L'Amb prevede un maggiore rilascio dalla diga di Carmena, un tubo che porterà fino al Ticino l'acqua turbinata e una nuova microcentrale nel tratto finale
Per rispettare le nuove disposizioni cantonali volti a garantire sufficienti deflussi minimi e a ridurre quelli discontinui dei fiumi ticinesi con a monte sbarramenti idroelettrici – norme varate dal Gran Consiglio nel gennaio 2019 – l’Azienda multiservizi di Bellinzona che gestisce l’impianto della Morobbia implementerà alcuni aggiornamenti tecnici a valle della diga di Carmena lungo il tratto che porta fino all’immissione nel fiume Ticino. Modifiche – spiega alla ‘Regione’ il direttore Mauro Suà – previste nell’ambito del rinnovo della concessione pluriennale per lo sfruttamento delle acque e che richiedono una serie di varianti di Piano regolatore nei quartieri di Sant’Antonio, Giubiasco e Camorino. Varianti in pubblicazione dal 2 novembre al 1° dicembre a Sementina nella sede del Dicastero territorio e mobilità della Città.
Le nuove disposizioni cantonali – ricorda il direttore Amb – mirano a rendere lo scorrere del fiume meno soggetto agli sbalzi generati dalla turbinazione, sbalzi nefasti per la fauna ittica vieppiù compromessa da alcuni decenni a questa parte. Infatti quando si produce corrente, l’acqua turbinata fluisce in modo importante nel tratto di fiume a valle innalzandone improvvisamente il livello per la durata di alcune ore; livello che cala poi altrettanto repentinamente quando la centrale smette di turbinare. Con le modifiche previste, la salute dei corsi d’acqua e delle loro sponde è dunque destinata a migliorare sensibilmente, a scapito della produzione idroelettrica che invece subirà dei contraccolpi.
«Un esempio virtuoso di come sia possibile risolvere il problema dei deflussi minimi e discontinui – sottolinea Mauro Suà – arriva dall’Azienda elettrica ticinese e dalle Ffs che stanno aggiornando la centrale leventinese del Ritom inserendo a valle un bacino di demodulazione che rilascerà in modo costante e controllato l’acqua turbinata in direzione del sottostante tratto di fiume Ticino. Una soluzione per noi inimmaginabile, perché significherebbe realizzare un apposito bacino in Cima Piazza a Giubiasco». L’alternativa possibile è rappresentata dalla posa di una lunga tubazione nella quale confluirà l’acqua turbinata che sarà quindi rilasciata alla confluenza con il fiume Ticino: «Così facendo verrà bypassato il tratto finale del torrente Morobbia evitandogli sbalzi repentini di deflusso, mentre dal canto suo il Ticino non subirà miglioramenti o peggioramenti rispetto a oggi trattandosi di quantità d’acqua per esso ininfluenti». Quanto invece al rispetto del deflusso minimo richiesto nel torrente Morobbia, «questo sarà garantito da un costante maggior rilascio da parte della diga di Carmena».
Per compensare la conseguente sensibile riduzione della produzione elettrica, sarà posata una nuova microcentrale nel tratto finale del torrente Morobbia, all’altezza del terreno Seghezzone, a monte della passerella ciclopedonale. «Lo sfruttamento idroelettrico di un dislivello di 40 metri rispetto all’attuale punto di rilascio – conclude il direttore Amb – permetterà di contenere la riduzione della produzione di elettricità attorno al 5%». Va infine ricordato che il tratto finale della Morobbia, dalla passerella ciclopedonale fino alla confluenza nel fiume Ticino, verrà incluso nell’ampio intervento di rinaturazione delle sponde di quest’ultimo volto a inserire puntualmente aree di parco fluviale accessibili alla popolazione.