La Procura decide di non avviare un’inchiesta penale e il Municipio riattiva quella amministrativa. Ma l’Mps si rifiuta di presentarsi
Sentito l’interpellante e fatte alcune valutazioni, il procuratore pubblico Zaccaria Akbas ha ritenuto di non intravedere né disporre di elementi sufficienti per avviare un’inchiesta penale partendo dalla segnalazione trasmessa al Ministero pubblico dal Municipio di Bellinzona sugli interrogativi sollevati a metà dicembre dal Movimento per il socialismo. Mps secondo cui voci insistenti imputerebbero a un funzionario dirigente della Città comportamenti scorretti perpetrati sfruttando la propria posizione nei confronti di più collaboratrici attive nel suo settore di competenza. In altre parole richiederebbe prestazioni che ledono l’integrità personale. La palla è dunque tornata nel campo dell’Esecutivo che nei giorni scorsi ha riattivato l’inchiesta amministrativa inizialmente avviata ma subito sospesa in attesa di comunicazioni da parte della Procura. Il pp Akbas, ricordiamo, per comprendere i contorni della vicenda e la portata delle voci circolanti aveva subito convocato e sentito l’interpellante Matteo Pronzini, capogruppo Verdi/Mps/Fa in Consiglio comunale.
Messo per ora in stand-by l’eventuale côté penale, il Municipio ha incaricato il Servizio giuridico della Città di procedere tempestivamente. Pronzini e i co-firmatari dell’interpellanza, Giuseppe Sergi e Angelica Lepori, dal canto loro spiegano alla ‘Regione’ di non avere alcuna intenzione di presentarsi a Palazzo civico per colloqui separati, come richiesto loro via lettera. Ritenendo di aver già segnalato nell’interpellanza tutto quanto era a loro conoscenza – ossia voci circolanti fra i dipendenti comunali – non intendono aggiungere altro. Insistono poi sul fatto che il Municipio avrebbe semmai dovuto eseguire preliminarmente un’inchiesta conoscitiva cui far seguire, se fosse stato il caso, quella amministrativa. Dal canto suo l’Esecutivo prendendo sul serio l’interpellanza si era invece tempestivamente rivolto alla Procura come sancisce l’articolo 104a della Legge organica comunale secondo cui “il membro del Municipio, delle sue commissioni e delegazioni e il dipendente che, nell’esercizio delle sue funzioni, ha notizia di un reato di azione pubblica è tenuto a farne immediato rapporto al Municipio o al Ministero pubblico, trasmettendogli i verbali e gli atti relativi; qualora ne informi il Municipio, esso è tenuto a trasmettere immediatamente la segnalazione al Ministero pubblico”.