Scade oggi il termine per inoltrare opposizione a Cantone e Confederazione. Poche finora quelle giunte, sorpresa per l'assenza degli ambientalisti
Chi nel corso degli anni non ha mai mancato di contestare l'opera stradale destinata a rivoluzionare la viabilità di Bellinzona, questa volta si è chiamato fuori. I Verdi e il giornalista indipendente Matteo Cheda non hanno infatti inoltrato opposizione contro i piani pubblicati dall'11 giugno a oggi (11 luglio) dal Dipartimento cantonale del territorio (Dt) e dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (Datec) per la realizzazione del semisvincolo da 65 milioni di franchi. «Ci siamo fermati alla questione politica, quando nel marzo 2018 abbiamo purtroppo dovuto constatare il mancato raggiungimento delle 7'000 firme necessarie al referendum sul piano cantonale contro lo stanziamento del finanziamento deciso dal Gran Consiglio», spiega l'ambientalista Ronnie David, allora co-coordinatore dei Verdi del Ticino: «Dopo quella fase abbiamo quindi ritenuto di non dover procedere con delle opposizioni, pur restando contrari al progetto viario». Analoga riflessione è stata fatta da Matteo Cheda che nel 2018 aveva raccolto ben due terzi delle quasi 7'000 firme. Datec e Dt interpellati dalla 'Regione' rinviano ai prossimi giorni il rendiconto sulle opposizioni ricevute contro le opere di competenza federale (la turbo-rotonda sopra l'autostrada con relativi accessi da e verso sud) e cantonale (in primis le strade di collegamento a Monte Carasso e Carasso con la turbo-rotonda nonché, verso il centro, le vie Tatti, Luini, Zorzi e il nuovo posteggio di attestamento al posto dell'attuale parcheggio della Scuola arti e mestieri). Secondo Berna “l'esperienza mostra che molte opposizioni vengono spedite l'ultimo giorno, con possibilità di invio con posta B”. Ciò che rinvia il conteggio a settimana prossima. Al Dt – ci viene spiegato – si attendevano una valanga di opposizioni, ma attualmente ne sono arrivate in numero limitato e riguardano soprattutto le pretese di natura espropriativa. Sorpresa viene infine espressa per la mancata opposizione dei Verdi.