A San Vittore l’aria è pesante: due settimane oltre il limite federale. Il Municipio scriverà a Coira per chiedere di finanziare i filtri dei camini
“Preferibilmente non usare l’automobile nell’abitato” ma anche “limitare l’uso di camini e riscaldamenti a legna”. Le raccomandazioni giungono dalla sindaca di San Vittore Nicoletta Noi-Togni la quale, in un avviso affisso negli scorsi giorni all’albo e sul sito web del Comune, spiega che i dati recenti relativi alla concentrazione di polveri fini nell’aria l’hanno spinta a intervenire invitando la cittadinanza a contribuire nel limitare la produzione di tali emissioni. La Mesolcina e San Vittore nello specifico non sono nuovi a un’elevata presenza di PM10, in particolare nei periodi invernali caratterizzati da inversione termica. Il microclima che si forma qui, peggiorato dalle emissioni dei caminetti a legna, è una situazione piuttosto unica per la Svizzera italiana. Dal 27 dicembre a oggi, fatta eccezione per la giornata del 4 gennaio, la media giornaliera ha sempre superato i 50 microgrammi per metro cubo d’aria, ovvero il limite stabilito dall’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico (OIAt). Al di là della media giornaliera si sono registrati anche picchi di quasi 5 volte il consentito: è successo alle 16.45 del giorno dell’Epifania, lunedì 6 gennaio, quando i microgrammi hanno toccato quota 231. Poiché questi dati, si legge nell’avviso, assegnano “purtroppo il primato di inquinamento, nella Svizzera italiana, al nostro comune”, la sindaca esprime la necessità di chiedere aiuto al Canton Grigioni. Da noi interpellata su come il Comune intenda muoversi, Noi-Togni spiega che il tema è stato affrontato mercoledì sera dal Municipio, concorde sul fatto di scrivere a Coira. «Solleciteremo il Canton Grigioni affinché ci dia il suo sostegno per la posa dei filtri ai caminetti della popolazione», spiega alla ‘Regione’. «Un sostegno che – aggiunge – dev’essere anche economico, alla luce della situazione particolare di San Vittore». Noi-Togni solleciterà il Cantone sullo stesso tema anche nelle vesti di granconsigliera. «Non vogliamo creare allarmismo ma dobbiamo fare qualcosa», aggiunge. Altra richiesta che partirà all’indirizzo dei Grigioni è una migliore informazione quando si riscontrano dati allarmanti. La sindaca assicura che sta monitorando personalmente la situazione (grazie ai dati disponibili sul sito dell’Ufficio natura e ambiente, presenti anche su www.oasi.ti.ch), ma da Coira nessuno ha preso contatto per avvisare del periodo da bollino arancione.
Nel suo comunicato la sindaca fa notare che le alte concentrazioni di polveri fini riguardano in particolare la zona nei pressi dell’A13 prima della galleria di San Fedele e quella del centro e del nord del paese. “Possiamo quindi dedurre che il traffico di rientro dell’Epifania sull’autostrada e l’accensione di camini e riscaldamenti a legna siano corresponsabili di questa situazione che può risultare dannosa per la salute della popolazione”. Da qui anche l’invito a limitare le attività sportive all’aperto “fino al miglioramento della situazione”. Poiché gli allievi di San Vittore utilizzano la pista di pattinaggio in ghiaccio naturale presente nei pressi dell’autostrada, il Consiglio scolastico si è rivolto negli scorsi giorni a Coira per sapere come fosse meglio comportarsi. Dagli esperti del Cantone è giunto il via libera a quest’attività, alla luce del fatto che i grafici con i rilevamenti mostrano i valori in aumento nelle ore serali, ovvero quando la gente rientra dal lavoro e accende il camino. Nessuna preoccupazione viene manifestata dal Cantone per le attività nelle ore diurne.