Giubiasco: questa la prospettiva occupazionale. La riconversione passa da 100 a 200 milioni. Progettazione affidata allo studio Durisch + Nolli
Concreto passo avanti a Giubiasco per la riqualifica del vasto comparto delle Ferriere Cattaneo, progetto denominato ‘Ferriere più’ col quale la proprietà mira a ridurre l’industria pesante, che storicamente occupa la quasi totalità del sedime di 47mila metri quadrati, per far spazio a uffici e superfici commerciali, ma anche appartamenti, un hotel e degli spazi multifunzionali nella storica forgia che verrà messa a disposizione per attività pubbliche di vario tipo coinvolgendo idealmente anche le realtà sociali, culturali e ricreative presenti sul territorio. L’obiettivo delle Ferriere Cattaneo Sa in collaborazione con la Alfred Müller Sa – promotori insieme dello sviluppo dell’area – è insomma la creazione di un nuovo e attrattivo quartiere con un utilizzo multifunzionale.
Nelle scorse settimane si è conclusa la fase di mandati di studi in parallelo che ha visto impegnati cinque studi di architettura provenienti da Ticino, Svizzera tedesca e Svizzera francese. La giuria, presieduta dall’architetta zurighese Sabrina Contratto, ha premiato il concetto urbanistico proposto dallo studio ticinese Durisch + Nolli Architetti di Massagno. Lo studio e il rispettivo rapporto sono ora stati inoltrati alla Città di Bellinzona cui compete la pianificazione del sedime: il comparto, ricordiamo, è inserito nel Masterplan quale polo strategico di sviluppo e il suo riorientamento richiede una variante di Piano regolatore.
Una delle principali novità, rispetto alle indicazioni fornite all’inizio di quest’anno, riguarda l’investimento complessivo che raddoppia passando da circa cento a circa duecento milioni di franchi da spalmare in un lasso di tempo di 10/15 anni a partire, se tutto andrà bene, dal 2025. E si chiariscono anche le mire in termini occupazionali: «Stimiamo centinaia di posti di lavoro nell’area lavorativa che potrebbe risultare più ampia di quella residenziale», spiega alla ‘Regione’ Gian-Luca Lardi in rappresentanza del proprietario Aleardo Cattaneo. Quanto agli attuali posti di lavoro (un centinaio suddivisi per metà in progettazione/amministrativo e per metà in produttivo) dovrebbero parzialmente rimanere, trasferendo la parte industriale in un altro sedime della regione.
“Il concetto prevede lo sviluppo di due zone principali la cui realizzazione potrà avvenire in base alle necessità e secondo tempistiche flessibili”, si legge in un comunicato. «L’avanzare delle singole tappe – chiarisce Lardi – dovrà avvenire in base alla reale richiesta di spazi nei vari ambiti, e mi riferisco a quello lavorativo e abitativo. In particolare per quello lavorativo non siamo ancora in parola con nessuna ditta, gruppo o società, ciò che potrà avvenire a tempo debito, ossia quando la Città avrà concluso la fase pianificatoria e noi potremo approntare quella edificatoria. Per ora c’impegniamo a sviluppare un progetto che possa offrire delle opportunità a realtà interessate a sviluppare qui il loro futuro».
Nello stesso comparto, spiegano i promotori, è previsto “il recupero dell’aspetto industriale della storica forgia, con l’obiettivo di mantenere il suo indiscutibile charme nel contesto di uno spazio multiuso per la comunità e gli eventi congressuali”. Un po’ come avverrà, a pochissimi chilometri di distanza, con la storica Cattedrale, l’edificio più rappresentativo delle Officine Ffs destinate a lasciare Bellinzona verso Castione nel 2026 e al posto delle quali sono pure previsti centinaia di posti di lavoro. Quanto alle Ferriere Cattaneo, viene confermata anche la volontà di disporre di strutture ricettive “che il panorama alberghiero bellinzonese da tempo necessita”. Anche la parte residenziale sarà realizzata a tappe, “secondo le necessità del quartiere stesso, della città e della regione”. Uno dei contenuti potrebbe anche essere scolastico e formativo: «Confermiamo la nostra disponibilità a intavolare col Cantone, se lo desidera, trattative volte a rispondere per esempio all’eventuale esigenza di nuovi spazi del confinante Centro professionale sociosanitario», spiega Lardi.
Il progetto vincitore attribuisce inoltre un grande valore agli spazi verdi, in particolare a quelli nei pressi della storica Villa Cattaneo. Da non sottovalutare peraltro la vicinanza dell’ampia superficie della Saleggina sulla quale entro il 2030 è prevista l’edificazione del nuovo Ospedale regionale di Bellinzona. Una vicinanza strategica sulla quale per ora non si sono innestati contatti tra Ferriere Cattaneo ed Ente ospedaliero cantonale; quest’ultimo, stando a quanto aveva a suo tempo dichiarato Aleardo Cattaneo, potrebbe trovare interessante disporre nelle immediate vicinanze di spazi abitativi, amministrativi e congressuali o per svolgere dei seminari. Pure non esclusa una nuova fermata Tilo. Il tempo dirà se gli auspici troveranno terreno fertile.