va modificata. Tuttavia – come indicato dalla maggioranza della Commissione legislazione –, il Municipio è invitato ad adoperarsi “affinché in futuro si possano superare le strette barriere partitiche, privilegiando ancor di più soprattutto le competenze specifiche dei candidati proposti”. Va inoltre ricordato che l’esecutivo ha già ridotto a uno il numero di municipali presenti in taluni Direttivi, indicando che questa sarà la via del futuro evitando doppie o addirittura triple presenze, come accadeva nell’Ente Sport dove oggi figura un solo municipale anziché i tre segnalati nella prima proposta formulata dall’esecutivo al plenum. Il comozionante Ronald David (Verdi) ha ribadito la necessità di aprire maggiormente le candidature verso l’esterno e di conoscere meglio i profili dei vari candidati, «questo per sapere chi ha le carte in regola per portare un fattivo contributo all’Ente autonomo, e chi invece viene indicato dai partiti solo perché finiti nelle categorie delle ‘vecchie glorie’ o dei ‘trombati eccellenti’».