La Città, ai tavoli di lavoro sul progetto, punta ora sulle opere accompagnatorie, tra svago e migliorie lungo l'A2 in Campagnadorna
Il PoLuMe avanza. E la Città di Mendrisio continua a guardare con "preoccupazione e attenzione" al progetto di potenziamento dell'autostrada fra Lugano e Mendrisio. Del resto, le proiezioni sul traffico da qui al 2040 presentate dallo stesso Ufficio federale delle strade (Ustra) non sono certo rassicuranti. La prospettata crescita tanto dei flussi transfrontalieri che della mobilità interna dà da pensare, e non poco. E questo sebbene, da un lato, i modelli di riferimento utilizzati da Ustra non siano stati condivisi con il Cantone e, dall'altro, Comune e Commissione regionale dei trasporti (Crtm) non abbiano oggi gli strumenti per "oggettivare questo reale aumento". In ogni caso, l'Esecutivo locale ad oggi, pur avendo al suo interno "diverse sensibilità", resta "tendenzialmente contrario" a questa operazione.
Sta di fatto, fa notare il Municipio di Mendrisio, sollecitato il gennaio scorso da una interrogazione dell'AlternativA, che in futuro "un maggior numero di automobili raggiungerà in minor tempo il Mendrisiotto": si parla di 3mila auto in più. E allo stesso tempo creando lungo l'A2 una terza corsia dinamica, si faciliterà l'uso dell'autostrada, "attraendo più gente, che potrebbe – fa notare l'Esecutivo – così rinunciare a soluzioni alternative date dal trasporto pubblico". Non a caso, gli scenari delineati, che riversano più traffico sullo svincolo di Mendrisio e sui valichi (Brogeda, Gaggiolo e Brusata di Novazzano), hanno portato a creare un gruppo di lavoro ad hoc che coinvolge pure i Comuni di Mendrisio, Stabio e Chiasso e che si prefigge, come conferma l'autorità cittadina rispondendo ai consiglieri comunali Andrea Stephani, Cristina Marazzi Savoldelli e Jacopo Scacchi, di "proporre delle soluzioni atte ad alleviare il traffico nei punti problematici". Snodi che sul territorio mendrisiense interessano le uscite autostradali, ma altresì i comparti attraversati, come via Franscini. D'altra parte, quelle migliaia di veicoli che si prevede andranno ad allungare le colonne in transito non sono, ribadisce l'Esecutivo, una cifra trascurabile che va "ad aggravare la già precaria viabilità della regione".
Ecco che i rappresentanti della Città - il sindaco Samuele Cavadini e la vice sindaca Francesca Luisoni - ai tavoli che seguono gli sviluppi del progetto PoLume - quello di accompagnamento politico al pari del Gruppo di lavoro Mendrisiotto (Glm) - intendono essere attivi e propositi, "portando idee e opere a favore del territorio". Tant‘è che Luisoni ha chiesto e ottenuto, si rimarca, di essere affiancata nel Glm da funzionari dell'amministrazione per gli aspetti più tecnici. In effetti, chiarisce il Municipio, "si ritene opportuno richiedere delle misure fiancheggiatrici che, da una parte, possano limitare l'impatto dell'amento di traffico sul nostro territorio e dall’altra concorrano a riqualificare il paesaggio". Interventi per i quali, richiama l'autorità comunale, la Confederazione ha già messo a disposizione 100 milioni, orizzonte il 2035 per la messa in opera.
Mendrisio si concentra così su due azioni in particolare. La prima riguarda la cosiddetta nuova passeggiata a lago - che prevede pure una pista ciclabile - e si prefigge, come fa memoria l'Esecutivo, di riqualificare la sponda del lago fra Capolago e Melano. Al momento, si informano i consiglieri dell'AlternativA, "sono in fase di studio gli approfondimenti necessari pe verificare la possibilità di utilizzare parte del materiale ricavato dalla formazione delle nuove gallerie".
La seconda opera mira a migliorare la convivenza fra la realtà comunale e gli assi di collegamento che corrono lungo l'A2 e la ferrovia. È in corso, infatti, anche "l'elaborazione di uno studio di fattibilità promosso dalla Città di Mendrisio e inserito nel Pam5 (Programma d’agglomerato di quinta generazione) per utilizzare altro materiale proveniente dalle gallerie per coprire la trincea autostradale e ferroviaria in località Campagnadorna, che permetterà di ricucire una gran parte di paesaggio, restituendolo ai cittadini".
Allargando lo sguardo, sui piani che Berna ha per la rete stradale nazionale le resistenze non mancano. A fare muro ai primi progetti già approvati dal parlamento federale c’è un referendum che chiamerà la popolazione intera a dire la sua. Anche il PoLuMe, pur disgiunto dagli interventi in consultazione popolare e a uno stadio diverso, sarà referendabile. Come dire che la partita resta aperta.