L'Ufficio del medico cantonale lo ha deciso dopo la terza positività. Iniziata nell'aula magna la vaccinazione degli over 80
Tre compagni di classe alle Scuole elementari Nord di Bellinzona sono risultati positivi al Covid-19. Fino a questa mattina, venerdì, le valutazioni effettuate negli ultimi giorni dall’Ufficio del medico cantonale non indicavano la necessità d’istituire una quarantena di classe (si tratta di una quarta). Motivo, riferitoci dal Decs: «I primi due bambini risultati positivi da inizio settimana hanno contratto il virus non svolgendo attività comuni scolastiche o extra-scolastiche, bensì nell’ambito dei rispettivi nuclei familiari». In una delle due famiglie, tuttavia, non risultano esserci altri contagi. Nel frattempo il bilancio in classe si è aggravato con la terza positività confermata nella tarda serata di giovedì. Seguita, oggi pomeriggio verso le 15, dall’ordine del medico cantonale di mettere subito l’intera classe in quarantena per la durata di dieci giorni.
Ciò che sta creando apprensione fra taluni genitori per le possibili ripercussioni nei rispettivi nuclei familiari, visto anche il tempo trascorso (più giorni) fra le prime due positività e la decisione di mettere tutti in quarantena. Per ora non viene confermata, invece, la positività di almeno un altro alunno di quinta. La quarantena di classe può essere istituita partendo da due casi di positività ma a precise condizioni, fra cui quella di avere svolto attività comuni di vario genere (sia interne, sia esterne all’istituto) senza rispettare le norme di distanziamento previste e coinvolgendo altri compagni.
Intanto il caso diventa anche politico, con una serie di domande che la Lega pone sotto forma d'interpellanza al Municipio partendo da “diverse” testimonianze raccolte presso genitori preoccupati. Riguardo alle decisioni relative alle quarantene, “sono state ordinate in tempo utile?”. Spesso – viene rimarcato – le famiglie chiedono informazioni, ma altrettanto sovente si trovano rimbalzate da un muro di gomma. Ciò che fa concludere per una “trasparenza volutamente lacunosa”. Da qui la richiesta di dati precisi su tutti i casi di positività riscontrati fino ad oggi nelle scuole comunali. La Lega vuole anche sapere come mai a specifiche richieste d'informazione i genitori non hanno potuto ottenere spiegazioni: “Dipende tutto dalla privacy oppure si sarebbe potuto, soprattutto in ottica preventiva, informare più puntualmente?”. Quanto alle Scuole Nord, “la direzione ha messo in atto tutte le misure preventive?”.
Anche i Verdi colgono l'occasione per rivolgere alcune domande al Municipio. Tema, l'insegnamento a distanza che secondo i consiglieri comunali Ronald David e Marco Noi ha mostrato dei limiti durante la prima ondata, anche nel côté tecnico. Da qui una serie di domande: “Il Municipio ha predisposto la possibilità di ricevere, in caso di necessità, il materiale tecnico necessario (hardware) per permettere agli allievi di seguire le lezioni a distanza per le scuole comunali? Ha contemplato anche la possibilità di ricevere delle connessioni internet, limitata al solo uso scolastico, a quelle famiglie che ne sono sprovviste? Come si svolge l'insegnamento nel caso in cui la quarantena disposta dalle autorità sanitarie riguarda unicamente uno o comunque pochi allievi? Quali strategie adotta il Municipio per permettere a questi allievi di ricevere il diritto fondamentale all'insegnamento?”.
Da notare che proprio nell’aula magna delle Scuole Nord la Città ha istituito il centro di vaccinazione in funzione da ieri e fino a lunedì/martedì prossimi per la prima fase riservata agli anziani con più di 80 anni e loro conviventi over 75. Una vicinanza logistica anziani-bambini risolta dalle autorità con la creazione di due percorsi d'entrata differenti per ‘vaccinandi’ e alunni, così da evitare l’incrocio. «Ciò che ha però obbligato a concentrare in un solo lato del complesso l'entrata e l'uscita degli allievi, prima meglio distribuita, limitando anche l'uso a scopo ludico del piazzale per consentire il posteggio dei veicoli», annota, con tanto di foto alla mano, Matteo Pronzini dell'Mps che aveva già sollevato la questione della vicinanza all'indirizzo del governo.
Intanto il Comune di Bellinzona informa alle 9 di stamattina l’aula magna ha accolto i primi cittadini over 80 che erano in possesso di un appuntamento per vaccinarsi. In questa prima fase il Centro regionale organizzato dalla Città rimarrà aperto fino a lunedì 25. La prima giornata si è svolta senza intoppi né ritardi. Con 150 cittadini vaccinati al giorno, verranno accolte 600 persone da qui fino a lunedi 25. Dopo aver ricevuto il preparato di tipo Moderna, sul posto viene fornito l’appuntamento per il richiamo previsto a 28 giorni di distanza. Una volta rese note le tempistiche per le ulteriori dosi disponibili del vaccino, la Città prenderà contatto anche con il centinaio di over 80 che ha aderito all’appello ma che non ha finora ricevuto un appuntamento. Al momento la raccomandazione a vaccinarsi da parte delle autorità è stata ben accolta, con oltre due terzi degli anziani in questa fascia d’età che hanno mostrato interesse. Chi non lo avesse ancora fatto, può ancora annunciarsi agli sportelli di quartiere per essere iscritto sulla lista d’attesa. Successivamente verranno aperte le iscrizioni per gli over 75. A livello logistico l’aula magna è stata adibita in modo da poter garantire tre linee di vaccinazione. Il tutto senza interagire con gli allievi e il corpo insegnanti. Oltre al medico che supervisiona le operazioni ed effettua le anamnesi, agli infermieri della Croce Verde di Bellinzona e ai collaboratori della Città, anche alcuni militi della Protezione civile stanno collaborando per l’organizzazione del centro.