Il Municipio non era intenzionato a rilevare lo stabile, ma su invito del Cc deve invece partecipare alle trattative che vedono coinvolto anche l'Istituto Von Mentlen
Nonostante il preavviso negativo formulato dal Municipio, il Consiglio comunale di Faido ha accolto a larga maggioranza la mozione che chiede all'Esecutivo di impegnarsi al massimo per acquistare Casa San Vincenzo, stabile di proprietà dell'Associazione Figlie della Carità. Costruito nel 1976 e utilizzato fino agli scorsi anni quale casa di riposo per le suore anziane, l'edificio - in vendita al prezzo di circa 1,2 milioni di franchi - si trova nei pressi della stazione Ffs. Si estende su due piani, conta una superficie di circa 800 metri quadri, una cucina industriale e 26 camere per un totale di 34 posti letto. Considerando la data di costruzione, lo stato conservazione è ritenuto molto buono. Una struttura che per i mozionanti - ovvero i gruppi del Plr e del Ppd in Consiglio comunale - risulta ideale per essere convertita in un ostello comunale per soggiorni e colonie.
In merito alla mozione, inoltrata lo scorso luglio, il Municipio aveva anticipato che, segnatamente all'opportunità di acquistare Casa San Vincenzo, “le iniziative private, non di tipo speculativo e che vanno a valorizzare il territorio, sono da privilegiare rispetto ad un intervento dell'ente pubblico”. L'Esecutivo, come voluto dai mozionanti, aveva comunque deciso di istituire una commissione speciale finalizzata all'analisi della proposta. Nel suo rapporto consegnato ad inizio settembre la commissione invitava il Municipio a prendere subito contatto con l'Associazione e licenziare un messaggio municipale per l'acquisto dello stabile. Ricevuto ed esaminato il rapporto, il Municipio ha comunque preavvisato negativamente la mozione, ritenendo che l'acquisto di Casa San Vincenzo “non sia opportuno, né dal profilo finanziario, né dal profilo per quanto attiene ad un possibile utilizzo da parte del Comune”. Una posizione non condivisa ieri sera dalla maggioranza del Legislativo.
Tenendo fede alla Legge organica comunale, il Municipio dovrà immediatamente avviare le trattative con l'Associazione Figlie della Carità e allestire un messaggio municipale per la richiesta di credito entro sei mesi. All'Esecutivo viene chiesto anche di creare un gruppo di lavoro misto che possa continuare con analisi e approfondimenti. Ciò anche per valutare altre possibilità d'utilizzo oltre all'ostello.
C'è però il rischio che l'acquisto comunale venga preceduto da quello privato dell'Istituto Von Mentlen di Bellinzona (Centro educativo per minorenni), interessato allo stabile e che già sta discutendo con le suore. Nel suo preavviso il Municipio sottolinea di prediligere all'unanimità l'opzione di instaurare sinergie con l'Istituto per l'occupazione della struttura nei periodi in cui non sarà utilizzata del Centro. Da quest'affermazione emerge uno stato avanzato delle trattative tra Fondazione Von Mentlen e Associazione Figlie della Carità.
Tra le motivazioni del proprio preavviso negativo c'è la priorità che l'Esecutivo dà alla ristrutturazione dello stabile industriale ex Galvanica in zona campo sportivo. Recentemente è stato avviato uno studio di fattibilità che rappresenta un primo passo verso la realizzazione di una struttura di accoglienza di interesse pubblico dotata di 100 posti letto (più spogliatoi) finalizzata ad ospitare soggiorni di gruppi sportivi (anche d'alto livello), associazioni, fondazioni, scolaresche e colonie. La Sezione del militare e della protezione della popolazione è interessata a realizzare, a sua spese, rifugi di protezione civile che saranno messi gratuitamente a disposizione del Comune per le sue necessità civili.
Il Cantone prevede incentivi per la riconversione dello stabile ex Galvanica, in quanto rientra negli edifici dismessi delle regioni periferiche per i quali il Gran Consiglio ha approvato un apposito decreto al fine di rivitalizzarli. Nel caso del progetto di Faido, si prevedono sussidi nella misura del 50% sui costi di realizzazione dell'opera e del 90% per lo studio di fattibilità. Studio, già avviato dal Municipio, che fungerà da base per ottenere i finanziamenti. Il progetto è sostenuto anche dall'Ente regionale di sviluppo Bellinzonese e Valli.
Tra le altre motivazioni del 'No' all'acquisto di Casa San Vincenzo - che tuttavia il Municipio c'è inoltre la necessità di ristrutturare l'edificio che ospita il Denner con una destinazione di carattere pubblico nel piano superiore al servizio della zona sportiva e delle attività scolastiche e parascolastiche.