Bellinzonese

Campanile pendente di Torre: così è stato messo in sicurezza

Cantiere (ora sospeso) ma quasi concluso in Valle di Blenio. E la facciata della chiesa ha ritrovato la sua decorazione originale

Dopo (foto Luciano Bignotti)
30 marzo 2020
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Se il cantiere non fosse stato interrotto dalle misure precauzionali prese per la pandemia in corso, proprio in questi giorni era prevista la sistemazione delle campane e la conclusione dei lavori che sono comunque in dirittura d'arrivo. Parliamo del cantiere avviato nella primavera dello scorso anno alla chiesa parrocchiale di Torre, nel Comune di Blenio. Un intervento delicato, inconsueto ma necessario per ovviare alla condizione in cui si trovava il campanile, considerato il più pendente del Ticino. I lavori di messa in sicurezza e di ristrutturazione (costati circa un milione e coperti in parte dal Comune di Blenio) sono come detto quasi conclusi, come conferma da noi contattato il presidente del consiglio parrocchiale Giuseppe Locatelli, che si dichiara soddisfatto del risultato ottenuto grazie all'impegno di molti esperti della materia e di artigiani della valle, rispettando peraltro i tempi previsti. Come spiegano alla 'Regione' gli architetti che si sono occupati del progetto, Luca Giordano, Marino Cattaneo e Desirèe Grisoni di Tecnoclima, dei sondaggi a 15 metri di profondità hanno permesso di capire come effettuare gli ancoraggi della struttura. Sono stati utilizzati dei tiranti collegati con dei bulbi in acciaio fissati alla roccia del sottosuolo. Una perizia del geologo ha dimostrato infatti che l'intera zona si sta spostando a valle da anni di 1 mm all'anno. Ma la pendenza del campanile romanico più sottile del Ticino era causata da più motivi, tra cui il fatto che i tiranti lignei applicati lungo tutta l'altezza della costruzione si erano negli anni sbriciolati e sono dunque stati sostituiti per consolidare la struttura. Un altro aspetto che testimonia la delicatezza degli interventi riguarda poi la presenza dei rondoni che, si è scoperto, utilizzano il campanile per nidificare. Su consulto di un esperto, i lavoratori hanno dovuto mantenere le buche pontaie presenti all'interno della torre in modo gli uccelli possano continuare a farvi il nido. Gli interventi hanno permesso anche di ripulire le pareti del campanile dai muschi e dalle piccole piante che vi stavano crescendo.

Tetti da rifare

Tra le opere effettuate negli scorsi mesi figura anche il rifacimento della copertura in piode sul tetto della chiesa e del campanile. "Mentre i lavori erano già in corso ci siamo resi conto che la struttura lignea principale sopra l'abside e la sagrestia era molto più ammalorata rispetto a quanto stimato, perciò è stata rifatta completamente", spiega l'architetto Luca Giordano. Anche la copertura della torre campanaria è stata sistemata, realizzando una nuova struttura di legno e sistemando le piode. 

Una sorpresa sulla facciata della chiesa

Se lo stato della struttura in legno del tetto è stata una brutta sorpresa, ve ne sono state anche di piacevoli. Come quella durante il descialbo, ovvero la pulizia dalle tinte non originali, della facciata principale della chiesa. "Si è scoperto che sulla parte superiore della facciata due specchi murari erano colorati da un azzurro dato alla calce e che le lesene erano decorate con un’applicazione pittorica simil finto marmo". Dopo aver consultato l'Ufficio dei beni culturali si è optato per mantenere questi rettangoli colorati.  Anche all'interno della chiesa i lavori hanno permesso di mettere in evidenza dei dipinti murali che prima erano coperti da un grande quadro e dalla centralina elettrica delle campane. "Si tratta di dipinti seicenteschi di cui non si conosce la mano, ma che potrebbero essere riconducibili alla famiglia Tarilli", aggiunge Giordano. Altri interventi previsti alla chiesa riguardano lo zoccolo esterno, che si era deteriorato a causa dell'umidità e degli sbalzi di temperatura. Le lastre di granito che lo componevano erano infatti diventate fragili e, non essendo originali, sono state tolte optando per un cosiddetto intonaco di sacrificio. Mancano ora solo gli ultimi ritocchi. 

Campane sotto controllo

Le vere protagoniste di un campanile sono le campane e, anche in questo caso, in occasione dei lavori hanno ricevuto un'attenzione particolare. Anche perché tra le cause dei problemi strutturali della torre c'è la loro oscillazione. Un'analisi effettuata da esperti ha permesso di stabilire che le campane presenti risalgono a epoche diverse e hanno anche dimensioni differenti tra loro. "È stato necessario studiare in modo approfondito i rintocchi. Sono stati applicati degli elementi di compensazione per modificare il baricentro ed è previsto il cambio dei batacchi e delle melodie sempre con l'obiettivo di evitare che le frequenze dei rintocchi delle campane vadano in risonanza con il naturale movimento della struttura della torre", spiega l'architetto Giordano. Per mitigare il rischio che il movimento delle campane possa vanificare i lavori fatti, nei prossimi due anni verranno utilizzati dei rilevatori che permettano di fare delle analisi e di stilare dei rapporti; se necessario sarà possibile apportare dei correttivi smorzando un po' l'oscillazione.