Bellinzonese

‘Si vuole mettere un freno all’opposizione’

L'Mps di Bellinzona critica il vademecum sul funzionamento del Consiglio comunale allegato alla convocazione della seduta di Cc di domani sera

(Ti-Press)
29 giugno 2021
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"Non ci siamo mai fatti grandi illusioni sulle istituzioni della democrazia liberal-borghese; ma quello a cui assistiamo (le stesse tendenze le notiamo anche a livello cantonale) è una rimessa in discussione sempre più evidente degli stessi principi proclamati dai tenutari della democrazia liberale, a cominciare da quello della divisione dei poteri". A scriverlo è il Movimento per il socialismo (Mps) in un comunicato stampa nel quale critica il 'vademucum' sul funzionamento del Consiglio comunale che è stato allegato alla convocazione della prossima seduta prevista domani sera. "Le indicazioni fornite in questo vademecum corrispondono alla legislazione in atto e alla sua interpretazione. Ma appare evidente che questa 'prima' da parte del Municipio è rivolta in particolare al gruppo Mps-Verdi, reo di aver cominciato questa legislatura all’insegna della contestazione di regole la cui unica giustificazione è che “si è sempre fatto così” (Branda dixit)", scrive l'Mps. Secondo il movimento "questa sortita, apparentemente tesa a richiamare le regole di funzionamento del Cc, vuole in realtà essere un richiamo all’ordine a chiunque abbia velleità di fare opposizione utilizzando tutti gli strumenti a quali è possibile ricorrere. D’altronde alcuni municipali pontificano dalle terrazze dei bar della città sul fatto che 'si deve mettere un freno alla possibilità di intervento di Pronzini e dell’Mps': una dimostrazione di scarsa furbizia, oltre che di stupidità politica. Così si moltiplicano le riunioni 'segrete', come quella di alcuni giorni fa (alla quale sono stati invitati solo i partiti presenti in Municipio) per accordarsi sulle candidature da proporre nei diversi enti" in occasione della seduta di domani. Per l'Mps "tutto questo, certo fissato nella Legge organica comunale e nei relativi regolamenti, ci conferma che è di fatto il Municipio a decidere quando, cosa e come si discuterà in Consiglio comunale. In altre parole, è l’Esecutivo che decide modi e tempi dell’attività del Legislativo. Bella prova di democrazia!".