Da ottobre il Centro giovanile Moesano si trasferirà provvisoriamente nella casa patriziale. Sede definitiva in un edificio previsto con la ricucitura
«C’è un progetto da parte dei Comuni della Mesolcina che mira a darci un nuovo posto per il centro giovani. Questo anche in base all’esito della votazione sulla ricucitura di Roveredo». Dipenderà dunque anche dal referendum del 23 settembre la nuova ubicazione del centro
giovanile del Moesano, attualmente con sede a Roveredo. «A partire da ottobre – continua il responsabile del centro, Lucio Fieni – inizieremo a spostarci in un altro luogo. Più precisamente nella casa patriziale (ex tribunale) di Roveredo, dove sono in corso delle migliorie. Una
sistemazione provvisoria in attesa che si individui il luogo definitivo».
Quel che è certo è che dopo nove anni il Centro giovanile del Moesano lascerà l’attuale stabile di proprietà della parrocchia. L’esigenza di una nuova sede nasce dal costo dell’affitto, «troppo caro per un’associazione senza scopo di lucro e di conseguenza senza entrate fisse. Inoltre – continua Fieni – quello stabile corre il rischio di venire abbattuto perché pure rientra nel piano di ricucitura. Prima di rimanere senza posto abbiamo dunque deciso di trovarne un altro, i cui costi sono inferiori». Attivo dal 2009, il centro fu voluto per offrire ai giovani del Moesano un luogo di incontro, di socializzazione, educativo e formativo. La realtà funzionale e apprezzata si è però macchiata a metà febbraio del 2014, quando denunce di schiamazzi, comportamenti irrispettosi, danneggiamenti e furti indussero il Comitato responsabile a chiudere i battenti per un breve periodo. Solo un successivo incontro tra i responsabili della struttura, le autorità comunali, gli utenti e le loro famiglie creò le premesse per ripartire.
Il Centro tornò in funzione a fine aprile dello stesso anno, senza più registrare in seguito disordini o lamentale. «Prima di riaprire abbiamo fatto delle serate tematiche con i ragazzi, sia al centro sia a scuola – spiega Fieni, il quale ricopre la
carica di insegnante alle scuole medie di Roveredo –. Da questi incontri è emerso il loro grande desiderio di riaprire. I ragazzi hanno garantito che si sarebbero comportati bene. E le promesse sono state mantenute, perché non si è più verificato nessun problema a livello comportamentale».
A immagine dell’apprezzamento del centro ci sono gli 80-90 giovani che ogni fine settimana vi ci si ritrovano per giocare a carte, ping-pong, biliardo oppure semplicemente per scambiare quattro chiacchiere con i coetanei. «Il centro è aperto il venerdì e il sabato dalle 20 alle L’attuale stabile della parrocchia presenterebbe costi troppo elevati. Circa 80-90 giovani vi si trovano ogni weekend 23 ed è frequentato principalmente da ragazzi tra i 13 e i 16 anni. Oltre alle attività in loco, organizziamo gite in città (per esempio a Milano) o in parchi divertimento.
In questo modo il centro crea un connubio tra svago e cultura». Ma non solo: una volta al mese viene infatti proiettato un film scelto dai frequentatori del centro, sul quale viene poi sviluppata una discussione, sempre accompagnati dal responsabile. «Tanti dei ragazzi li conosco già per via della scuola, e c’è quindi un contatto diretto. A volte mi capita di fare da tramite con i loro problemi o pensieri. Alcuni al centro riescono ad aprirsi, parlando e discutendo. Oltre a me ci sono due maestre che insegnano in Mesolcina e che si stanno mettendo a disposizione del centro». Ovunque esso si troverà in futuro, l’impressione è che il Centro giovanile del Moesano continuerà a far parte integrante della crescita degli adolescenti della regione.