Bellinzonese

Polcom, due agenti indagati per abuso di autorità

Avrebbero usato le maniere forti durante il fermo del cliente di un bar che aveva dato in escandescenze. Dopo averli querelati, ora teme ritorsioni

6 agosto 2018
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Avrebbero usato le maniere forti quando queste probabilmente non erano necessarie. Perciò due giovani agenti della Polizia comunale di Bellinzona, entrambi 26enni, sono sotto inchiesta per i reati di ‘abuso di autorità’ e ‘vie di fatto’. A contestarglieli è il procuratore generale Andrea Pagani, che ha nel frattempo convocato e ascoltato i diretti interessati, mentre altri interrogatori sono in programma prossimamente.

I fatti all’origine dell’inchiesta risalgono alla serata del 5 aprile, quando in centro città i due agenti sono intervenuti all’esterno del bar dei Commercianti dov’era in corso un alterco fra tre avventori. Uno di questi, che sembrava essere quello più su di giri e fuori controllo, è stato quindi prelevato e accompagnato a piedi alla vicina centrale della Polcom, che dista poche decine di metri, per farlo ‘sbollire’. Ritenendo di non dover dare spiegazioni, l’uomo in questione una volta giunto davanti alla porta d’entrata ha tentato di girare i tacchi per prendere la via di casa. Vista la sua reazione, nel giro di pochi secondi si è ritrovato faccia a terra e ammanettato. In pochi istanti altri quattro agenti, che si trovavano nei paraggi, si sono aggiunti ai primi due, senza tuttavia prender parte al fermo.

Dal canto suo l’uomo fermato, sentito dalla ‘Regione’, ammette di aver alzato il gomito quella sera, ciò che dovrebbe evitare di fare vista anche la regolare assunzione di potenti antidolorifici. In quel frangente, avendo percepito un forte dolore al braccio destro, afferma di aver insistito più volte affinché venisse liberato. La scena, ripresa dall’impianto di videosorveglianza della Polcom, si trova ora agli atti. Davanti al Pg gli agenti hanno fornito la loro versione dei fatti, motivando l’agire con la necessità di dover risolvere una situazione molesta e potenzialmente pericolosa, ma affermando anche di non ricordare taluni dettagli segnalati dal querelante. Il quale agli inquirenti ha riferito anche di essere stato avvicinato, poco prima degli interrogatori, dall’avvocato degli agenti: «Con mio disappunto ha espresso la volontà di chiarire anzitempo alcuni aspetti».

Il denunciante spiega anche di aver subìto, nei giorni scorsi, quella che gli sembra una ritorsione: portando il proprio cane a passeggio lungo il torrente Dragonato a Ravecchia per fargli fare un bagno rinfrescante, si è visto fotografare da altri agenti della Polcom, che gli hanno preannunciato l’invio di una multa poiché l’amico a quattro zampe non era tenuto al guinzaglio. Interpellato dalla redazione, considerato che l’inchiesta è ancora in corso il comandante Ivano Beltraminelli ha preferito non commentare.