Al vaglio dei legislativi il mandato di prestazione che permetterebbe di assumere una animatore retribuito e rendere 'itinerante' il luogo d'incontro di Roveredo
Un mandato di prestazione per il finanziamento del Centro giovanile del Moesano è al vaglio dei legislativi dei dodici comuni della Regione Moesa. Obiettivo costituire un apposito ente di diritto privato che prenda il posto dell’attuale associazione, al fine di garantire una solida base per il futuro dall’apprezzato e frequentato luogo di ritrovo per ragazzi tra i 13 e i 16 anni ubicato nella casa patriziale di Roveredo.
Inaguruato nel 2009, il Centro è da allora gestito a titolo di volontariato: artefice dell’interesse venutosi a creare negli anni è l’animatore responsabile Lucio Fieni, il quale ha ora deciso di fare un passo indietro. Data la volontà di dare seguito all’esperienza positiva osservata nell’ultimo decennio – eccezion fatta per la macchia del 2014 relativa a schiamazzi e comportamenti irrispettosi che avevano portato alla chiusura del centro per un breve periodo –, l’associazione che gestisce la struttura ha avviato le trattative con gli enti locali di Moesano e Calanca al fine di definire una forma di sostegno finanziario. «Un passo che si rende necessario dal momento che difficilmente avremmo trovato un animatore come Lucio disposto a investire a titolo gratuito gran parte del suo tempo libero − afferma alla ’Regione’ il presidente del Comitato Dieter Suter –. Con il finanziamento proveniente dal mandato di prestazione, la nostra idea è quella di assumere un’animatrice o un animatore retribuito, con un’occupazione del 60%». Sarà poi compito del nuovo ente trovare altre entrate se di fronte a un’evoluzione positiva si presenterà il desiderio di estendere ulteriormente la percentuale. «L’affluenza non manca di certo – rileva Suter – Il fatto che vi siano tanti adolescenti frequentano il centro ci ha spinto ad avviare tale progetto: il desiderio è di offrire loro un'offerta ancora più ampia».
In futuro si vorrebbe infatti allargare le dimensioni della realtà giovanile, rendendo il Centro ancor più «un’antenna in grado di cogliere bisogni e disagi avvertiti dai giovani, cercando di ovviare favorendo il dialogo». È infatti un obiettivo del nuovo mandato di prestazione quello di rendere ’itinerante’ la struttura, proponendo incontri, eventi e serate non solo presso la sede di Roveredo, ma pure in altre località della regione. Tra le altre idee, quella di organizzare delle serate nelle quali i ragazzi possono giocare e svolgere attività in palestra, sulla linea di quanto già avviene in Ticino con il progetto Midnight Sport.
Ricevuto il preavviso favorevole dai Municipi, alcuni Consigli comunali hanno già approvato il finanziamento del Centro, altri devono invece ancora chinarsi sulla questione. Verosimilente, solo in autunno si saranno espressi tutti i 12 comuni, con il mandato di prestazione che - in caso di esito positivo - inizierebbe nel 2021 per una durata di quattro anni. Se il progetto si concretizzasse, il nuovo ente - che ha già reso noto agli Esecutivi il nuovo statuto - valuterebbe un cambiamento di sede. Già nel 2018 - quando il Centro si era trasferito dallo stabile della parrocchia alla casa patriziale - si parlava di una possibile nuova dimora, sempre a Roveredo nell’area liberata dalla copertura dell’A13. Un’opzione ancora d'attualità, sottolinea Suter, ma che necessiterà di ulteriori valutazioni e approfondimenti.