Il Rapporto d’impatto ambientale sul progetto di terzo binario parla di deroga. Ma ora le Ffs rianalizzano le misure immaginando quanto i piani escludono
Cinque anni di lavori diurni e notturni dal 2021 al 2025, di cui uno per lo scavo del secondo tunnel di 300 metri sotto Montebello; quasi 145mila metri cubi di materiale da spostare tramite 22’150 movimenti camion; espopriazioni temporanee e talune definitive; rumori e vibrazioni durante i lavori e dopo la messa in esercizio della linea potenziata; aumento dell’elettrosmog. In 167 pagine il Rapporto d’impatto ambientale (Ria) relativo al cantiere per la realizzazione del terzo binario fra la stazione Ffs di Bellinzona e il ponte del Tombone, nonché della nuova fermata TiLo dietro piazza Indipendenza, elenca i punti sensibili che richiederanno l’applicazione di misure straordinarie. Tra i capitoli affrontati anche l’incremento dell’elettrosmog generato dalla terza linea di contatto (15’000 Volt) necessaria per la trazione dei treni il cui numero sulle 24 ore dal 2025 passerà dagli attuali 355 a 546 (+154%). Come riferito sabato dalla ‘Rsi’, la parte di palestra della scuola elementare Sud più vicina al terzo binario sarà sottoposta nello scenario di maggior traffico futuro a un flusso elettromagnetico di 4,2 microtesla, quattro volte superiore al limite di un microtesla imposto dall’Ordinanza federale sulle radiazioni non ionizzanti (Orni). Punto, questo, che mette in allarme insegnanti, genitori e autorità comunali. Fino a venerdì scorso né l’Esecutivo cittadino né il Dicastero territorio e mobilità erano al corrente del problema descritto nel Ria e nei Piani per il terzo binario in pubblicazione fino al 25 giugno allo sportello multifunzionale del quartiere di Sementina. Interpellate sabato le Ffs a seguito di un contato con i media, il municipale Simone Gianini ha ricevuto garanzie circa l’attenzione che esse intendono riservare all’elettrosmog. A dipendenza delle risposte che l’autorità attende, il Municipio deciderà se inoltrare opposizione o solo osservazioni.
Sempre ai microfoni della ‘Rsi’ le Ferrovie hanno parlato di soluzioni imminenti. Già, ma quali? Infatti nel Ria viene spiegato che grazie a già pianificate ottimizzazioni tecniche di conduttori e linea elettrica, i 14 siti che in un primo tempo risultavano fuori Orni sono stati ridotti a otto, di cui sette compresi fra 1 e 2 microtesla e solo uno sopra 4. Si tratta appunto della palestra, di sei abitazioni e di un terreno non edificato. “Per questi luoghi a utilizzazione sensibile – si legge nel Ria – le Ffs chiedono la deroga all’articolo” dell’Orni che fissa il limite massimo di un microtesla. Una deroga quindi, non le ‘soluzioni imminenti’ annunciate in tv. Infatti il progetto – si legge ancora nel Ria – è già stato “ottimizzato nei limiti della fattibilità tecnica e finanziaria”. Gli accorgimenti adottati sulla linea elettrica con grado triplo rispetto a un caso normale “genereranno costi supplementari. Ridurre ulteriormente i livelli di radiazioni richiederebbe investimenti molto ingenti e varie modifiche di progetto, a favore di benefici esigui”. Interpellate ieri dalla ‘Regione’ sul perché nei Piani in pubblicazione scrivano una cosa e in tv ne dicano un’altra, le Ferrovie assicurano di mirare alla massima trasparenza: “Con la pubblicazione dei piani si inizia un dialogo con la popolazione e con gli enti coinvolti. Questo dialogo serve a capire le sensibilità, diverse per ogni gruppo d’interesse, e a trovare soluzioni concrete”. Se gli accorgimenti tecnici sulla linea di contatto non sono sufficienti – proseguono le Ffs – la legge permette di chiedere una deroga e nei casi limite la autorità possono poi richiedere le misurazioni una volta che l’impianto sarà in esercizio. A ogni modo “possiamo tranquillizzare popolazione e autorità di Bellinzona; gli specialisti coinvolti nel progetto stanno lavorando a possibili soluzioni che saranno discusse nella normale procedura prevista”. Già, ma quali? “Siamo in una fase di verifica. In particolare si sta valutando un’ulteriore ottimizzazione tramite soluzioni tecniche e costruttive supplementari”. La loro efficacia “potrà essere verificata in futuro tramite misurazioni di controllo e sottostanno in ogni caso all’approvazione da parte dell’Ufficio federale dell’ambiente e di quello dei trasporti”. Ma queste misure sono fattibili? “Ne stiamo valutando l’applicabilità; le premesse per l’implementazione sono buone. Saremo in grado di presentarle nei prossimi mesi”. Sempre nel finesettimana c’è chi ha ipotizzato la posa di schermature fisiche; oggigiorno, tuttavia, non ve ne sono in grado di limitare il campo elettromagnetico a bassa frequenza qual è quello generato dalla linea di trazione Ffs.