Questa e altre misure sono contenute nel nuovo progetto Ffs per la realizzazione del terzo binario tra Bellinzona e Giubiasco. Il costo lievita a 179 milioni
Costerà 8,5 milioni in più del previsto il progetto delle Ffs per la realizzazione del terzo binario tra Bellinzona e Giubiasco, portando così il totale dell’investimento a circa 179 milioni di franchi. È quanto emerge dai piani da ieri in consultazione negli uffici del Dicastero territorio e mobilità situati a Sementina e che abbiamo consultato. A pesare sui costi, viene precisato dai progettisti, vi sono le modifiche introdotte per attenuare l’emissione di Radiazioni non ionizzanti (Rni), rumore e vibrazioni ma anche per cofinanziare il risanamento del sito inquinato ex Caviezel (assieme al Cantone). Per poter stilare la nuova versione del progetto (la prima, ricordiamo, è confrontata con 27 opposizioni ancora pendenti dinanzi all’Ufficio federale dei trasporti) e a seguito delle richieste di approfondimenti giunte durante la scorsa pubblicazione, le Ffs hanno fatto aggiornare il Rapporto d’impatto ambientale (Ria) approfondendo in particolare i temi più spinosi e su cui le opposizioni fanno principalmente leva. La conclusione a cui il documento giunge è che, grazie all’applicazione di una serie di modifiche e di nuove misure, il progetto è sostenibile dal punto di vista ambientale.
Le modifiche più attese riguardano probabilmente l’emissione di Rni. Finora il progetto causava il futuro superamento dei valori prescritti dall’Ordinanza federale sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (Orni) in 27 luoghi a utilizzazione sensibile (Laus), ovvero abitazioni, ma anche uffici, edifici pubblici, una casa anziani (la Paganini Rè) e un terreno non edificato, mentre quel limite di 1 microtesla risulta attualmente superato solo in un caso (per un edificio che si affaccia su piazza San Biagio). Analizzando ciascuna di queste situazioni, le Ffs hanno studiato tre scenari diversi: il primo avrebbe limitato il superamento a 10 oggetti invece di 27, il secondo a sei edifici mentre il terzo permetterà di rimanere sempre nel limite previsto a livello federale tranne in un caso. Le Ferrovie hanno dunque optato per mettere in pratica quest’ultimo scenario (che costerà 1,4 milioni in più) e che prevede di potenziare il sistema di messa a terra raddoppiando da due a quattro le funi di ritorno la cui sezione verrà pure aumentata a 150 mm2.
Un dettaglio non da poco è che l’unico Laus ancora sopra il limite Orni nonostante gli accorgimenti sopra elencati è la palestra della scuole comunali. Per ovviare a questo inconveniente è dunque prevista l’installazione di una schermatura costituita da appositi pannelli metallici a due strati (silicio e ferro il primo, alluminio il secondo) da applicare sulla superficie interna della parete più vicina al binario. In questo modo le Rni saranno spostare sopra i due metri di altezza (ovvero sopra la fascia che definisce i Laus). È inoltre previsto un esproprio di circa 300 metri lungo i binari in modo da evitare emissioni di radiazioni oltre il limite consentito nel cortile della scuola. In questo modo, viene sottolineato nel Rapporto d’impatto ambientale, tutte le situazioni risulteranno a norma. Ricordiamo che proprio per il problema dell’elettrosmog nella palestra, l’Assemblea dei genitori delle Scuole Sud si era aggiunta all’elenco di chi aveva contestato il progetto, tra cui figurano anche il Municipio di Bellinzona, l’Associazione per la difesa degli interessi del centro storico (Adics), il Fondo di previdenza per il personale dell’Ente ospedaliero cantonale, oltre a molti privati.
Per quanto riguarda le vibrazioni che saranno generate lungo la linea, la situazione viene definita complessa. In origine il progetto prevedeva infatti il superamento dei valori di riferimento per una quindicina di mappali. La soluzione individuata è la posa di un apposito materassino antivibrante lungo tre tratte, che permetterà di diminuire le vibrazioni di circa un terzo. Rimane però ancora in sospeso l’effettiva utilità di questa misura per la galleria di Svitto II. Saranno necessarie ulteriori approfondimenti durante i lavori (una volta che lo scavo sarà terminato) per confermare l’adeguatezza del materassino.
Dall’aggiornamento del Ria emergono miglioramenti anche per quanto riguarda i rumori generati dal traffico ferroviario dopo l’entrata in servizio del terzo binario (prevista con le nuove tempistiche nel dicembre 2027, dopo l’avvio dei lavori a marzo 2022). Con il nuovo progetto le Ffs prevedono infatti di adattare le barriere foniche in modo da portare alla diminuzione delle immissioni la stragrande maggioranza dei punti misurati rispetto alla situazione attuale. Solo in quattro casi il rumore aumenterà di oltre un decibel e sarà dunque un cambiamento percettibile. Per due di questi edifici le Ferrovie prevedono di effettuare una 'richiesta di facilitazione' per poter posare finestre insonorizzanti.
Le pareti antirumore già oggi esistenti saranno spostate per far spazio al nuovo binario e alla nuova fermata di Piazza Indipendenza; verranno inoltre edificate nuove protezioni e in generale sarà adattata la disposizione sia per rispettare l’impatto acustico, sia per permettere un adeguato inserimento paesaggistico in un contesto di alto valore storico (la nuova fermata Tilo è adiacente alla murata). Per fare ciò una parte dei ripari verrà realizzata in vetro. E, sempre a tali scopi, nell'aggiornamento è stata modificata la progettazione architettonica del portale sud della galleria di Svitto II in modo da meglio inserirla nel contesto della cinta muraria. Rivisto anche il portale nord per avere maggiore uniformità con l’altro capo del tunnel.