Alcune riflessioni critiche sul Programma di azione comunale e sul rappporto della Commissione Piano regolatore
A Bellinzona è stato redatto in questi giorni il preavviso della Commissione del Piano regolatore (attiva in seno al Consiglio comunale) favorevole al Programma di azione comunale (Pac), documento programmatico scaturito da un mandato di studio in parallelo assegnato a tre gruppi interdisciplinari distinti, e che dovrebbe fungere da filo conduttore per l'allestimento del nuovo Piano regolatore unificato della Città. Preavviso sottoscritto da tutti i partiti con responsabilità esecutive, compresa quella sinistra istituzionale che spesso si fa a parole paladina delle questioni ambientali e sostenibili ma che alla resa dei conti si allinea sempre con la maggioranza di centrodestra. Unico contrario il commissario dei Verdi Ronnie David, presente in commissione grazie all'accordo elettorale del 2017 con l'Unità di sinistra, accordo ormai decaduto in quanto come risaputo I Verdi sono ora alleati con ForumAlternativo, Mps e Pop.
Principale oggetto del contendere, oltre auna congenita carenza di visioni del Pac che abbiamo già avuto modo di evidenziare e su cui non intendo tornare in questa sede, l'annosa questione dei posteggi nel centro cittadino. Posteggi che a detta della maggioranza sono ormai divenuti troppo pochi e vanno quindi incrementati per non favorire "spostamenti di attività fuori dal centro città". Affermazione anacronistica e in netta controtendenza rispetto a quanto avviene altrove e rispetto alle nuove sensibilità verso un clima ormai sull'orlo del collasso.
Realtà urbane ben più importanti limitano da decenni le aree centrali al traffico privato motorizzato. A Zurigo la zona a cavallo della Limmat tra la stazione centrale e il lago (circa un km2) è accessibile solo a pedoni, biciclette e tram. Milano limita ormai dal 2008 gli 8,2 km2 centrali con cospicui pedaggi d'accesso. Ma anche per restare nel nostro piccolo, via Nassa e dintorni, a Lugano, sono da sempre zona pedonale. Non per questo i commerci ne risentono, ma realizzano piuttosto lauti benefici.
Perché non introdurre una navetta a flusso continuo, rigorosamente elettrica, che collega il posteggio di via Tatti, che in futuro diventerà il posteggio di attestamento del semisvincolo, con il centro? Ci si crede grandi ma si continua purtroppo a ragionare da piccoli. Se si vuole diventare una realtà urbana importante è ora che anche Bellinzona faccia una riflessione globale, sedendosi al tavolo con tutti i portatori di interesse, su come valorizzare il suo magnifico centro storico a beneficio del cittadini, dei commercianti e del turismo, senza sottomettersi a interessi di parte.