Bellinzonese

Casa Marta, ‘oltre a questo non ci saranno altri aiuti’

Municipio di Bellinzona e Commissione della Gestione d'accordo sul fatto che la Città stia raggiungendo il limite massimo ammissibile

(Ti-Press)
16 settembre 2020
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Larga adesione (senza i due rappresentanti di Lega e Udc e con una riserva in casa Plr) in seno alla Commissione gestione del Consiglio comunale di Bellinzona all'ulteriore aiuto di 450mila franchi che il Municipio intende dare alla Fondazione Casa Marta pronta ad avviare la ristrutturazione dello stabile ex Ostini, accanto alla sede cittadina di BancaStato, con l'obiettivo d'insediarvi un centro di ospitalità per senza tetto. Una ristrutturazione il cui iniziale preventivo di circa 3 milioni è lievitato a 4,5 milioni a seguito di approfondimenti tecnici, mettendo in difficoltà la fondazione per scarsità di fondi. Lacuna che dovrebbe quindi colmarsi con l'ulteriore aiuto cittadino (dopo il diritto di superficie per 50 anni già concesso e un primo contributo finanziario) e quello cantonale ammontante a 400mila franchi. Quanto alla Gestione, come si legge nel rapporto di Paolo Locatelli (Ppd), la commissione ha voluto chiarire l’esistenza del rischio che la Città aggregata debba in futuro rispondere di eventuali perdite cagionate dalla gestione dell’attività di Casa Marta: “Il Municipio, con l’approvazione del presente messaggio per lo stanziamente di ulteriori 450mila dfranchi, reputa di aver contribuito ampiamente alla realizzazione del progetto”. Perciò “ribadirà ai promotori del progetto, una volta ancora, di non poter considerare ulteriori richieste di natura finanziaria. Eventuali contributi (sia nella ristrutturazione che nella gestione futura dell’attività) dovranno essere reperiti direttamente dalla Fondazione”. La quale, presieduta da Luca Buzzi, nei mesi scorsi ha avviato un'ulteriore campagna di raccolta fondi volta a rimpolpare il prestito ipotecario a sua volta garantito da precedenti donazioni private. Attualmente la fondazione dispone di un capitale di 800'000 franchi, cui si aggiungono i 200'000 già stanziati nel 2015 dalla Città di Bellinzona, 250'000 messi a disposizione dalla Fondazione Göhner di Zugo, 180'000 tramite promesse di versamento fatte da altre fondazioni, 320'000 di donazioni varie (fondazioni o privati). Considerando il credito ipotecario massimo di 1,9 milioni, si arriva a un totale di 3,65 milioni. Mancano all'appello 850mila franchi, quelli appunto di Città e Cantone.