Nella storia vi sono delle professioni estinte quali il lampionaio, il sistematore di birilli, e vi sono delle professioni che si estingueranno o che verranno delocalizzate per svariati motivi, spesso da noi, non influenzabili.
Attualmente presso le vecchie officine sono attive ca. 370 unità a tempo pieno, principalmente, in una tipologia di lavoro che andrà a scomparire da Bellinzona perché le Ffs non saranno, in futuro, più proprietarie delle stesse locomotive. Le locomotive da revisionare erano 319, oggi sono 226, per arrivare a 0 nel 2035. La manutenzione non è più decisa dalle Ffs, per il semplice fatto che le locomotive vengono oggi “acquistate” in leasing. Per fortuna grazie alla resistenza degli operai, al sostegno della popolazione e della politica in Ticino avremo una nuova officina, che farà la manutenzione dei nuovi elettrotreni viaggiatori.
Nella convenzione era indicata una cifra di posti di lavoro di 200-230, il 22 marzo una prima bella notizia delle Ffs che comunicano che la nuova officina avrà almeno 300 posti di lavoro e 60 posti di apprendistato, con una buona prospettiva per un numero ancora maggiore. Nel computo generale dei posti di lavoro bisognerebbe però anche sommare tutti quei nuovi posti di lavoro (e saranno a centinaia) che verranno creati nel nuovo quartiere delle officine e in particolare nel parco delle innovazioni. Nuovi posti di lavoro interessanti in particolare per le giovani generazioni ticinesi. Una volta c’era il lampionaio in futuro ci sarà una risposta concreta ai giovani ticinesi che desiderano rientrare in Ticino e poter vivere, lavorare e costruire una famiglia in una bella Bellinzona, una cittadina moderna, a misura d’uomo o donna, con un’alta qualità di vita.