Bellinzonese

Mercato di Bellinzona: malumori per le bancarelle spostate

La ragione, spiega Carlo Banfi, è da ricondurre alle distanze da mantenere a causa della pandemia. 'Non tutti sono contenti, ma quest'anno c'è crisi per tutti'

La parentesi in piazza del Sole non è stata di successo (Ti-Press)
28 agosto 2020
|

Non è più il mercato di una volta. Un’espressione vera in particolare per quanto riguarda i cambiamenti resisi necessari per rispettare le misure anti pandemia. Cambiamenti che hanno causato malumore in alcuni degli espositori presenti all’appuntamento del sabato mattino in centro storico. Da noi contattati, spiegano in particolare di non aver apprezzato il “trasloco” in altre zone rispetto a quelle tradizionalmente adibite al mercato e da loro occupate da anni. Ci riferiamo in particolare a piazza del Sole, entrata eccezionalmente nel circuito delle bancarelle per alcune settimane durante la primavera, e successivamente di una parte di piazza Indipendenza: una new entry del mercato considerando che prima le ultime bancarelle erano posate in via Camminata. La conseguenza più tangibile? Un fatturato che rispetto al solito piange, raccontano i nostri interlocutori.

Poca gente in piazza del Sole

«Il Municipio di Bellinzona ci ha imposto una distanza di 5-8 metri tra una bancarella e l’altra», spiega il presidente della Commissione mercato e vicepresidente della Società dei commercianti di Bellinzona Carlo Banfi motivando la scelta di spostare alcuni commercianti. «Per rispettare le distanze e per permettere la posa dei paletti davanti a ciascuna bancarella, inizialmente abbiamo deciso di far spostare i grossi espositori - quelli dotati di un proprio furgone - in piazza del Sole. Se fossero rimasti in viale Stazione avremmo potuto usare solo un lato della strada e non ci sarebbe stato posto per tutti». L’esperienza di piazza del Sole è però stata un flop. «Forse perché la gente non è abituata e poi bisogna ammettere che la piazza è esposta al caldo, mentre il viale rimane più fresco e piace di più. È un vero e proprio salottino», aggiunge. Viste le lamentele l’ipotesi piazza del Sole è come detto stata scartata a favore di una soluzione lineare con l’aggiunta di una parte a nord del Ristorante Croce Federale e poi la "coda" all'ombra dell'obelisco di piazza Indipendenza. Una soluzione condivisa con il Municipio, sottolinea Banfi. «Non tutti sono contenti - riconosce Banfi - ma il fatto è che quest’anno non si lavora come al solito. Mancano i turisti, anche per chi è rimasto al posto la crisi c’è e si sente». Il responsabile del mercato stima che sia la metà dei turisti rispetto all'anno scorso. «E perlopiù si tratta di giovani che non hanno soldi da spendere sul territorio. È una clientela diversa dal solito». A proposito dei frequentatori, dopo tre sabati in cui sono state distribuite le mascherine, quest'azione non è più stata intrapresa poiché in molti la prendevano e la mettevano in tasca, aggiunge.

Banfi: 'Si cerca di accontentare tutti'

Ora il timore di alcuni espositori e commercianti è che la disposizione delle bancarelle venga mantenuta in questo modo (con i tavolini nella parte centrale e i furgoni ai margini) anche dopo la pandemia. Carlo Banfi spiega che non è questo l'intento, ma per ora bisogna continuare nel rispetto delle misure di distanziamento ed è difficile stimare fino a quando. A proposito di timore, emerge da più parti anche la paura di ripercussioni. Nessuno ha infatti voluto mettere la faccia temendo che la Commissione mercato reagisse spostando le bancarelle in luoghi meno frequentati. Da noi sollecitato sul tema, Banfi si dice stupito e spiega di non aver mai spostato nessuno per ripicca. «Non fa parte del mio carattere, io cerco di accontentare tutti, anche perché per molti l'entrata del mercato è fondamentale. Su 120 espositori ogni anno abbiamo discussioni con massimo 2-3 all’anno ma per stupidaggini. Per contro mi arrivano email di ringraziamento quando riusciamo a trovare soluzioni», risponde.

A Banfi sottoponiamo infine altre due provocazioni raccolte in città. Da una parte il fatto che non sia possibile partecipare al mercato solo in maniera temporanea o saltuaria; dall'altra l'assenza di produttori di frutta e verdura che vendano i propri prodotti, dopo che gli ultimi hanno rinunciato alla bancarella qualche anno fa. Di fatto ne sono presenti un paio (gli stessi Banfi e una bancarella bio) ma si tratta di rivenditori. «Normalmente abbiamo sempre uno o due posti per gli espositori occasionali ma a causa della pandemia non è possibile, già facciamo fatica a posizionare gli altri», dice Banfi. E sui produttori sottolinea: «Non abbiamo detto di no a nessuno ma ci sono state solo rinunce volontarie».