Struttura per senzatetto: sì del Cc al nuovo credito di 450mila franchi che si aggiunge al precedente di 200mila e al diritto di superficie
Forse è la volta buona per il centro d’accoglienza per senza tetto che la Fondazione Casa Marta intende realizzare a Bellinzona ristrutturando l’edificio protetto ex Ostini situato accanto a BancaStato con una spesa prevista di 4,5 milioni, superiore del 50% rispetto al primo preventivo corretto al rialzo. Aumento sul quale mettono ora la proverbiale toppa Città e Cantone, destinando rispettivamente ulteriori 450mila e 400mila franchi in grado di trarre la fondazione d’impiccio. Questa sera il Legislativo cittadino, riunito a Palazzo civico, con 48 sì, 3 no e 2 contrari ha stanziato il credito facendo proprio l’appello della maggioranza della Commissione Gestione, secondo cui – citando anche il parere municipale – l’operazione non potrà beneficiare di altri aiuti comunali dopo il diritto di superficie per 50 anni e un primo contributo di 200mila franchi già concessi negli anni scorsi. Eventuali contributi aggiuntivi (sia nella ristrutturazione che nella gestione futura dell’attività) dovranno essere reperiti direttamente dalla Fondazione. La quale, presieduta da Luca Buzzi, nei mesi scorsi ha avviato un'ulteriore campagna di raccolta fondi volta a rimpolpare il prestito ipotecario a sua volta garantito da precedenti donazioni private. Attualmente la fondazione dispone di un capitale di 800'000 franchi, cui si aggiungono i 200'000 già stanziati nel 2015 dalla Città di Bellinzona, 250'000 messi a disposizione dalla Fondazione Göhner di Zugo, 180'000 tramite promesse di versamento fatte da altre fondazioni, 320'000 di donazioni varie (fondazioni o privati). Considerando il credito ipotecario massimo di 1,9 milioni, si arriva a un totale di 3,65 milioni. Mancano all'appello 850mila franchi, quelli appunto di Città e Cantone.
Nel dibattito pieno sostegno di Plr, Ppd, Sinistra e Verdi. Ma non dalla destra. La capogruppo Lega/Udc/Ind. Lelia Guscio teme che la vicenda dei fondi necessari alla ristrutturazione non avrà mai fine: «Non misconosciamo l’esistenza del bisogno sociale, né l’esigenza di un centro di prima accoglienza. Tuttavia ci opponiamo nuovamente, perché l’impegno finanziario appare sproporzionato e nemmeno sono state valutate alternative nei 13 quartieri. Temiamo poi altre sorprese nell’evoluzione dei costi, dopo il primo scellerato preventivo mal calcolato cinque anni fa, e troppi pochi letti a disposizione». Tiziano Zanetti (Plr) ha rimarcato l’iter problematico del progetto, nonché le garanzie date nel 2015 sul fatto che la Città non avrebbe messo un solo franco di più.