Mondiali di hockey

Clayton Beddoes, è lui il principe azzurro

Il coach della Nazionale italiana (in cui militano Kostner e Morini) si prepara a battezzare la Svizzera ai Mondiali. ‘Non faremo da comparse’.

(Keystone)
4 maggio 2019
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Dal derby della Valascia a quello di Bratislava. Dopo che, nel mese di novembre, Clayton Beddoes aveva preso posto in tribuna ad Ambrì per gustarsi in veste di spettatore interessato (da tenere d’occhio c’erano Diego Kostner, Tommaso Goi e Giovanni Morini) la sfida tra biancoblù e bianconeri, sul mezzogiorno dell’11 maggio, quando sul ghiaccio della Ondrej Nepala Arena si sfideranno Svizzera e Italia nella partita inaugurale dei Mondiali in Slovacchia, il suo posto sarà sulla panchina degli Azzurri, di cui il 48enne canadese è selezionatore dall’autunno di due anni fa. «Non vediamo l’ora di cominciare: il nostro è stato un lungo avvicinamento ai Mondiali e iniziamo a sentire l’eccitazione che cresce – sottolinea Clayton Beddoes –. Ed esordire contro la Svizzera è sicuramente uno stimolo in più: in gioco ci saranno emozioni doppie, considerando la prossimità dei due Paesi e il tenore dell’avversario: la Svizzera è una squadra molto competitiva. Tecnicamente è ben messa: dovremo attenerci alla nostra strategia, cercando di essere il più concreti possibile, anziché giocare in modo astratto».Dal derby della Valascia a quello di Bratislava. Dopo che, nel mese di novembre, Clayton Beddoes aveva preso posto in tribuna ad Ambrì per gustarsi in veste di spettatore interessato (da tenere d’occhio c’erano Diego Kostner, Tommaso Goi e Giovanni Morini) la sfida tra biancoblù e bianconeri, sul mezzogiorno dell’11 maggio, quando sul ghiaccio della Ondrej Nepala Arena si sfideranno Svizzera e Italia nella partita inaugurale dei Mondiali in Slovacchia, il suo posto sarà sulla panchina degli Azzurri, di cui il 48enne canadese è selezionatore dall’autunno di due anni fa. «Non vediamo l’ora di cominciare: il nostro è stato un lungo avvicinamento ai Mondiali e iniziamo a sentire l’eccitazione che cresce – sottolinea Clayton Beddoes –. Ed esordire contro la Svizzera è sicuramente uno stimolo in più: in gioco ci saranno emozioni doppie, considerando la prossimità dei due Paesi e il tenore dell’avversario: la Svizzera è una squadra molto competitiva. Tecnicamente è ben messa: dovremo attenerci alla nostra strategia, cercando di essere il più concreti possibile, anziché giocare in modo astratto»

A questi Mondiali, l’Italia arriva nei panni della matricola, neopromossa la scorsa primavera, al termine oltretutto di un rocambolesco torneo (vedi articolo sotto). E come si presenta a questo appuntamento? «Siamo sulla buona via. Siamo reduci da due amichevoli contro la Slovenia (la prima vinta 3-2 e la seconda persa 2-3, ndr) che tutto sommato sono andate bene. La Slovenia è una buona squadra, suppergiù al nostro livello. All’indomani della seconda partita, prima di far rientro in Italia, ci siamo ancora allenati in Slovenia. Quanto ho visto in questa fase di avvicinamento ai Mondiali mi lascia fiducioso: penso di avere per le mani una squadra competitiva. Non mi faccio comunque illusioni: di fronte avremo le migliori nazioni al mondo, dunque ci attende un torneo molto impegnativo... Ho cercato di costruire una squadra ben messa fisicamente, in modo da poter sopperire un po’ alle nostre evidenti lacune sul piano tecnico al cospetto delle selezioni più quotate. Funzionerà questa tattica? Francamente non so; l’importante è come la mia squadra giocherà, cercando di restare il più possibile in partita e sfruttare quelle occasioni che prima o poi si presenteranno».

Che obiettivo si è fissato Beddoes per questi Mondiali? «Come neopromossi, non possiamo che puntare prima di tutto a mantenere il nostro posto nell’élite mondiale: sarebbe già un’ottima cosa. Far parte del gruppo delle migliori nazioni al mondo è indubbiamente fonte di prestigio per un Paese come l’Italia, dove l’hockey non è di certo lo sport che va per la maggiore. Questo è il primo grande obiettivo mio e della Federazione italiana. Come allenatore, comunque, oltre ai risultati guardo anche la forma: mi piacerebbe vedere un buon hockey dai miei uomini, tanto sul piano individuale quanto sul quello del collettivo: sarebbe un’ottima base su cui poter costruire in futuro. In Slovacchia non vogliamo andare per fare solo da comparse, ma per mostrare a tutti che anche l’Italia sa proporre un gioco di buon livello».In Slovacchia, Beddoes si porterà anche un po’ di Ticino. «Prima di lasciare il campo di allenamento in Slovenia, l’indomani delle ultime due amichevoli ho fatto le ultime scelte: ai Mondiali ci saranno anche Giovanni Morini e Diego Kostner. Sono entrambi tra i migliori giocatori del gruppo e si sono meritati un posto in Slovacchia grazie a una stagione molto positiva in Svizzera sul piano personale. Tommaso Goi, invece, figura nella lista delle riserve, pronto a subentrare in caso di infortuni dell’ultimo minuto».

E il difensore biancoblù Nick Plastino, che ha il doppio passaporto canadese e italiano e che in passato aveva già la maglia azzurra? «Mi sarebbe piaciuto averlo in squadra. Gliene avevo parlato l’anno scorso, ma in quell’occasione Nick mi rese partecipe della sua scelta di ritirarsi dalla ribalta internazionale». 

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