Bellinzonese

Il centro manutenzione Ffs di Biasca è salvo

Non verrà inglobato nelle nuove officine secondo quanto emerso dall'incontro di Piattaforma oggi a Lucerna. Ancora presto per avere dati sui posti di lavoro

Ti-Press
27 agosto 2020
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C'è soddisfazione, anche se moderata, al termine dell'incontro avvenuto oggi pomeriggio a Lucerna per parlare delle future officine previste a Castione. La riunione di Piattaforma ha coinvolto rappresentanti della Commissione del personale (Cope) delle attuali officine bellinzonesi, dei sindacati Sev-Transfair e Unia, dei vertici delle Ferrovie federali, il direttore delle Officine Ffs di Bellinzona Francesco Giampà e, per il governo ticinese, i consiglieri di Stato Christian Vitta e Claudio Zali. Come spiega da noi raggiunto il presidente della Cope Ivan Cozzaglio, le Ffs hanno illustrato il lavoro svolto finora per allestire il piano di fabbrica.

Se da una parte sono stati presentati i prodotti e le lavorazioni previste nel nuovo stabilimento (con qualche aggiunta rispetto a quanto annunciato finora), dall'altra le Ferrovie non hanno fornito cifre relative alle ore di lavoro e al personale. «A tal proposito ci è stato spiegato che non vi sono ancora dati precisi a disposizione e se ne saprà di più a metà 2021 quando sarà pronto lo studio di dettaglio», aggiunge Cozzaglio. «Dal canto nostro abbiamo ribadito che quello dei lavoratori è un punto cruciale. Abbiamo inoltre espresso la preoccupazione per l’elevato numero di personale interinale attualmente impiegato. A tal proposito le Ffs non hanno fornito cifre precise ma si stima siano circa 130 su 490. Riteniamo che si debba avere occhio di riguardo nei loro confronti e puntare a stipulare dei contratti alla luce del fatto che alcuni di loro si stanno specializzando in lavorazioni che saranno svolte anche a Castione».

Tra le novità emerse oggi vi è l'idea delle Ffs di aggiungere un ulteriore binario di 250 metri rispetto ai tre prospettati inizialmente (ma il progetto definitivo dovrà ancora essere approvato) e la garanzia che il centro di manutenzione presente a Biasca non traslocherà a Castione, come invece ventilato in passato. «Si tratta di una bella notizia», commenta Cozzaglio, riferendosi al fatto che quei 10-15 posti di lavoro non dovrebbero in questo modo essere inglobati nei 200-230 del nuovo stabilimento.

Le parti si sono lasciate con un accordo verbale di piena collaborazione e trasparenza. «Vogliamo continuare a lavorare in maniera paritetica, con altri incontri di piattaforma. Il nostro obiettivo non è solo lo scambio di informazioni, ma anche il poter partecipare alle discussioni in maniera attiva, come peraltro previsto dal contratto di Piattaforma», aggiunge il presidente della Cope.