È quanto ipotizza il Decs per il futuro. Il ministro Bertoli: ‘Ragionamenti in corso sull’unificazione delle direzioni di Ambrì e Giornico’
Soli 114 allievi suddivisi in 8 sezioni: un po’ pochi per giustificare l’esistenza di un istituto scolastico. Per questo motivo il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) sta pensando di crearne uno solo per tutta la Leventina, con un’unica direzione ma continuando a mantenere le attuali sedi dislocate sul vasto territorio di valle. L’intenzione si evince dal contributo del consigliere di Stato e direttore del Decs Manuele Bertoli pubblicato ieri sulla rivista ‘Media Viva’ della scuola di Ambrì. Da noi interpellato, Bertoli conferma quest’intenzione, anche se una decisione in tal senso non è ancora stata presa. «È in corso un ragionamento, in particolare alla luce del fatto che la scuola media di Ambrì è molto piccola e diventa difficile giustificare l’esistente di una sede a se stante», spiega il direttore del Decs. Come si legge sulla pubblicazione, a termine di paragone la media cantonale è di 334 allievi (17 sezioni) per sede. E la sede di Gordola, che è la più grande del cantone, conta ben 595 allievi (30 sezioni), oltre quattro volte quelli presenti ad Ambrì. Quest’ultima è “di gran lunga la più piccola sede a livello cantonale per numero di allievi”. Altre cifre elencate da Bertoli mostrano che i residenti nei Comuni del circondario scolastico Alta Leventina sono calati da 4’092 del 1980 (anno di fondazione della sede) a 3’279 a fine 2017. Con questa prospettiva – e “a meno di un’improbabile inversione di tendenza” – l’intenzione del Decs è dunque di unificare la direzione di Ambrì con quella della scuola media di Giornico e la relativa sottosede di Faido. D’altronde, viene aggiunto, tutte le valli ticinesi hanno un solo istituto. In questo modo la scuola media leventinese sarebbe l’unica del Cantone a essere composta da tre sedi. «Fusione non vuole dire spostamento di allievi», assicura infatti Bertoli, precisando che gli allievi continuerebbero come ora a frequentare la sede più vicina al loro domicilio. «Gli spazi rimarrebbero tali fino a quando i numeri lo giustificano», specifica.
L’obiettivo ultimo non avrebbe a che vedere con un risparmio sui costi, aggiunge poi il direttore del Decs, bensì con la possibilità di offrire un’organizzazione il più possibile efficace e vicina al territorio. Per quanto riguarda le tempistiche, è ancora presto per prevedere quando il cambiamento potrebbe essere implementato. È probabile che si debba attendere la scadenza di qualche funzione in seno alle attuali direzioni. Il ministro sottolinea che con esse il discorso è stato affrontato per ora solo in termini generali. Da noi contattato, il direttore delle Medie di Ambrì Marco Vosti non si è espresso sulla notizia.