Dal Cc sì di principio (ma senza Verdi e Mps) al Programma d'azione comunale che farà da base al nuovo Piano regolatore unico
A larga maggioranza e al termine di un dibattito-fiume il Consiglio comunale di Bellinzona ha ‘benedetto’ questa sera il Programma d’azione comunale (Pac) che farà da base pianificatoria della Città aggregata nell’arco dei prossimi vent’anni. Accolto con 47 sì, 5 no e zero astenuti nell’ambito di una votazione che è però solo consultiva, quindi non impugnabile con referendum, il Pac negli intendimenti del Municipio vuol essere uno strumento “dinamico, vivo e quindi in evoluzione di pari passo con la sua concretizzazione e lo scorrere del tempo. Strumento atto a stabilire gli orientamenti, le modalità e le tappe dello sviluppo futuro del nuovo Comune per i prossimi vent’anni con l’obiettivo finale di giungere a un’armonizzazione dei 13 Piani regolatori esistenti”. Otto i pilastri sul quale il Pac si reggerà: identità policentrica; ambiente, paesaggio e patrimonio territoriale; mobilità sostenibile; poli di sviluppo multifunzionali; zona edificabile e suo riordino; adattamento climatico; intergenerazionalità; e armonizzazione delle norme. Uno strumento che in seno alla Commissione della Gestione (relatrice Lisa Boscolo della Sinistra) è stato accolto all’unanimità, mentre nella commissione del Pr il rapporto di minoranza del verde Ronnie David lo ha bollato per “scarso coinvolgimento della popolazione, scarsa logica di pianificazione, eccedenza di superfici edificabili rispetto all’effettivo fabbisogno a causa di uno sproporzionato fermento edilizio, modello economico obsoleto e in contrasto con una politica climatica responsabile”. La maggioranza (relatore Davide Pedrioli del Ppd) lo promuove invece parlando di “giusto approccio per affrontare uno dei compiti strategici della politica comunale: l’ordinamento territoriale”.