Il direttore dell'azienda Imerys, Edo Rossetti, ribadisce che non esiste una soluzione semplicistica per porre fine alla ricaduta sull'abitato di Bodio
«I cittadini più sensibili che fanno parte dell’associazione Bodio Pulita trovano tutta la nostra comprensione, ma non devono illudersi». Il direttore della Imerys Edo Rossetti lo ribadisce: non esistono soluzioni semplicistiche per eliminare l’annoso problema della ricaduta di polveri di grafite sull’abitato, emesse nell’atmosfera dalla multinazionale. È questa la risposta di Imerys all’associazione costituita nel 2013 per dare voce al malumore di una parte della cittadinanza. Associazione che sta ora valutando di portare Imerys fino al Tribunale federale. «Non è che non ci sia la volontà di fare qualcosa: se ci fosse la possibilità, saremmo i primi ad adottare la soluzione – rileva Rossetti quando lo incontriamo nello stabilimento leventinese –. Ciò è riconosciuto anche da Cantone e Comune, oltre che dalla maggior parte dei cittadini. Qualcuno chiede se non sia possibile chiudere ermeticamente i forni. Impossibile. Sarebbe come ostruire il comignolo del camino di casa: chi mai ci vivrebbe? I nostri operai sarebbero esposti a valori di gran lunga oltre i parametri. All’interno della sala forni vi è un processo di trattamento termico, volto a liberare il calore. Le sommità sono aperte proprio per favorire la ‘convenzione termica’ necessaria a fare uscire i fumi». Se una soluzione al problema sembra dunque inesistente, vi è però un’azione di miglioramento continuata che nello stabilimento viene messo in atto sin dal 1985. Un centinaio le misure adottate al fine di captare il più possibile le emissioni di anidride solforica e polvere di grafite, che tuttavia oggi ancora sfuggono in minima parte. «Si sono investiti 28 milioni di franchi – rileva Rossetti –. Di cui 15 negli ultimi dieci anni». Dal 2009 al 2014 sono stati realizzati tre impianti di nebulizzazione (uno per sala forno) per abbattere le polveri tramite l’acqua che viene spruzzata sui tetti. A questi investimenti (5 milioni), si sommano i 10 per l’impianto di filtrazione dell’anidride solforica che sarà completato a fine anno. «Sebbene non vi fosse una legge che lo imponesse – evidenzia Rossetti – nel 2009 gli interventi sono stati proposti da noi stessi, trovando l’appoggio di Cantone e Comune». Imerys non prevede altri investimenti così onerosi almeno per i prossimi due o tre anni.
Secondo l’azienda, gli interventi portati termine negli anni hanno ridotto la ricaduta di polveri di grafite. «Non lo diciamo noi, ma i dati ufficiali. Lo accertano i valori degli ultimi 40 anni: siamo passati dai 204 milligrammi per metro quadro al giorno registrati nel 1980, ai 74 con cui abbiamo chiuso il 2018 (il limite di legge è 200, ndr). Ai cittadini scontenti dico di avere fiducia: ci impegneremo per continuare a migliorarci. Questo, però, non vuol dire che la situazione migliorerà in termini assoluti e numerici, poiché non tutto quanto impatta in paese è riconducibile a Imerys».
All’associazione Edo Rossetti consiglia pure più dialogo e oggettività. «È una minoranza molto attiva, ma che non si profila. A differenza delle autorità comunali, nessun membro di Bodio Pulita è recentemente venuto in ditta a cercare un dialogo che possa sì permettere di esprimere la propria posizione, ma pure di capire quella altrui. Spiegheremmo loro come mai non sia possibile risolvere la situazione. Ma forse è difficile mettere da parte l’ideologia e confrontarsi con i fatti. Inoltre non dimentichiamoci della sensibilità della maggior parte della popolazione, turbata poiché ritiene che l’associazione stia rovinando le buone relazioni sviluppate negli anni». C’è pure chi teme che l’agire di Bodio Pulita possa indurre Imerys a chiudere i battenti. «Fintanto che il management continuerà sulla linea attuale, non solo aumenterà gli sforzi a tutela dell’ambiente e del paese, ma cercherà di mantenere l’azienda in valle». Quanto all’intento di Bodio Pulita di adire le vie legali, Rossetti ne è certo: anche se la causa dovesse essere vinta dall’associazione, «non porterebbe comunque a soluzioni concrete» per la ricaduta di grafite. Da ultimo Rossetti conferma l’intento di sviluppare il progetto elaborato insieme al Comune che prevede giornate di pulizia nelle vie del paese.