Tante sono le opposizioni al progetto che prevede di costruire una nuova linea aerea. Oltre all'associazione di Nante, contrari anche Comuni e Patriziati
Sono una sessantina le opposizioni inoltrate all’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte (Esti) che si schierano contro la linea elettrica ad altissima tensione che Swissgrid intende realizzare tra Airolo e Lavorgo nei prossimi anni. Il vasto progetto, per un investimento complessivo di 82 milioni di franchi, prevede di smantellare l’attuale vetusto elettrodotto (non ritenuto più idoneo in quanto presenta una tensione di 220 kV) per realizzarne uno nuovo (380 kV) sull’altro versante del fiume Ticino in grado di soddisfare le esigenze attuali (oggi le linee nell'Alto Ticino sono sottodimensionate e sovraccariche). Sulla stessa palificata verrà inserita una linea 132 kV delle Ffs che servirà ad alimentare la linea AlpTransit Gottardo.
È in particolare la scelta di optare per una linea aerea (e non per una linea interrata con cavi elettrici) che sta generando malumori. Dopo l’inoltro nel mese di maggio della domanda di costruzione da parte di Swissgrid (società proprietaria della rete ad altissima tensione che funge da anello di congiunzione fra produzione e consumo di elettricità), i primi a esprimere il proprio disappunto sono stati alcuni villeggianti e residenti di Nante, i quali a fine giugno hanno costituito l’associazione denominata ’Basta con i tralicci sulle nostre montagne’ che conta ora circa 100 adesioni. I membri contestano il fatto che il villaggio di Nante, a differenza di altre zone residenziali che col 'cambio di sponda' saranno liberate dalla scomoda presenza dei tralicci, sia particolarmente toccato dal progetto, in quanto la nuova linea elettrica gli passerà accanto, costeggiando la funivia di Airolo-Pesciüm e proseguendo a monte della montagna. L’associazione − si legge nella lettera inviata all’Esti − si oppone al progetto “avendo a cuore la tutela del paesaggio alpino che, soprattutto nella zona, ha già subito numerosi sfregi”. L’associazione non si dice contraria all’espansione delle linee di Swissgrid, ma contesta “una modalità invasiva e che deturpa uno dei paesaggi più suggestivi del nostro Ticino”.
Da noi contattato, il presidente dell’associazione Luca Bolzani ci espone alcuni sviluppi: «mercoledì abbiamo avuto un incontro con il Municipio di Airolo in cui è emersa una posizione comune. L’esecutivo non giudica infatti negativo il fatto che vi sia un’associazione che abbia fatto opposizione per avere la possibilità di approfondire la questione. Nel corso della riunione abbiamo inoltre ricevuto la conferma che anche il Municipio è interessato ad avere una parte di linea interrata, approfittando dei lavori per secondo tunnel del Gottardo e del progetto per la copertura di circa un chilometro dell’autostrada. Chiediamo dunque che il progetto venga rivisto alla luce dei progressi della tecnologia osservati negli ultimi anni e di questa duplice opportunità che non era presente quando si definì il tracciato aereo». L’associazione, assicura Bolzani, cercherà dunque di fare il possibile per avere un tratto di linea interrata più lungo possibile. «Se, come si può immaginare, la risposta all’opposizione si rivelerà negativa, siamo pronti ricorrere fino al Tribunale federale».
Oltre a quelle di numerosi privati, alcune delle opposizioni sono firmate da Comuni e Patriziati. Come detto, i pareri negativi sono circa una sessantina. Un numero che, ci fa sapere il servizio stampa di Swissgrid preferendo tuttavia non esprimersi sui singoli casi, è in linea con altri grandi progetti di questo tipo. Una delle opposizioni è stata inoltrata dalla Valbianca Sa, società che gestisce la stazione turistica di Airolo-Pesciüm. Il direttore Mauro Pini ci spiega i motivi: «poiché si prevede di posare alcuni tralicci su terreni di nostra proprietà, il progetto si pone in contrasto con un eventuale futuro sviluppo degli impianti e di altri progetti di Valbianca. Pure noi siamo dunque dell’avviso che sia necessaria una nuova fase di riflessione».
Ma per quali motivi non è possibile utilizzare il sistema in cavo? Quali fattori impediscono di seguire questa via? «Interrare una linea ad altissima tensione non è così facile come si pensa – ci risponde Marco Frigerio, a capo del progetto Airolo-Lavorgo –. Ci sono diversi aspetti da considerare: protezione dell’ambiente, sviluppo del territorio, aspetti tecnici ed efficienza economica. Punti chiave che sono stati valutati dal Gruppo di accompagnamento (del quale fanno parte diversi Uffici federali oltre a Swissgrid, Esti e Commissione federale dell'energia elettrica, ndr), che ha poi optato per la variante aerea. Una raccomandazione confermata dal Consiglio federale nel marzo del 2016. Durante la successiva fase di progettazione, le condizioni quadro sono poi state nuovamente verificate per assicurarsi che non vi fossero stati cambiamenti significativi che potessero portare a una differente decisione del governo».
Quanto all’ipotesi sollevata riguardante una possibile agevolazione della linea interrata grazie ai progetti relativi a secondo tunnel e parziale copertura dell’autostrada ad Airolo, Frigerio sostiene che il «progetto deve essere valutato nel suo insieme. Un’eventuale sinergia con il progetto dell’autostrada non porterebbe a una modifica rilevante della valutazione della tecnologia da utilizzare. È inoltre da notare che il proseguimento verso sud da Stalvedro presenta delle difficoltà già emerse nelle analisi eseguite che hanno portato a scegliere il corridoio in linea aerea». Il capoprogetto tiene a precisare come in Svizzera solo pochi chilometri di linee ad altissima tensione siano interrati. Una modalità, lo ricordiamo, nuova e poco collaudata, con costi decisamente più alti (circa il doppio in situazioni favorevoli e fino a 10 volte superiore in condizioni sfavorevoli), minore durata di vita (circa 40 anni rispetto agli 80 delle linee aeree) e maggiore difficoltà nel risolvere guasti benché meno frequenti. «Di recente costruzione – rileva ancora Frigierio – risulta la tratta interrata tra Bözberg e Riniken nel Canton Argovia (in condizioni geologiche più favorevoli rispetto alla Leventina) della lunghezza di circa un chilometro. Altre tratte interrate sono presenti anche in Ticino, ma inserite in cunicoli o tunnel (come la linea Bavona – Peccia, circa 6 chilometri) o il tratto di Vezia, che ha però una tensione di 150 kV». Come intende agire Swissgrid? Vi sarà margine per sedersi nuovamente al tavolo per valutare alcuni cambiamenti del progetto? «Eventuali incontri dovranno essere concordati e diretti dagli uffici federali competenti. Ricordo che il corridoio e la tecnologia (linea aerea) è una decisione presa dal Consiglio federale già nel 2016. In base a questa decisione, Swissgrid ha poi elaborato il progetto. Swissgrid che è tuttavia aperta al dialogo. Lo hanno dimostrato le numerose riunioni e sopralluoghi effettuati con Comuni e Patriziati nella fase di progettazione. Il tracciato è stato infatti definito in stretta collaborazione con le autorità locali adattando alla richiesta, laddove possibile, la posizione dei futuri tralicci. Il corridoio e la tecnologia (linea aerea) sono inoltre state presentate alla popolazione nel 2015 durante una serata di informazione pubblica». Va ricordato che il progetto prevede 15 milioni di investimenti per misure di compensazione quali migliorie a strade locali, rinaturazioni, formazione di ecotoni, rimarginazione dei dissodamenti e tagli di gestione nel bosco.