Novità del giorno l'aggiunta nel decreto legislativo di un articolo per lo sviluppo dall'area industriale dell'ex Monteforno
Con 58 sì, 10 no e 12 astenuti il Gran Consiglio ticinese ha approvato questa sera il credito di 100 milioni quale contributo cantonale al progetto Ffs di realizzare un nuovo stabilimento industriale ferroviario a Castione. Con questo credito – cui si aggiunge quello di 20 milioni stanziato lo scorso 22 ottobre dal Consiglio comunale di Bellinzona – Cantone e Città entrano in possesso di metà comparto delle storiche officine, al posto delle quali intendono sviluppare un parco dell'innovazione, scuole, spazi aggregativi e appartamenti intergenerazionali; dal canto loro le Ffs sull'altra metà mirano a realizzare palazzi per uffici, appartamenti e piccoli negozi.
Una decisione storica per il Ticino, quella odierna, che è stata presa al termine di 4 ore e mezza di intenso dibattito, con numerosi pareri contrari, "mal di pancia" e "nasi turati" da parte di chi auspicava risposte certe delle Ffs sul compenso dei terreni Sac, da parte di chi criticava l'insufficente approfondimento dell'opzione ex Monteforno, ma anche da chi chiedeva di votare già oggi sull'iniziativa 'Giù le mani' e sul controprogetto Ps.
Il colpo di scena della giornata è stata la proposta della Commissione della gestione di modificare il decreto legislativo: all'unanimità i commissari hanno deciso di include una sintesi degli emendamenti firmati dal leghista Michele Guerra (assieme ad altri deputati) e da Fiorenzo Dadò a nome del gruppo Ppd. Questo il testo: "Qualora la delocalizzazione delle Officine Ffs a Giornico-Bodio non dovesse realizzarsi, il Consiglio di Stato è incaricato di elaborare un progetto di sviluppo per il rilancio della Bassa Leventina e della zona ex-Monteforno, in grado di generare posti di lavoro, avviando anche la procedura per l’inserimento di questa zona nei poli di sviluppo economico ai sensi del Piano Direttore cantonale (scheda R7)".
Un'aggiunta accolta favorevolmente anche dai consiglieri di Stato Christian Vitta e Claudio Zali, i quali hanno dimostrato apertura a inserire la zona nella scheda R7 attualmente in fase di revisione. Adesione del governo anche all'emendamento di Raffaele De Rosa (Ppd), sostenuto da tutta la Commissione per il completamento della tratta ferroviaria Bodio-Biasca-Castione (78 favorevoli e un astenuto) e migliorare così i collegamenti regionali verso l'Alto Ticino.
Rifiutati invece dal Parlamento gli altri emendamenti presentati da Omar Terraneo per risolvere a breve il problema di tratte presente al nodo della Giustizia (34 voti contrari, 30 favorevoli e 11 astenuti) e da Bruno Storni per aumentare i posti di lavoro previsti di 150-200 unità (44 contrari, 25 favorevoli e 7 astenuti).