Bellinzonese

È morto Luca Buzzi, uomo dalle tante battaglie

Bellinzona: già consigliere comunale, coordinatore del Gruppo per il servizio civile, è stato il padre di Casa Marta, struttura per i senzatetto

(Ti-Press)
2 dicembre 2021
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«Non so se riuscirò a vedere Casa Marta ultimata». Col suo caratteristico mezzo sorriso, e senza metterla giù troppo dura, Luca Buzzi lo aveva confidato nei mesi scorsi durante una telefonata, l’ultima, alla redazione. Una frase pronunciata senza enfasi e senza cercare compassione, come da sua abitudine. Forse rassegnato, aveva lasciato ben comprendere il grande rammarico nel non poter cogliere il frutto degli sforzi profusi a piene mani. Ora la malattia se lo è preso all’età di 74 anni, mentre il cantiere della struttura per senzatetto, avviato in estate, è entrato nelle fasi cruciali. Professore liceale di fisica in pensione, ricordato da molti studenti per la sua precisione e intransigenza fra i banchi di scuola, Luca Buzzi è al servizio della società civile che ha dedicato gran parte del proprio tempo. È stato iniziatore e coordinatore dal 1977 e per oltre quarant’anni del Gruppo ticinese per il servizio civile, fino al 2020 quando il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana, con sede a Bellinzona, ne ha preso il posto. Dal 1979 al 1996 ha presieduto le Botteghe del Mondo, mentre sul piano politico dal 2002 al 2012 ha coordinato la formazione politica Bellinzona Vivibile, occupando stabilmente un seggio in Consiglio comunale fino all’aggregazione e innescando battaglie anche controverse, come l’iniziale opposizione alla variante di Piano regolatore necessaria per realizzare la nuova sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina inaugurata giusto sabato scorso. Quindi, dal 2014, si è ingaggiato anima e corpo nel progetto Casa Marta, portato avanti dall’omonima fondazione da lui presieduta. Un progetto per il quale si è speso molto, sia ottenendo il fondamentale appoggio del Comune di Bellinzona per il diritto di superficie dello stabile ex Ostini situato vicino a Banca Stato, sia ricercando con mille iniziative i necessari fondi pubblici e privati, e tirandosi anche addosso le critiche di chi sostiene che una struttura così non è necessaria, tanto meno in un’area prossima al centro cittadino. Atteggiamenti anche ostili che ha saputo superare facendo capo alla sua proverbiale caparbietà, sorretto dallo slancio di molti. Il funerale avrà luogo sabato alle 15.15 nella chiesa Madonna delle Grazie a Bellinzona.