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Progetto Usi ad Airolo, trattative decisive per l'ex Posta

Municipio e Gigante giallo stanno discutendo il passaggio di proprietà dello stabile fra acquisto, ristrutturazione e futura gestione

L'ex Posta di Airolo disegnata dall'architetto Rino Tami (Ti-Press)
26 giugno 2020
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Sono settimane decisive per la concretizzazione ad Airolo della Casa della sostenibilità, progetto promosso dall'Università della svizzera italiana (Usi) che mira a portare nell'alta Leventina una propria 'antenna' in grado di offrire a studenti e professori “una modalità innovativa di formazione, utilizzando lo spazio alpino e in particolare la regione del San Gottardo come laboratorio, un luogo dove vedere, toccare con mano e comprendere che cosa significa sviluppo sostenibile: dai trasporti al turismo, dall’agricoltura alla produzione di energia, fino ai cambiamenti climatici”. Quale sede ideale, ricordiamo, l'Usi ha individuato l'anno scorso lo stabile che fino all'autunno ha ospitato l'ufficio postale trasferito in novembre alla stazione Ffs. L'edificio risalente al 1950 e progettato dal rinomato architetto ticinese Rino Tami, ha una volumetria generosa e ben si adatterebbe alle varie tipologie di attività previste dall'università, che non si limiterebbe ad aprire un semplice sportello di rappresentanza. Centrale il ruolo che potrà giocare il Comune, considerato che si prospetta da parte sua l'acquisizione e forse anche la successiva trasformazione e gestione con modalità attualmente in fase di approfondimento. Le trattative Posta-Comune (l'ipotesi di cifra non viene per ora svelata) sono ora entrate nel vivo e vengono supportate dall'Ente regionale per lo sviluppo Bellinzona e Valli.

Il rettore: 'Questa forte progettualità ci sprona'

Il rettore dell'Usi, Boas Erez, conferma che non sarebbe l'università a comprare l'edificio: «Detto un po' brutalmente, non abbiamo soldi da destinare all'acquisizione, ma abbiamo molte idee che se sviluppate possono contribuire a generare flussi finanziari e finanziamenti utili a questo scopo». Progettualità che peraltro va ad aggiungersi ad altra progettualità: «Se puntiamo su Airolo - annota Erez - è perché qui percepiamo una gran voglia di fare. C'è una progettualità diffusa in vari ambiti, ad esempio quello dell'accoglienza se pensiamo al turismo, agli esercizi pubblici e agli impianti sportivi». Il tutto favorito dalla grande spinta generata dal risanamento ambientale del fondovalle previsto nell'ambito della realizzazione della seconda canna autostradale sotto il Gottardo. Il direttore dell'Ente regionale sviluppo, Manuel Cereda, rimarca dal canto suo l'interesse che tale progetto riveste in chiave di politica regionale: «Su questo siamo tutti d'accordo ed è dunque un buon punto di partenza. Avere ad Airolo un'antenna proattiva dell'Usi, che non si limiti a un'azione di rappresentanza, comporterebbe indubbie e interessanti ricadute sul territorio. Ecco perché è nostro desiderio fare il possibile per supportare Comune e Posta nelle trattative».

I contenuti della trasformazione

“Vista la missione - scrive l'Usi nel dossier di presentazione - il progetto di trasformazione edilizia potrà e dovrà tener conto di tutti e tre gli aspetti della sostenibilità (ambientale, sociale ed economico), senza dimenticare il valore storico e architettonico dell’edificio stesso”. Nel frattempo è stato realizzato un primo progetto di ristrutturazione tenendo conto dei diversi bisogni. La proposta indica la possibilità di creare spazi seminariali in grado di accogliere dalle 25 alle 80 persone, un'area espositiva di 154 metri quadrati, un dormitorio con 30 posti letto, una zona cucina e depositi per materiale. L’obiettivo è promuovere attività e incontri in dialogo con la ricchezza di iniziative ed enti che operano in Alta Leventina. Enti pubblici, musei, associazioni culturali e sociali, centri sportivi, aziende private ed enti scientifici vanno ad aggiungersi - sottolinea l'Usi nell'apposita brochure - alle caratteristiche e alla storia della regione del San Gottardo, rendendo questa zona un luogo privilegiato in cui osservare e sperimentare i grandi temi legati alla sostenibilità. L’obiettivo è quello di creare un centro in cui queste realtà possano trovare un punto di incontro e favorire ponti e collaborazioni con le diverse iniziative locali e a beneficio della popolazione. 

Potenzialità del territorio

Quanto al bisogno di immaginare e sviluppare nuovi modelli capaci di far riflettere ed educare allo sviluppo sostenibile, le Alpi “possono essere un luogo di osservazione e sperimentazione". Nelle Alpi "si addensano infatti pratiche nate attorno a un nuovi modi di vivere, di lavorare e di abitare, consapevoli delle potenzialità del territorio e dell’importanza della sua valorizzazione, ma anche dei limiti posti dalle sue particolari caratteristiche”. Da qui l'Usi, “chiamata a svolgere il proprio ruolo nella sensibilizzazione allo sviluppo sostenibile”.