Con una seconda lettera ai tifosi il presidente dell’Hcap precisa alcuni aspetti e svela alcuni dettagli in merito ai furti alla Gottardo Arena
Con una seconda lettera ai tifosi, nella quale inizialmente porge le sue scuse per l’emotività con cui ha scritto la prima, il presidente dell’Hockey club Ambrì Piotta, Filippo Lombardi, svela alcuni dettagli in merito ai furti e ai danneggiamenti avvenuti alla Gottardo Arena. “La cosa che ci ha fatto più male è stato il furto di cinque maglie dal nostro spogliatoio. Per intenderci: non si tratta di maglie stampate come le repliche che si comperano allo shop, ma delle maglie originali, uniche e personali di cinque giocatori. Con che spirito – si legge ancora nella lettera bis del presidente – avrebbero giocato le prossime partite indossando una replica? E con che spirito avrebbe giocato l’intera squadra, dopo che il suo ‘santuario’ era stato profanato dai suoi stessi tifosi?”. Lombardi si dice tuttavia sollevato dal fatto che “chi aveva rubato queste maglie le ha ora riconsegnate spontaneamente, senza costringerci ad una lunga ricerca di polizia basata sulle immagini della videosorveglianza”. Caso rientrato, dunque, ma il club biancoblù lancia comunque un appello: “Non è perché una porta è stata lasciata aperta (o non è ancora dotata di serratura) che ci si può servire come si vuole. Vale per lo spogliatoio, i magazzini, i bar, i ristoranti, gli spacci, le lounge!”.
Nella prima lettera Lombardi spiegava che i furti e i danneggiamenti (ad esempio porte divelte e non solo nel settore ospiti) hanno indotto la società ad adeguare il regolamento, imponendo restrizioni rispetto alle prime partite. Il presidente parlava di “una sorta di gioiosa anarchia da ‘porte aperte permanenti’”, con la situazione che “è degradata”, in particolare durante il primo derby stagionale. Negli scorsi giorni la società ha quindi deciso di applicare alcune restrizioni rispetto alle prime partite. In particolare dalla prossima sfida non sarà più possibile recarsi al secondo piano, dove ci sono due bar con musica, alla fine della partita, a meno di non essere in possesso di un diritto di accesso. Per comunque permettere ai tifosi della tribuna e al pubblico degli spalti di festeggiare o incontrarsi dopo la sirena finale, la società si impegnerà a mettere a disposizione progressivamente nuovi punti di ristoro (‘food & beverage’) all’esterno dello stadio, oltre al ristorante 1937 (1° piano) e all’Osteria Valascia (pianterreno) che dalla prossima partita sarà in funzione al 100%.
Il club ha inoltre indicato che gli orari di chiusura dei bar e ristoranti della Gottardo Arena – la Galleria (2° piano), l’Osteria Valascia e gli spacci esterni – chiuderanno all’una, il ristorante 1937 e il Fondue Lounge a mezzanotte, gli spacci tribuna e curva 30 minuti dopo la fine della partita, mentre lo spaccio ospiti alla fine della partita. “L’arena non è (purtroppo) adatta a svolgere il ruolo di un capannone da carnevale, e il nostro personale deve lavorarci tutto l’anno, non solo per una settimana di allegra follia – spiega Lombardi nella seconda lettera –. Siamo però impegnati a offrire entro il derby del 15 ottobre le prime offerte alternative, anche perché la risposta del pubblico è stata formidabile ed è andata al di là delle nostre aspettative, mandando in tilt un’organizzazione che deve ancora crescere”.
“Cerchiamo tutti di guardare avanti, goderci quanto siamo riusciti a costruire, mantenerlo a lungo nel tempo e tramandarlo in buono stato alle prossime generazioni – aggiunge Lombardi nella sua seconda lettera –. Nelle prossime settimane, man mano che la situazione critica si stabilizzerà, potremo probabilmente allentare qualche misura e prevedere deroghe ragionate al regolamento. Come detto, nuove offerte arriveranno entro il derby, e saranno completate in seguito”.
Di seguito il testo completo della seconda lettera di Lombardi:
“La mia lettera aperta ai tifosi di mercoledì ha suscitato reazioni contrastanti, in parte comprensibilmente negative. Lo avevo messo in conto: parecchi amano fare i selfie col presidente, pochi accettano che assuma anche il compito ingrato di ricordare i limiti di educazione e rispetto da mantenere, sia verso la nuova Arena, sia verso gli altri spettatori, sia verso il personale che deve poter servire e pulire entro limiti di orario e di decenza accettabili.
È vero che l’ho scritto con la stessa emotività che mi è servita a motivare per anni tutti quelli che ci hanno permesso di raggiungere l’obiettivo, e quindi mi scuso se stavolta ho scocciato qualcuno. Ciò detto, se posso tentare di stabilire un dialogo a distanza coi nostri tifosi, vorrei precisare alcune cose:
1. Purtroppo la Gottardo Arena è più compatta di quanto l’avevamo immaginata all’inizio con Mario Botta. Da 87 milioni (primo preventivo che mi fece inorridire e che avrebbe poi di sicuro superato i 95) è scesa a 42 milioni effettivi (cui si sommano i rifugi di protezione civile sussidiati a parte, il terreno, il mutuo comunale speso per mantenere in vita fin qui la vecchia Valascia, la cifra necessaria per demolirla, l’Iva non recuperabile sui sussidi) per arrivare alla cinquantina di milioni finale che oggi conosciamo e che cerchiamo di rispettare in fase di liquidazione del cantiere.
2. Per arrivarci si è dovuto sacrificare un terzo del volume previsto all’origine, inclusi purtroppo gli spazi che ci avrebbero permesso di creare una piazza coperta e un nuovo “Güs” popolare, volumi che non possiamo adesso aggiungere per gli stessi limiti finanziari. L’arena non è (purtroppo) adatta a svolgere il ruolo di un capannone da carnevale, e il nostro personale deve lavorarci tutto l’anno, non solo per una settimana di allegra follia. Siamo però impegnati a offrire entro il derby del 15 ottobre le prime offerte alternative, anche perché la risposta del pubblico è stata formidabile ed è andata al di là delle nostre aspettative, mandando in tilt un’organizzazione che deve ancora crescere.
3. A scanso di equivoci: che nessuno pensi ad azioni di rivalsa in occasione del derby di domani a Lugano. Ciascuno deve gestire i suoi problemi, ma l’invito al rispetto reciproco delle persone e delle strutture è la nostra prima priorità. Lo sport è competizione leale e forte passione, ma non è mai guerra o guerriglia!
4. A parte la delusione per certi furtarelli e piccoli danneggiamenti in casa nostra (cui stiamo rimediando, sperando che non si riproducano) la cosa che ci ha fatto particolarmente male è stato il furto di cinque maglie dal nostro spogliatoio. Per intenderci: non si tratta di maglie stampate come le repliche che si comperano allo shop, ma delle maglie originali, uniche e personali di cinque giocatori. Con che spirito avrebbero giocato le prossime partite indossando una replica? E con che spirito avrebbe giocato l’intera squadra, dopo che il suo “santuario” era stato profanato dai suoi stessi tifosi?
5. Almeno qui posso però dare una prima buona notizia: chi aveva rubato queste maglie le ha ora riconsegnate spontaneamente, senza costringerci ad una lunga ricerca di polizia basata sulle immagini della videosorveglianza. Siamo sollevati che la cosa sia rientrata e ci mettiamo una pietra sopra, ma rinnoviamo a tutti un chiaro appello: non è perché una porta è stata lasciata aperta (o non è ancora dotata di serratura) che ci si può servire come si vuole. Vale per lo spogliatoio, i magazzini, i bar, i ristoranti, gli spacci, le lounges!
6. Non vogliamo assolutamente separare il pubblico in classi: per il Club ogni tifoso è fondamentale e gode di pari dignità. Mi pare di avere molto spesso ringraziato la nostra curva, e soprattutto di aver voluto che la Gottardo Arena sia tutt’ora lo stadio con la più alta percentuale di posti spalti in Svizzera. Non dimentichiamo però mai che i cosiddetti “Vip” e tutti coloro che pagano tariffe molto più care degli spalti sono necessari per permetterci di finanziare lo stadio e una squadra che ci dia soddisfazioni, come ha ricominciato a darcene. È dunque indispensabile equilibrare le diverse componenti di pubblico, e garantire a ciascuno l’ambiente giusto per godersi a modo suo la partita e se del caso il prima e il dopo.
7. Un errore di interpretazione del testo del regolamento ha fatto credere a molti che l’Osteria Valascia sia riservata agli abbonati tribuna dopo la partita. Così non è: si tratta di un normale esercizio pubblico aperto a tutti, prima e dopo le partite, più in là sarà comunque aperto tutti i giorni. Ed è sicuramente il luogo adatto per bersi un’ultima birra prima di lasciare lo stadio.
8. Il nostro sforzo per costruire questo stadio è stato dettato dalla volontà di dare al magnifico popolo bianco blu una casa degna della sua grande passione. Abbiamo voluto che anche il nostro pubblico (tutto in nostro pubblico) potesse avere qualcosa di bello! Per questo ci dispiace se la nuova casa viene bistrattata anche solo da alcuni di coloro ai quali l’abbiamo dedicata, e ce la prendiamo se chi lavora duro per servire il nostro pubblico non viene rispettato.
Fine della predica, ragazzi! In poche ma sentite parole: cerchiamo tutti di guardare avanti, goderci quanto siamo riusciti a costruire, mantenerlo a lungo nel tempo e tramandarlo in buono stato alle prossime generazioni. Nelle prossime settimane, man mano che la situazione critica si stabilizzerà, potremo probabilmente allentare qualche misura e prevedere deroghe ragionate al regolamento. Come detto, nuove offerte arriveranno entro il derby, e saranno completate in seguito.
Grazie a tutti una volta ancora per la comprensione, per la pazienza e per l’aiuto. Noi per voi ci siamo, è bello sapere che anche voi ci siete!”.