Forum e Verdi, decisi per una lista comune, hanno incontrato oggi il Pc per convincerlo a correre insieme. Se accetta, il Ps si ritroverà solo
Nell’aprile 2020 la sinistra si presenterà alle comunali di Bellinzona divisa in tre. Partito socialista (Ps) e Gioventù socialista (Giso) rispetto alle elezioni 2017 perdono per strada i Verdi e potrebbero dover fare a meno anche del Partito comunista. Ossia dei due alleati che aderendo alla lista Unità di sinistra avevano contribuito due anni e mezzo fa, quando nasceva la Bellinzona aggregata, al buon risultato per il Municipio (eletti il sindaco Mario Branda e il municipale Roberto Malacrida) col 27,6% dei voti di lista; questo mentre per il Consiglio comunale i Verdi avevano corso da soli aggiudicandosi due seggi. Nel 2020 la seconda delle tre fazioni di sinistra sarà quella del Movimento per il socialismo che, alleato col Partito operaio popolare, il 24 novembre s’è visto rispedire al mittente dall’assemblea dei Verdi bellinzonesi l’invito a costituire una lista d’opposizione.
La terza cordata vedrà quasi certamente apparentati in un’unica lista per Esecutivo e Legislativo i Verdi e il Forum alternativo, avendo entrambe le assemblee – del 24 novembre e di giovedì sera – deciso di abbracciare questa opzione. L’invito è rivolto anche al Pc: dovesse accettare si ripeterebbe l’esperienza della lista ‘Verdi e Sinistra alternativa’ che in ottobre ha contribuito all’elezione dell’ambientalista Greta Gysin in Consiglio nazionale e della socialista Marina Carobbio agli Stati. «C’è molto interesse da parte nostra a trovare un accordo e attendiamo una risposta del Pc che è un po’ titubante», spiega alla ‘Regione’ il coordinatore del Forum alternativo Franco Cavalli.
Ieri le tre sezioni bellinzonesi si sono incontrate per valutare le sensibilità e fare un bilancio politico di legislatura. Una decisione da parte comunista è attesa fra una settimana. Il suo rappresentante in Cc, Alessandro Lucchini, che è anche vice-segretario politico del Pc sul piano cantonale, non si sbilancia: «Il nostro obiettivo è continuare a incidere nella realtà politica cittadina come abbiamo fatto in questa prima legislatura breve, durante la quale facendo parte del gruppo Unità di sinistra ho potuto portare il mio contributo nella Commissione della legislazione. Qui le rivendicazioni comuniste hanno talvolta fatto breccia, venendo poi riconosciute dal plenum, come ad esempio la proposta di raddoppiare il congedo paternità».
Non tutto però, nel gruppo Unità di sinistra, è filato liscio: «Ci sono state divergenze d’opinione, penso ad esempio al semisvincolo, alle Officine Ffs, alla cassa pensione. Temi sui quali eravamo convergenti con i Verdi. Ma bisogna anche riconoscere che il Ps mi ha sempre lasciato autonomia decisionale in un clima di discussione privo di screzi». Cosa farà propendere il Pc per una parte o per l’altra? «Ci stiamo pensando», conclude Lucchini: «Di sicuro mi spiace che, dopo gli auspici scritti e le trattative bilaterali, sia mancata una discussione tripartita. Avrei gradito, nelle ultime settimane, una valutazione d’assieme, non da ultimo considerando l’esito delle elezioni federali che ha dimostrato come il successo lo si raggiunga meglio se uniti che divisi».