Cantiere al via. Il manufatto romanico più storto del Ticino pende, si sta torcendo su se stesso, le pareti di stanno disgregando e sta scivolando a valle
In Ticino è il campanile romanico più “sottile”. E di certo anche il più pendente, con i suoi 70 centimetri fuori piombo sull’asse verticale. Caratteristica che di fatto non perderà dopo l’intervento di restauro urgente presentato ieri alla stampa nell’ex casa comunale di Torre, Comune di Blenio. Ad occuparsene è un team di progetto attivatosi dopo che gli operai comunali avevano segnalato la caduta di sassi dal cornicione della porta d’entrata avviando così una valutazione che aveva mostrato una serie di criticità. «Oltre a essere pendente – ha spiegato l’architetto Luca Giordano di Tecnoclima – la torre campanaria ha iniziato a torcersi su sé stessa generando così il disgregarsi della malta che tiene assieme in conci». In aggiunta, è stato notato che le catene di legno interne alla muratura sono marce e non aiutano più a tenere insieme i quattro lati della torre, staccati di qualche centimetro in alcuni punti.
Sulle cause, i rilevamenti effettuati da un geologo hanno evidenziato il fatto che il sottosuolo su cui poggiano le fondazioni sono di due tipi: una rocciosa più stabile e l’altra più instabile che ha causato il cedimento. «Vi è inoltre un dissesto del terreno, che scorre verso valle di 1-2 mm l’anno». Al di là della geologia del terreno, un aspetto curioso riguarda le campane, ritenute in parte responsabili della situazione venutasi a creare essendo sovradimensionate. Alla stato attuale quando suonano causano un movimento oscillatorio del campanile aumentandone l’instabilità.
Il cantiere iniziato 15 giorni fa – e che dovrebbe concludersi entro febbraio 2020 – prevede una serie di interventi illustrati dall’ingegnere Christian Amigoni. In particolare verranno inserite delle catene di acciaio inox all’interno della muratura (e delle catene verticali sulla sommità) per sostituire quelle di legno marce, in modo da migliorare la stabilità della torre, e verranno applicati dei tiranti nel terreno per ancorare la struttura alla parte rocciosa. Un vero e proprio ancoraggio, ha spiegato Amigoni, che di fatto non raddrizzerà la costruzione ma garantirà maggiore stabilità. Inoltre verranno adottati degli accorgimenti alle campane in modo che in futuro possano evitare di far oscillare così tanto il campanile e sarà montata una strumentazione che in corso di cantiere, ma anche dopo, permetterà di monitorare da vicino la situazione.
Come sottolineato dal presidente del Consiglio parrocchiale di Torre Giuseppe Locatelli, il preventivo di massima prevede una spesa di 900mila franchi, che copriranno anche altri interventi, come il restauro di affreschi quattrocenteschi, delle facciate della chiesa del 1200 e la ristrutturazione di alcune parti del tetto. Il Cantone sosterrà metà del costo e la Confederazione il 20%; 80mila franchi sono inoltre stanziati dal Comune di Blenio. La Parrocchia pagherà il resto con fondi propri e con contributi volontari che è possibile versare sul conto 80-2-2 intestato al Beneficio parrocchiale di Torre.
La sindaca Claudia Boschetti Straub è intervenuta per sottolineare che si tratta di una delle chiese principali sul territorio di Blenio. Al di là della messa in sicurezza, ha aggiunto, il Comune contribuisce anche per sottolineare l’importanza del manufatto romanico. «È un gioiellino che bisogna conservare bene», ha fatto notare. I lavori – che sono stati approvati anche da Commissione e Ufficio dei beni culturali trattandosi di un bene protetto – avranno anche degli effetti positivi per le specie che nidificano nel campanile, da molto tempo abitato da colonie di pipistrelli e solo da quest’anno anche da rondoni. «Un esperto ci ha chiesto di modificare le buche pontaie presenti nella torre in modo da favorire l’arrivo del rondone e impedire invece ai piccioni di nidificare», ha aggiunto l’architetto Giordano.