L’Otr Bellinzona e Alto Ticino giudica positivamente l'incontro organizzato recentemente dal Cantone per sensibilizzare i vari attori sul tema
Cani da protezione delle greggi e problemi di convivenza col turismo pedestre: un tema che divide, come si è visto quando un anno fa la ‘Regione’ ha pubblicato alcuni articoli dedicati agli spiacevoli incontri ravvicinati avuti da escursionisti con maremmani abruzzesi molto efficaci nel difendere i pascoli loro affidati nell’alta Valle di Blenio. Tra chi sostiene che il problema sia nel manico – ossia in un eccessivo grado di protezione di cui beneficia in Svizzera il lupo – e chi ritiene che i cani da protezione insieme a tutta una serie di misure preventive complementari rappresentino una buona soluzione, il settore turistico ha cercato di sensibilizzare sul tema lanciando degli appelli. Da Olivone e Campo Blenio, per esempio, Denis Vanbianchi ha più volte insistito affinché i vari attori si mettessero allo stesso tavolo. Ci si è messa anche la politica, con il consigliere nazionale Fabio Regazzi che dal Consiglio federale ha ottenuto una risposta abbastanza chiara laddove invita tutte le parti in causa a fare meglio. La Confederazione consiglia infatti ai Cantoni di fare in modo che gli ambiti d’impiego dei maremmani siano separati dai sentieri qualora ciò sia richiesto da una perizia del Servizio per la prevenzione degli infortuni nell’agricoltura (Spia). Se questo non è possibile con un’adeguata gestione del bestiame, “occorre bloccare e deviare temporaneamente il sentiero”. Quanto alla strategia di formazione dei cani, il Consiglio federale la ritiene adeguata e semmai considera lacunosa “l’attuazione delle misure di prevenzione nei cantoni e nell’agricoltura come pure nel comportamento dei turisti nei confronti dei cani”. Ce n’è insomma per tutti.
E tutti, un mese fa, su iniziativa dello Spia e della Sezione dell’agricoltura si sono ritrovati sui Monti di Gerra Gambarogno per un pomeriggio informativo. Oltre ai funzionari cantonali erano presenti allevatori di bestiame da reddito, istruttori di cani da protezione e loro proprietari, nonché operatori delle varie Organizzazioni turistiche regionali. L’opinione che la rappresentante dell’Otr Bellinzona ewww.ticinosentieri.ch Alto Ticino si è fatta è positiva. Audrey Pedrani, responsabile del Gruppo gestione sentieri, ricorda che la messa a disposizione di maremmani e razze affini passa attraverso un’adeguata istruzione dei cani stessi e dei loro proprietari, sensibilizzati anche a dotarsi di apposite recinzioni. Poi, sottolinea l’importanza dell’informazione: sia quella preventiva presente puntualmente sul terreno e indirizzata ai molti escursionisti che si avvicinano a zone sensibili a piedi o in mountain bike, sia quella che il singolo escursionista deve ricercare proattivamente quando sceglie una meta, sia quella che il medesimo escursionista è tenuto a indirizzare ai settori competenti qualora s’imbatta in situazioni spiacevoli. «Se tutti s’impegnano a migliorare il flusso di segnalazioni e informazioni, la situazione in generale ne beneficerà. Al contrario, una mancata condivisione rischia di favorire malcontento, incomprensioni e polemiche. Per noi dell’Otr – annota quindi Audrey Pedrani – è importante sapere dove sono gli eventuali punti critici così da valutare, di volta in volta, quali eventuali soluzioni implementare».
Il Consiglio federale accenna per esempio allo spostamento, anche solo temporaneo, di sentieri. Fattibile? «Lo si è fatto, nell’alta Valle di Blenio, con un tratto del Sentiero degli stambecchi. Laddove lo si ritenga davvero necessario, e vi sia anche lo spazio a sufficienza per inserire un tragitto alternativo, si tratta di una soluzione che va sicuramente approfondita sebbene per vari motivi, come quello della morfologia territoriale, non sia sempre praticabile». A ogni modo Berna sollecita anche i proprietari dei cani da protezione, come pure gli escursionisti: «A noi sta a cuore che questi ultimi possano ottenere facilmente tutte le informazioni necessarie affinché non debbano incappare in situazioni spiacevoli. Gli escursionisti – aggiunge Audrey Pedrani – devono però capire che un passo fondamentale è richiesto proprio a loro: oggigiorno mappe interattive costantemente aggiornate e facilmente consultabili online, come pure vari portali dedicati a sentieri, grandi predatori, cani da protezione, agricoltura e animali da reddito forniscono utili informazioni e consigli sotto forma di testi e video divulgativi. Idem i nostri dépliant informativi». Peraltro uno di questi siti, ossia www.ticinosentieri.ch, dispone anche di un’apposita area nella quale descrivere situazioni problematiche nelle quali ci si è imbattuti. «Le Otr saranno inoltre informate, ma senza diritto di veto, ogni qualvolta si deciderà di dotare un nuovo pascolo di cani da protezione. Insomma, mi sembra di capire – conclude Audrey Pedrani – che il problema sia oggi correttamente recepito e che taluni errori del passato siano facilmente evitabili, ma questo richiede l’impegno di tutti. Sarà importante non lavorare a compartimenti stagni, osservare l’evoluzione ed essere pronti a implementare eventuali ulteriori correttivi».