Primo bilancio tutto sommato positivo per Prato Leventina, Dalpe e Cioss Prato. Buona l'affluenza, pesano i ristoranti chiusi. Fondamentale il volontariato.
Possono tirare un provvisorio sospiro di sollievo le piccole stazioni sciistiche dell’Alta Leventina. La grande preoccupazione alla vigilia dell’apertura si è infatti un po' ridimensionata grazie alla buona frequenza di sciatori osservata durante le vacanze scolastiche di Natale. Se l’incertezza, in tempi di pandemia di coronavirus, continuerà comunque a regnare, dà sicuramente fiducia il fatto di essere riusciti a chiudere in maniera positiva uno dei periodi cruciali della stagione invernale.
«La media è stata di 200 persone, con alcune giornate in cui abbiamo sfiorato il contingente massimo di 240», rileva il responsabile degli impianti di Prato Leventina Daniele Sartore, il quale ammette che non si aspettava una simile affluenza, di poco inferiore al periodo natalizio della scorsa stagione. Così come nella maggior parte delle località sciistiche, è stato organizzato un servizio di take away, offrendo così la possibilità di acquistare cibo e bevande. «Purtroppo i clienti hanno però dovuto mangiare in macchina o sulle piste». Considerate le rigide temperature che da sempre contraddistinguono Prato Leventina, è stato predisposto un locale dove è possibile scaldarsi ma senza consumare. «Ovviamente, senza il consueto servizio di ristorazione, ci sono mancati i residenti e i villeggianti che solitamente vengono a mangiare senza sciare. Una fetta di clientela che rappresenta la maggior parte degli incassi del settore della gastronomia». Nonostante limitazioni e difficoltà logistiche, Sartore è convinto che valga la pena mantenere aperti gli impianti. «Per fare questo è per noi fondamentale il supporto a titolo di volontariato. Sono numerose le persone che fin dal mese di ottobre si impegno gratuitamente per svolgere mansioni quali il disboscamento delle piste, l’installazione delle reti di protezione e la preparazione dello sci lift. Senza di loro avremmo già chiuso la stazione da non so quanti anni». Positivo, continua Sartore, il comportamento dei clienti. «Ciò che ci preoccupava maggiormente era proprio riuscire a mantenere le distanze. In questo senso abbiamo apprezzato il comportamento degli utenti, comprensivi e disciplinati nel seguire le disposizioni». Fino alle vacanze di Carnevale (quando le piste, restrizioni permettendo, saranno agibili tutti i giorni), la stazione di Prato Leventina rimarrà aperta durante i fine settimana. «Erano anni che non si presentavano simili condizioni d’innevamento. Speriamo si possa continuare così».
Per quanto riguarda Dalpe, altra meta particolarmente adatta alle famiglie, il presidente Ivan Fransioli si dice «contento per la discreta affluenza» registrata durante le vacanze di Natale, con una media di circa 100 persone al giorno con punte di 200. Pesa, invece, il fattore ristorazione. «Il servizio di take away che abbiamo organizzato permetterà di raggiungere solo il 10-20% degli introiti generati dalla vendita di cibo e bevande durante un’annata normale. Peccato, perché poteva essere una stagione in grado di rimediare a quelle degli ultimi anni. Detto questo, con le premesse che c’erano in autunno, non possiamo lamentarci». Il fin qui discreto andamento rende ottimista Fransioli sul prosieguo della stagione. Obiettivo: mantenere aperto il weekend e il mercoledì pomeriggio almeno fino alle vacanze di Carnevale, quando gli impianti torneranno in funzione giornalmente. Anche per la Bedrina Sport Sa Dalpe risulta fondamentale l’apporto di amici e simpatizzanti. «Da un paio di anni tutto il personale è attivo a titolo di volontariato. Altrimenti non riusciremmo a pagare i costi di gestione. Dobbiamo ringraziare anche gli sponsor che ci danno una bella mano».
Apprezzata nella piccola località leventinese pure la pista di fondo (in collaborazione con lo sci club Rodi-Fiesso che la gestisce) e il servizio di noleggio delle racchette per svolgere escursioni sugli svariati sentieri a disposizione degli appassionati.
Spostandoci a Cioss Prato il primo bilancio risulta tutto sommato positivo. «L’affluenza è stata buona, anche se la chiusura del ristorante incide molto per noi piccole stazioni – rileva il responsabile degli impianti Marco Leonardi –. In generale i costi non mancano, ma la volontà prioritaria era quella di dare la possibilità alla popolazione di sfogarsi andando a sciare». Come a Dalpe, anche in Valle Bedretto si registra un aumento (di circa il 20%) per quanto riguarda il noleggio delle racchette. «Arriva tanta gente che mai aveva provato in passato. In questo periodo la racchette vanno letteralmente a ruba». Pure aumentate le ore di lezione organizzate dalla scuola di sci.
A differenza di altre località, «la nostra fortuna – prosegue Leonardi – è il fatto di avere avuto delle buone stagioni negli ultimi anni». Riserve preziose, ancor più di questi tempi, sono poi riconducibili all’ampliamento dell’offerta estiva. Fino a Carnevale (quando l'apertura tornerà giornaliera) gli impianti (con numero chiuso fissato a 200 persone) saranno aperti unicamente il sabato e la domenica.