La dozzina di cantieri per il secondo tubo del San Gottardo genererà inizialmente disagi alla popolazione, ma porterà anche benefici per tutto il Comune
«Abbiamo davanti a noi 10 anni di sacrifici, ma poi Airolo sarà stupendo». Oscar Wolfisberg, sindaco della località altoleventinese, è fiducioso per il futuro del paese che per un lungo periodo sarà tuttavia caratterizzato da diversi cantieri strettamente legati alla costruzione del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. Cantieri che da un lato generano sicuramente disagi per la popolazione, ma che dall’altro portano anche benefici per tutto il comune.
Ad Airolo i primi lavori sono già iniziati lo scorso maggio e dovrebbero terminare nel 2029. Ciò permetterà in seguito di risanare il primo tubo, per il quale sono previsti altri tre anni di lavori. Si prevedono dunque, come detto, anni difficili per la località altoleventinese che però intende cogliere questo periodo come un’opportunità per cambiare, crescere e diventare più attrattiva. Infatti, con parte del materiale di scavo si prevede di coprire circa un chilometro di autostrada all’altezza del paese, permettendo così di riqualificare il fondovalle, generando 220mila metri quadrati di zona verde, di cui 30mila edificabili, entro il 2031. Un progetto da circa 100 milioni di franchi (il Gran Consiglio ticinese nel 2018 ne ha stanziati 50 all’unanimità) che sarà realizzato dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) che si occupa anche della nuova galleria (in totale la Confederazione prevede una spesa di circa 2,14 miliardi di franchi).
Ma cosa sorgerà in questa zona esattamente? «Per il momento non ci sono ancora progetti concreti», spiega a ‘laRegione’ Wolfisberg. «È stata istituita una commissione municipale che stabilirà come verrà sfruttato esattamente il fondovalle. Le prime indicazioni in tal senso saranno presentate nel corso dell’anno prossimo», precisa il sindaco di Airolo. In ogni caso l’intenzione è quella di «puntare in particolare sull’offerta sportiva, ricreativa e turistica».
Oltre alle strutture in questo senso che potranno sorgere sui 30mila metri quadrati di zona edificabile, sugli altri 190mila metri quadrati è pensabile che saranno realizzati sentieri, percorsi per biciclette (che nella stagione invernale potranno essere sfruttati come pista per lo sci di fondo) e attrazioni naturalistiche, come ad esempio un biotopo con un laghetto. Questi spazi saranno ovviamente pure disponibili per attività agricole. Resta il fatto che fra gli obiettivi principali del Municipio vi è la «destagionalizzazione dell’offerta turistica e di svago dell’Alta Leventina» così come la «diversificazione delle strutture ricettive».
In altre parole si tratta di dare la possibilità a visitatori (ma non solo) di svolgere attività tutto l’anno. Una tendenza in atto in tutto il Ticino, in particolare per quanto riguarda gli impianti di risalita che dovrebbero essere attrattivi anche d’estate e non solo d’inverno. In quest’ambito, un altro problema riguarda le condizioni meteorologiche: «L’offerta è ancora molto legata al bel tempo (escursioni, mountain bike, sci ecc.) e dovremo quindi essere in grado di mettere a disposizione dei visitatori possibilità di svago anche nei casi in cui il meteo non sarà dalla nostra parte, riuscendo così a soddisfare il turista a 360 gradi», sottolinea Wolfisberg. In questo senso è ad esempio pensabile di costruire un centro benessere con piscina coperta, ma, come detto, di concreto per il momento non vi è ancora nulla. Una Spa con albergo permetterebbe proprio di diversificare l’offerta ricettiva, mettendo a disposizione dei visitatori un ampio ventaglio di possibilità per pernottare che andrebbero dall’ostello all’hotel a 4 stelle. Tuttavia, intanto l’idea è quella di «mettere a disposizione le strutture già presenti nel paese, eventualmente ristrutturandole o ampliandole». Pure ad Airolo (come si sta cercando di fare in altre zone del Ticino) si intende poi sfruttare maggiormente le residenze secondarie, affittandole ai turisti interessati e «minimizzando così i letti freddi».
Tutto ciò è però musica del futuro. Nel frattempo, e per circa dieci anni, la popolazione di Airolo dovrà convivere con una situazione di lavori in corso praticamente perenne. «Ai due-tre cantieri che ci sono solitamente all’anno, bisognerà aggiungerne una dozzina legati alla realizzazione del secondo tubo della galleria del San Gottardo», afferma il sindaco. E la presenza di questi cantieri si nota già oggi in modo evidente nella località altoleventinese. Ad esempio nella zona di partenza della funivia sono già iniziati i lavori per creare un’area piana grazie al materiale di scavo. «Vi sarà un’ampia superficie che potrà essere utilizzata sia come parcheggio, sia per altri progetti». Altri depositi di materiale sono poi previsti al campo da calcio – già praticamente smantellato (la squadra locale nei prossimi anni giocherà a Rodi e Faido) – e attorno all’area di servizio autostradale.
Per permettere il transito dei mezzi pesanti nella zona del campo sportivo, Ustra sta costruendo (i lavori dovrebbero terminare l’anno prossimo) un nuovo ponte più largo e più resistente e sta abbassando il sottopasso ‘Foppe’. Sempre in ambito viario, è poi previsto lo spostamento su un tracciato provvisorio della strada cantonale nella zona del Centro di manutenzione autostradale, per dare più spazio al cantiere che attualmente si sta occupando dello spostamento del cunicolo infrastrutturale e di servizio. Vicino al portale di questo cunicolo Ustra sta anche realizzando una nuova centrale di ventilazione. Il ‘campo base’ del cantiere principale per il secondo tubo – e dal 2029 al 2032 per il risanamento del primo tubo – è poi previsto in zona stazione. Attualmente si sta costruendo un ‘park and rail’ con una sessantina di parcheggi che andranno a compensare quelli tolti a causa del cantiere. Inoltre si stanno realizzando nuovi impianti ferroviari per il carico di materiale di scavo
Nelle prossime settimane sarà poi ultimato il vallo di protezione antivalanga per l’Hotel Alpina che permette di migliorare ulteriormente la sicurezza del comparto. Albergo, acquistato dal Comune, dove alloggeranno gli operai impegnati nella costruzione della seconda galleria (è ancora in corso un contenzioso legale riguardo alla gestione della struttura). Al termine di tutti i lavori l’hotel verrà nuovamente utilizzato per accogliere visitatori.
Nel periodo più frenetico del cantiere – ovvero tra il 2024 e il 2026, quando inizieranno i lavori di scavo della galleria principale con una fresa meccanica – ad Airolo «saranno presenti oltre 200 operai», precisa Wolfisberg, ai quali bisognerà aggiungere circa altrettante persone coinvolte nei lavori. «Oltre ai 1’500 abitanti, in paese circoleranno quindi circa 500 persone in più». I cantieri genereranno inevitabilmente disagi alla popolazione: vi sarà ad esempio più traffico e più inquinamento fonico e ambientale. «Una serie di svantaggi che renderanno i prossimi anni difficili», rileva il sindaco. «Tuttavia, dai cantieri potremo anche trarre benefici, visto che la presenza delle maestranze genererà un indotto per il tessuto economico di Airolo, ma anche per il Comune. E questo ci permetterà di investire in progetti importanti di cui beneficerà tutta la popolazione. Inoltre fra una decina di anni Airolo sarà diventato molto più attrattivo, un paese dove sarà molto più piacevole abitare».
Wolfisberg ricorda infine che già oggi vi è un’attrazione sul posto: «Dal 1° agosto alla stazione di Airolo è aperto l’infocentro». Si tratta di uno spazio espositivo, con offerte digitali e virtuali, legato proprio alla costruzione del secondo tubo. Si possono così seguire i lavori da vicino, capire come si svolgono e chi sono le persone che se ne occupano.