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Funghi velenosi, attenzione agli ‘esperti’ online

Il problema delle 'consulenze' su Facebook. Il presidente della Vapko avverte: 'Attenzione, pratica molto pericolosa, il fungo dev'essere visto dal vivo'

(Ti-Press)
31 luglio 2021
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“Ciao a tutti, non sono esperto di funghi e ho trovato questo. Sapete dirmi cos’è e se si può mangiare?”. Con lo spuntare dei primi funghi in Ticino e soprattutto nei Grigioni, in questi giorni nelle pagine Facebook dedicate agli appassionati iniziano a fioccare anche le prime domande riguardo al proprio raccolto. Sulla pratica di chiedere un parere online, soprattutto riguardo alla commestibilità o meno di un fungo, tramite fotografie, mette però severamente in guardia Francesco Panzini, presidente dell’Associazione degli organi ufficiali di controllo dei funghi (Vapko) della Regione Svizzera italiana. «È una pratica molto pericolosa – tiene a precisare l’esperto –, non si può mangiare un fungo dopo aver ricevuto un parere online da qualcuno che ha visto il fungo solo in fotografia; tra l’altro nemmeno noi, come controllori Vapko, possiamo dare pareri basandoci su immagini, è assolutamente vietato». Il fungo, osserva l’intervistato, bisogna vederlo fisicamente, perché molti possono essere confusi. Ad esempio, spiega Panzini, «la tignosa di primavera (Amanita verna), fungo tossico mortale al pari dell’Amanita falloide, di primo acchito può somigliare a un comune prataiolo commestibile, anche se di fatto vi sono differenze sostanziali, ma è comunque possibile confonderli. Lo stesso discorso vale per la falloide bianca, che è rara e in un primo momento può sembrare un fungo innocuo del genere agaricus». Questo tipo di confusione «non perdona e se questi funghi vengono ingeriti hanno quasi sempre esito letale per l’uomo e nel caso che l’avvelenato sopravviva, lo costringe in genere all’emodialisi a vita o al trapianto di fegato», commenta l’esperto. Va detto che alcune pagine online ben specificano nelle regole del gruppo che è vietato chiedere un parere sulla commestibilità di un fungo “poiché potrebbe essere molto pericoloso se fatto tramite foto”. Indicazione che però non è presente nel regolamento di tutte le pagine di questo genere e che contano spesso migliaia di iscritti. Il consiglio del nostro interlocutore è dunque quello di rivolgersi, annunciandosi per telefono, a uno dei 36 controllori della Vapko operativi sul territorio ticinese (sul sito www.vapko.ch si possono trovare i controllori a disposizione nelle proprie vicinanze). Quanto alla nostra regione vi è la possibilità di contattare il Gruppo micologico Bellinzonese e valli per richiedere informazioni.

Il problema delle app

Un’altra tendenza che preoccupa Panzini è l’utilizzo delle applicazioni per telefonino che sulla base di fotografie indicano in quale specie ci si è imbattuti. È vero che solitamente l’app stessa avvisa che l’indicazione può non essere attendibile e per ogni immagine propone più tipi di fungo (talvolta addirittura una decina). «Se queste indicazioni, peraltro molto vaghe, vengono impiegate per stabilire la commestibilità del fungo o meno ecco che può essere molto pericoloso», avverte. «Importante è non affidarsi a queste app, finché le si usano per determinare di che fiore si tratta è un conto, ma quando si tratta di funghi bisogna fare molta attenzione».

Intossicazioni: Tenere d'occhio i bambini piccoli

L’anno scorso in Svizzera sono stati registrati circa 700 casi di avvelenamento da funghi (cifra molto alta ma comunque in linea con l’anno precedente), tra cui due gravi da amanita muscaria e amanita pantherina. Di queste chiamate circa 350 erano per intossicazione di adulti, il resto per bambini o animali, perlopiù cani, che hanno ingerito funghi velenosi. «I bambini piccoli infatti spesso trovano i funghi nei prati e nei parchi e li mettono in bocca», spiega Panzini. Tra i possibili funghi velenosi, si possono trovare quelli che contengono la tossina letale denominata amatossina/amanitina (veleno dell’Amanita falloides) che può provocare un danno epatico grave. Il passo più importante è l’esclusione o la conferma di un’intossicazione da amatossine. In generale, chi presenta sintomi da intossicazione deve chiamare il 144 o il 145 (Tox Info Suisse) e seguire le indicazioni. Tox Info Suisse registra quasi ogni anno fino a 8 avvelenamenti dovuti all’amanita falloide, un fungo a lamelle.