San Gottardo: l’esplosione di alcune cariche ha dato ufficialmente il via ai lavori per la costruzione dell’ulteriore galleria autostradale
Airolo, ore 12.40. Con quattro-cinque forti deflagrazioni, che hanno fatto letteralmente tremare la montagna e i presenti, si è conclusa la cerimonia ufficiale per l’avvio dei lavori di costruzione del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. Cantiere che dovrebbe terminare nel 2029. La galleria che si snoderà parallela a quella inaugurata nel 1980, «permetterà di combinare maggiore sicurezza e protezione dell’ambiente», ha sottolineato Manuele Bertoli, presidente del Consiglio di Stato presente in corpore ai festeggiamenti.
Festeggiamenti che sono iniziati alle 10.30 a Göschenen. La bassa temperatura, il cielo coperto e la nebbia non hanno scalfito il clima di festa che si respirava nell’aria: sul cantiere al portale nord, con in sottofondo le note dei corni delle Alpi, erano molte le persone sorridenti ed entusiaste per l’avvio ufficiale dei lavori (circa 150 tra politici, funzionari, progettisti e rappresentanti delle imprese coinvolte). E proprio la meteo è stata usata come metafora dal sindaco di Göschenen Peter Tresch per ripercorrere le tappe del progetto, descrivendole come una gita in montagna per la quale il «bel tempo» è molto gradito. Infatti, dopo un inizio reso burrascoso in particolare dalle critiche degli ambientalisti – che temevano e temono ancora un aumento del traffico, specialmente quello pesante, attraverso le Alpi – il cielo sopra il secondo tubo del San Gottardo si è diradato definitivamente nel febbraio del 2016 con il 57% dei cittadini elvetici che in votazione popolare ha accolto il progetto del Consiglio federale.
Il sindaco ha poi definito come «pietra miliare» questa giornata, donando a Valentina Kumpusch, responsabile del progetto globale, una pietra proveniente dai lavori del primo tubo realizzato a partire dal 1970. In seguito è intervenuto una prima volta il direttore dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) Jürg Röthlisberger che ha ricordato come in realtà i festeggiamenti avrebbero dovuto tenersi già in primavera con l’inizio effettivo dei lavori. A causa della pandemia sono però dovuti essere rinviati a oggi, 29 settembre. Röthlisberger ha sottolineato che il secondo tubo garantirà in particolare una maggiore sicurezza e permetterà inoltre di risanare il primo tunnel, assicurando il collegamento veicolare tra nord e sud e viceversa, senza dover passare dalla strada del Passo. È poi toccato al landamano del Canton Uri (presidente del governo) Urban Camenzind ricordare come questo progetto, assieme ad altri, può contribuire a far crescere una regione che negli ultimi anni ha dovuto far fronte allo spopolamento con la conseguente chiusura di attività economiche. «Per il futuro di Uri e di Göschenen questa è un’occasione» da non perdere. Per simboleggiare i benefici alle generazioni future è poi stata consegnata metà di una targa commemorativa a due allievi di Göschenen e l’altra metà a due alunni di Airolo. Le due parti saranno esposte negli Infocentri dei rispettivi Comuni fino alla caduta dell’ultimo diaframma, previsto nel 2026, quando saranno nuovamente unite e installate nel secondo tubo. In conclusione vi è poi stata un’esplosione simbolica per dare ufficialmente inizio ai lavori.
Dopo questa prima parte di cerimonia, la nebbia che avvolgeva Göschenen si è diradata, facendo intravedere una piccola porzione di cielo azzurro. Alle 11.11 gli ospiti sono partiti con diversi bus in direzione di Airolo, attraversando ovviamente la galleria autostradale del San Gottardo che, come accade ogni volta che ci si entra, sembra non finire mai. Dopo diversi minuti durante i quali sono stati incrociati numerosi camion e auto, si è finalmente intravista la cosiddetta luce in fondo al tunnel. All’uscita dalla galleria il sole ticinese splendeva sui pullman e alle 11.33 precise gli invitati sono stati scaricati all’entrata del cantiere di Airolo. Accolti dalla piacevole musica della fanfara militare, i presenti si sono intrattenuti proprio all’entrata del cunicolo infrastrutturale e di servizio che fungerà da via di fuga e collegherà i due tubi della galleria.
Alle 12 la cerimonia è proseguita, dapprima con l’intervento del sindaco di Airolo Oscar Wolfisberg: «È un giorno grandioso», ha affermato ricordando che il suo Comune nel 2016 si era espresso chiaramente a favore del raddoppio. E questo in particolare per il timore di rimanere ancor più isolati a causa della ristrutturazione del primo tubo – dopo oltre 30 anni di attività sono necessari interventi importanti alla soletta intermedia e alle pareti della galleria – che rimarrà chiuso per circa tre anni per effettuare i lavori. «Saranno anni difficili e impegnativi», ma saranno anche «gli anni del benessere economico. Questo cantiere regalerà all’Alta Leventina opportunità e successi che rimarranno indelebili per moltissimi anni». Infatti lo scavo genererà materiale che sarà utilizzato per coprire, a tratti parzialmente, un chilometro di autostrada ad Airolo; così facendo si creeranno 160mila metri quadrati di zona verde che permetteranno di valorizzare il fondovalle. Un aspetto questo non indifferente, sottolineato nel secondo intervento del direttore di Ustra Röthlisberger, il quale ha anche ribadito come un ulteriore tubo farà calare drasticamente la pericolosità della galleria oggi bidirezionale. In futuro, infatti, i due flussi di traffico non si incroceranno più, visto che in entrambe le gallerie saranno presenti un corsia di marcia di 4 metri e una di emergenza pure di 4 metri.
Bertoli ha poi rilevato come il transito di persone e merci sull’asse nord-sud sia «fondamentale», ma che ciò comporta anche un costo non indifferente pure a livello ambientale. Lo spazio alpino deve quindi essere «protetto» e un passo importante in questa direzione è già stato fatto con l’apertura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo, così come quella del Monte Ceneri. Il secondo tubo permetterà sia di aumentare la sicurezza del transito sia di proteggere le Alpi, visto che, per espressa decisione dei cittadini nella votazione del 2016, la capacità della galleria non dovrà essere aumentata. Insomma, «la Svizzera con il suo pragmatismo è in grado di combinare la protezione dell’ambiente con la sicurezza stradale» e inoltre «Airolo potrà tornare a essere un bel villaggio di montagna», dopo anni di cantieri e costruzioni che hanno modificato il paesaggio e condizionato la popolazione.
Tutti gli oratori hanno espresso la speranza che i lavori non comportino vittime, come purtroppo accaduto in passato. E infatti la cerimonia si è conclusa con la ‘Preghiera del minatore a Santa Barbara’ e la benedizione del cantiere, seguite dalle esplosioni all’interno del cunicolo e dal Salmo svizzero suonato in modo impeccabile dalla fanfara militare.
Ricordiamo infine che i primi lavori preparatori per il secondo tubo sono già iniziati nel 2020. Durante la scorsa primavera sono poi cominciati i lavori preliminari per lo spostamento del cunicolo di servizio e infrastrutturale e per la costruzione dei cunicoli d’accesso alle cosiddette zone di disturbo geologico. L’avvio dello scavo con le frese meccaniche è previsto nel 2024, così da permettere l’apertura del secondo tubo – lungo anch’esso 16,9 km e che corre parallelo al primo, a una distanza di 70 metri circa – nel 2029. In seguito, fino al 2032, sarà risanata la prima galleria. Il costo totale dell’opera è di circa 2,14 miliardi di franchi.