Il sindaco Odis De Leoni: ‘Sarebbe sufficiente dai tre Comuni di valle un contributo totale di 1,5 milioni’. Serravalle e Blenio chiedono però dettagli
Una piscina pubblica nella Valle di Blenio a beneficio di allievi, turisti e di tutta la popolazione. E ormai da anni che se ne discute e ora con il progetto di centro turistico Sun Village ad Acquarossa le possibilità che finalmente si realizzi diventano sempre più concrete. «Siamo solo all’inizio, ma questa potrebbe essere l’occasione giusta», afferma a ‘laRegione’ il sindaco Odis De Leoni ricordando che alcuni anni fa una petizione aveva raccolto «ben 1’600 firme» a favore della costruzione di un’opera simile in valle.
Per il momento la realizzazione di una piscina pubblica è ancora in fase embrionale. Il Municipio di Acquarossa sta cercando di capire se anche gli altri due Comuni della valle (Blenio e Serravalle) sono disposti a collaborare all’investimento che in linea di massima potrebbe aggirarsi attorno al mezzo milione di franchi ciascuno. «Per costruire un’opera di questo genere servono almeno 5-6 milioni», precisa De Leoni. «Se i Comuni contribuissero con circa 1,5 milioni, la Sun Village Projects Sa (il gruppo di investitori che intende realizzare il centro turistico, ndr) sembrerebbe essere favorevole a mettere a disposizione i fondi mancanti. In ogni caso sono ovviamente ancora cifre da valutare e approfondire». Ad Acquarossa «non abbiamo dubbi» in merito al contributo finanziario da stanziare per la realizzazione della struttura. «Ora spero che nei prossimi mesi gli altri Comuni ci forniscano una decisione di principio», per capire se l’idea di avere un piscina pubblica sia condivisibile o meno e se intendono contribuire alla sua realizzazione.
Da noi interpellati i sindaci dei due Comuni in questione non sono di principio contrari al progetto, ma vorrebbero dapprima approfondirne i dettagli. «Siamo disposti a discuterne, visto che può essere d’interesse non indifferente per la valle di Blenio», sottolinea Luca Bianchetti, sindaco di Serravalle. «Dapprima bisogna però analizzare bene quali sono i costi d’investimento e anche di gestione corrente, che non sono ancora stati ben definiti». Questo Comune è anche quello più vicino a Biasca, dove il Cantone sembra intenzionato a rinnovare la piscina legata alle Scuole medie. «Vogliamo anche capire se a Biasca sia prevista una piscina aperta al pubblico o meno. Se fosse pubblica, allora il progetto di Acquarossa rischia di rappresentare un doppione». Pure a Blenio si sta aspettando «una documentazione più precisa e dettagliata», anche se «l’idea è buona e piace», afferma la sindaca Claudia Boschetti Straub. «Sarebbe un’offerta interessante, che in valle manca, ma vogliamo dapprima capire esattamente quali sono le condizioni e le cifre in gioco».
La nuova struttura sarebbe anche a disposizione degli allievi. «La Scuola media della Valle di Blenio (la cui sede si trova proprio ad Acquarossa, non lontano dal previsto Sun Village, ndr) è una delle poche del cantone che non ha a disposizione una piscina», sottolinea De Leoni. Un’offerta di cui potrebbero ovviamente beneficiare anche i bambini delle Scuole comunali. Come noto, le Medie sono gestite a livello cantonale. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha già escluso di contribuire all’investimento, anche perché la proprietà dell’opera resterebbe in mano a una società privata. Il governo cantonale ha però espresso l’interesse all’utilizzo della piscina da parte degli allievi della Scuola media. «Verosimilmente, sarebbe dunque disposto a versare un contributo per il suo utilizzo, con costi e modalità ancora da definire».
Concretamente, l’idea sarebbe quella di costruire una piscina coperta nel comprensorio turistico, che tra l’altro ne prevede un’altra a disposizione però dei soli ospiti dell’albergo. La realizzazione del bagno pubblico andrebbe dunque di pari passo con quella del Sun Village. Lo scorso novembre gli investitori hanno inoltrato la domanda di costruzione per il Piano di quartiere (che definisce l’ubicazione degli edifici, le altezze e così via). Ora «entro metà anno dovranno inoltrare la domanda di costruzione vera e propria per tutto il comparto», precisa De Leoni. «Se tutto va bene la licenza edilizia arriverà entro il prossimo anno, ma poi servirà ancora del tempo per la raccolta dei fondi. L’inizio del cantiere sarebbe dunque presumibilmente previsto nel 2023». In ogni caso una piscina pubblico-scolastica «sarebbe qualcosa in più sia per il villaggio turistico, sia per l’intera valle: sarebbe importante per l’offerta turistica, per le scuole e quindi per tutta la popolazione».
Un’altra novità prevista ad Acquarossa è il progetto di riorganizzazione delle aree di raccolta rifiuti. «Per noi i costi sono più elevati rispetto a una città», spiega De Leoni. L’idea è quindi quella di «organizzarci in modo più efficiente, sopprimendo alcuni punti di raccolta che vengono utilizzati molto poco» e, d’altro canto, creando nuove piazze dove poter gettare carta, vetri, lattine, Pet e batterie. L’intenzione è però quella di «non peggiorare il servizio». Ad esempio una persona anziana potrebbe infatti trovarsi in difficoltà, dovendo portare la spazzatura in un luogo più lontano rispetto a prima. In questo caso «una soluzione potrebbe essere quella d’incaricare gli operai comunali, che già si trovano in una determinata zona per svolgere altri compiti, di raccogliere i sacchi dell’immondizia di coloro che non sono in grado di recarsi ai punti di raccolta».
Sempre in materia di rifiuti, ogni anno vengono ancora trovati negli appositi contenitori circa 1’400 sacchi neri e quindi non ufficiali. In realtà «non sono moltissimi», afferma il sindaco. «Corrispondono a circa uno o due sacchi per economia domestica all’anno. Gli abusi si aggirano quindi attorno al 2-3%: quando avevamo istituito la tassa sul sacco, ci aspettavamo il 5%». In ogni caso chi sgarra viene anche multato. Multe che in caso di recidiva possono raggiungere anche i 400 franchi. Per cercare di evitare ulteriori abusi, il Municipio ha poi deciso di rimodernare il servizio di sorveglianza con nuove telecamere posizionate nelle postazioni principali.
Sempre per cercare di ridurre i costi, così come gli abusi, la scorsa primavera è stata introdotta l’apertura controllata a orari stabiliti delle piazze di compostaggio. In passato erano infatti accessibili a tutti (anche a persone o ditte provenienti da un altro Comune che non avevano il permesso) a qualsiasi orario. Con questa nuova gestione, vi era chi temeva che si gettasse il compostaggio nei corsi d’acqua. Ciò, però, non si è verificato: «La popolazione ha capito e tutto sta funzionando bene».