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‘Il Municipio di Stabio si sta arrendendo al progetto PoLuMe’

L'Esecutivo locale si dice favorevole al progetto dell'Ustra per il potenziamento dell'A2. Ma Gus e Verdi non ci stanno: ‘Decisione deludente’

In sintesi:
  • L'area progressista è convinta che le soluzioni al traffico siano altre
  • L'Esecutivo, invece, pronto a dare il suo contributo, crede sia un ‘buon compromesso’ 
Le colonne, spina nel fianco
(Ti-Press/Archivio)
21 ottobre 2024
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Anche un acronimo può essere indigesto. Nel Mendrisiotto da tempo bastano tre sillabe, PoLuMe, per agitare gli animi. Il potenziamento dell’autostrada fra Lugano e Mendrisio firmato dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) è, di fatto, un progetto controverso. La decisione di usare la corsia d’emergenza nelle ore di punta per fluidificare il traffico che affolla l’A2, però, ha fatto breccia nel Municipio di Stabio, che lo considera “un buon compromesso”. L’autorità locale ha dichiarato, infatti, di essere “favorevole a PoLuMe” rispondendo all’interrogazione (la terza) depositata sul tema dal Gus, il Gruppo unità di sinistra e I Verdi. Lo è, a favore, a una condizione. Ovvero a “patto che vengano tenute in considerazione le rivendicazioni del Gruppo di lavoro e vengano attuate delle adeguate misure sul territorio”. L’esternazione ha fatto, però, saltare sulla sedia gli esponenti dell’area progressista, i quali da un po’ sollecitavano l’Esecutivo a prendere una posizione contraria al progetto. Ecco, quindi, che questa uscita oggi viene vissuta come “una decisione deludente che manifesta debolezza”.

L’A2? Una ‘cicatrice’ dolente

Vista dal Gus e I Verdi, non si sarebbe invece dovuto concedere nulla all’opera di Ustra (un investimento da 1,7 miliardi di franchi). A maggior ragione, si scandisce, perché l’asse autostradale rappresenta una “cicatrice” che attraversa il territorio e che “si dirama in tante altre ferite, più piccole, ma non per questo meno dolorose, che sono le vie che passano attraverso i Comuni e i quartieri”. E noi, richiama il gruppo per voce di Rezio Sisini, “viviamo in mezzo al traffico, lunghe colonne, cantieri stradali un po’ ovunque... aspetti che condizionano la nostra qualità di vita portandoci a porci delle domande riguardo le conseguenze che queste condizioni avranno sulla nostra salute”. Di conseguenza, ci si attendeva un po’ più di coraggio da parte dell’Esecutivo, proprio a difesa del Mendrisiotto, e in particolare di Stabio e della sua popolazione. Il gruppo si dice, in effetti, “preoccupato davanti a quella che sembra a tutti gli effetti una resa del Municipio di Stabio di fronte a un progetto che porterà più traffico sul territorio”. Anzi, si incalza, appare “eclatante la rinuncia da parte del Municipio di dare un segnale importante innanzitutto ai propri cittadini, alla popolazione del Mendrisiotto, alle autorità politiche cantonali, comunali e all’Ustra”. Tanto più, si rimarca, che “non è dato sapere quali siano le ‘rivendicazioni’ e le ‘adeguate misure sul territorio’ che appaiono quindi come affermazioni di circostanza drammaticamente ‘vuote’”.

‘Mettersi di traverso non va’

L’autorità comunale, dal canto suo, rivendica di aver affrontato con “grande serietà la questione PoLuMe e le sfide a essa collegate”. Non a caso ha chiesto di poter sedere ai tavoli di negoziazione per poter portare “idee e soluzioni a favore del territorio”. In altre parole, ribadisce l’Esecutivo dando seguito all’ultimo atto parlamentare del Gus/I Verdi (tornati alla carica in tre occasioni fra il 2021 e quest’anno), “un approccio meramente ostruzionistico non porterebbe risultati concreti”. Una affermazione alla quale il gruppo politico replica ricordando che “opporsi al progetto PoLuMe da parte del Municipio non significa chiudere ogni dialogo con le autorità politiche e con i tecnici dell’Ustra, ma permetterebbe di porsi in una posizione di maggiore forza”. Il dibattito, quindi, è aperto e chiama la politica alle sue responsabilità. Andando, però, alla realtà sul campo... stradale, se sulle prime il potenziamento ‘dinamico’ dell’A2 può essere percepito in modo positivo, di fatto “gli interventi sono molto invasivi”, annotano Gus/I Verdi. Per Stabio Ustra “prevede un aumento di traffico del 6 per cento per una situazione già oggi al limite”. Quanto basta per domandarsi quali saranno “le conseguenze riguardo al traffico di transito e quali le conseguenze sulla salute dei cittadini”. Tutte preoccupazioni “esternate anche dalla Commissione regionale dei trasporti, che prevede che le strade locali non saranno in grado di smaltire le colonne in tempi ragionevoli”.

Circa 20mila veicoli al giorno

In effetti, riconosce l’Esecutivo, “l’attivazione della terza corsia dinamica lungo l’autostrada ha quale effetto una riduzione della durata delle finestre di traffico intenso, ma ne accentua i picchi”. Al momento, si fa presente, a Stabio transitano circa 20mila veicoli al giorno. L’autorità è convinta che si potrà limitare il traffico “solo tramite il dialogo e la collaborazione con gli enti preposti”. E oggi, richiama ancora il Municipio, rispetto al PoLuMe “purtroppo non vi sono altre soluzioni percorribili sul tavolo. Ovviamente – aggiunge –, sarebbe auspicabile lavorare parallelamente sull’ampliamento della rete ferroviaria, ma ciò è di competenza degli uffici preposti”. Il Gus/I Verdi, però, non fanno sconti nemmeno in questo caso all’autorità locale. “Ancora più clamoroso è il fatto che un Municipio che manifesta la sua attenzione verso gli aspetti ambientali attraverso la promozione di incentivi, l’ottenimento di vari label, e altre iniziative locali, affermi che “attualmente non vi sono altre soluzioni percorribili”; una resa? Come dire “cari cittadini la situazione è questa e c’è poco da fare, dobbiamo tenerci il traffico e costruire altre strade...”.

Una serata-dibattito

Si capisce bene che il confronto sarà quanto mai serrato. E un primo terreno di confronto potrà essere l’incontro pubblico che il Gruppo Unità di Sinistra/I Verdi di Stabio propone d’intesa con l’Associazione traffico ambiente (Ata) il 6 novembre prossimo – alle 20.30 nell’aula magna della scuola media – prendendo spunto dal Decreto federale sulla fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali, su cui saremo chiamati a esprimerci votazione il 24 novembre. A misurarsi una voce contraria, quella di Bruno Storni, consigliere nazionale Ps e presidente di Ata Svizzera italiana, e una favorevole, quella di Simone Gianini, consigliere nazionale Plr.

Una strategia per le aziende

Una cosa è certa, va trovata una via d’uscita. Nell’ambito del PoLuMe, all’interno del gremio del Gruppo di lavoro del Mendrisiotto, le misure di ‘compensazione’ in discussione per “ottimizzare la viabilità a sud di Mendrisio e migliorare la fluidità del traffico sulla rete stradale secondaria” si trovano ancora in una “fase iniziale”. A Stabio, invece, qualche risultato lo si sta inseguendo. È il caso del Piano comprensoriale di mobilità aziendale avviato nel 2023, che accende i riflettori sul comparto che si estende su tutta l’area edificata a sud della strada cantonale. Una realtà che conta la presenza di 631 imprese (129 nel Secondario, 493 nel Terziario) e 6’668 addetti (il 45 per cento nel Secondario, 54 per cento nel Terziario).

A oggi, fa sapere l’Esecutivo, si è conclusa la ‘fase analitica’ a cui farà seguito una ‘fase sperimentale’. L’autorità comunale ha, comunque, già le idee chiare sulle misure per ridurre il traffico aziendale – realizzabili nello spazio di un paio di anni – a fronte dei dati raccolti e del sondaggio al quale hanno aderito 12 aziende con 3mila dipendenti, quindi circa il 45 per cento del totale. Come dire che il potenziale su cui agire è significativo. Come? Facendo leva su degli incentivi, immaginando una navetta per l’ultimo chilometro e potenziando la mobilità lenta.

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